Questo autoritratto fu eseguito da van Dyck durante il periodo di fama maggiore: era stato infatti da poco nominato principal Paynter in order to their Majesties, primo pittore di corte da re Carlo I e gli erano state donate una grande collana d'oro ed il titolo Sir. Van Dyck indossa un abito di seta cremisi e volge lo sguardo per osservare gli spettatori. Accanto al pittore si staglia un grande girasole, sul cui significato si è sempre molto dibattuto.[1]
L'ipotesi più accreditata presenta il girasole come simbolo regale, che van Dyck avrebbe inserito come segno di gratitudine nei confronti del re d'Inghilterra. (Van Dyck 1599-1641, p.244)
Bibliografia
Gian Pietro Bellori, Vite de' pittori, scultori e architecti moderni, Torino, Einaudi, 1976.
Didier Bodart, Van Dyck, Prato, Giunti, 1997.
Christopher Brown, Van Dyck 1599-1641, Milano, RCS Libri, 1999, ISBN88-17-86060-3.
Justus Müller Hofstede, Van Dyck, Milano, Rizzoli/Skira, 2004.
Stefano Zuffi, Il Barocco, Verona, Mondadori, 2004.
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