Willem o Guilhelmus Outgertsz. Akersloot (Haarlem, 1600 (tra il 1590 e il 1610) – L'Aia, 1661 (tra il 1651 e il 1671)) è stato un incisore, pittore, disegnatore e illustratore olandese del secolo d'oro.
Probabilmente figlio di Outgert Arisz Akersloot, argentiere di Haarlem[1], e allievo di Jan van de Velde II, operò a Parigi nel 1620, a Haarlem dal 1624 al 1633[2], dove fu lasciato dalla moglie, Pieternelle Jansdr. Witges, nel 1632[1], ed infine all'Aia[2] dal 1634[1]. La sua prima opera conosciuta è La cattura di Cristo del 1624[1]. Nel 1628 realizzò le illustrazioni per il libro di Samuel Ampzing Beschrijvinge ende lof der stad Haerlem in Holland e incise i ritratti di Federico Enrico d'Orange e Amalia van Solms da Adriaen van de Venne[1]. Incise, inoltre, Pietro rinnega Cristo e Cristo incatenato da Pieter Molyn; Cristo catturato nell'Orto del Getsemani e Pietro in catene da Abraham Hondius; il ritratto di Papa Urbano VIII da Simon Vouet[3]. Non si conoscono dipinti di quest'autore, ma solo incisioni[3].
Rappresentò soprattutto paesaggi[2], ma anche ritratti[1] e soggetti storici[3]. Era solito firmare le sue opere con il monogramma A in un doppio rettangolo[2]. Le sue composizioni presentano reminiscenze di Jan van de Velde II, principalmente negli effetti chiaroscurali[4].
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