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La Deposizione dalla Croce è un'opera di Rogier van der Weyden, olio su tavola (220×262 cm), databile al 1435-1440, considerata uno dei capolavori dell'artista. È conservata nel Museo del Prado a Madrid.

Deposizione
AutoreRogier van der Weyden
Data1435-1440
Tecnicaolio su tavola
Dimensioni220×260 cm
UbicazioneMuseo del Prado, Madrid

Storia


La pala era la parte centrale di un trittico parzialmente scomparso. Secondo una testimonianza del 1574 nelle ante laterali erano raffiguranti, in una, i quattro evangelisti e, nell'altra, una resurrezione. L'opera fu eseguita per la chiesa di Notre-Dame nella città belga di Lovanio, su commissione della gilda dei balestrieri. L'apprezzamento che essa riscosse fu subito molto grande, prova sono le innumerevoli copie che ne sono state tratte, a partire da quella realizzata già nel 1443, la più antica che si conosca, per la collegiata di San Pietro, sempre a Lovanio, nota come Trittico Edelheere (di anonimo).

Con la dominazione degli Asburgo di Spagna dei Paesi Bassi e delle Fiandre la tavola entrò in possesso dapprima di Maria d'Ungheria, che a sua volta ne fece dono a Filippo II di Spagna, grande estimatore della pittura fiamminga, che la collocò nel monastero dell'Escorial. Di seguito essa confluì nelle collezioni reali collocate nel Museo del Prado, attuale sede del dipinto.


Descrizione e stile


Il dipinto ha l'insolita forma di una "T" rovesciata e molto probabilmente era originariamente corredato da sportelli che permettevano la chiusura dell'immagine principale al di fuori di certe feste religiose.

Il grande pannello evita la divisione per scomparti ed usa a pieno le possibilità offerte dalla pala unitaria, disponendo le figure sul registro orizzontale, in particolare quella di Gesù e di Maria, che ricalca la posa del primo a sottolineare la sua partecipazione anche fisica alle sofferenze del figlio. Il dipinto è ambientato in un ambiente esiguo, una specie di finta intercapedine con intagli lignei agli angoli, che sembra molto meno profonda di quanto non siano le figure, le quali si stagliano invece con un forte senso plastico, per contrasto. I gesti sono contratti e le linee sono spesso spezzate che ricorrono ritmicamente e con simmetrie. Le figure sono collocate in profondità e talvolta assecondano l'andamento della cornice, come le figure curve della Maddalena, all'estrema destra, e di san Giovanni, sul lato opposto.

L'ambientazione in una nicchia illusionistica rimanda allo schnitzaltar cioè quel tipo di altare, tipico dell'Europa del Nord e dell'area tedesca in particolare, in cui al centro, tra le ante richiudibili, non vi è una tavola dipinta bensì un gruppo ligneo scolpito ad intaglio, spesso policromo. Quasi a voler suggerire che l'oggetto della raffigurazione non è la reale rappresentazione della Passione (vi sarebbe un'ambientazione naturale), né una sua astrazione mistica (saremmo allora in presenza di un fondo d'oro, che nella simbologia bizantina, ripresa nell'arte medievale e tardogotica, astrae le figure dallo spazio per collocare in una dimensione eterna), bensì un gruppo scultoreo magistralmente dipinto.

Il perno è la figura esangue del Cristo, in posizione obliqua. La partecipazione fisica ed emotiva di Maria sembra rievocare i "Misteri" e testi popolari all'epoca come L'imitazione di Cristo, che proponevano di rivivere religiosamente ed emotivamente le sofferenze di Cristo. Il coinvolgimento del fedele in dipinti come questo è evidente e sembra voler chiarire con immediatezza il modello che tali Misteri proponevano a un pubblico più selezionato.

Ai lati troviamo due decori che simulano il legno e ricordano delle balestre; un rimando alla Gilda dei Balestrieri.

Fermo restando, una certa libertà di figure e di forme, l'opera trasmette un rigore tematico religioso, che non arresta il flusso di sentimenti, di caratteri, di tragicità, di emozioni, immerso in una struttura tecnica elevata, fine e particolareggiata[1].

Derivata da Jan van Eyck è l'abilità nella resa dei materiali più disparati tramite le sottili variazioni dei riflessi della luce. L'ampia cappa damascata di Giuseppe d'Arimatea è un perfetto esempio di questa abilità, aiutata dalla tecnica a olio.


Note


  1. Luigi Mallé, Atlante della pittura - Maestri fiamminghi, De Agostini, Novara 1965, pag. 16 (voce "Roger van der Weyden").

Bibliografia



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[de] Kreuzabnahme (Rogier van der Weyden)

Die Kreuzabnahme ist eines der Hauptwerke des Malers Rogier van der Weyden. Es entstand um 1435 bis 1440 als Mittelteil eines Triptychons. Das Gemälde ist nicht signiert. Erst spätere Autoren haben dieses Triptychon Rogier van der Weyden zugeschrieben.

[en] The Descent from the Cross (van der Weyden)

The Descent from the Cross (or Deposition of Christ, or Descent of Christ from the Cross) is a panel painting by the Flemish artist Rogier van der Weyden created c. 1435, now in the Museo del Prado, Madrid. The crucified Christ is lowered from the cross, his lifeless body held by Joseph of Arimathea and Nicodemus.

[es] Descendimiento de la cruz (Rogier van der Weyden)

El descendimiento de la cruz (en neerlandés: De Kruisafneming) es considerada la obra maestra del pintor flamenco Rogier van der Weyden. Es un óleo sobre tabla, pintado con anterioridad al año 1443, probablemente hacia 1435. Mide 220 cm de alto y 262 cm de ancho. Se exhibe actualmente en el Museo del Prado de Madrid, como depósito de Patrimonio Nacional. Es conocido, generalmente, como El descendimiento.

[fr] La Descente de croix (Rogier van der Weyden)

La Descente de croix est une peinture à l'huile sur panneau de bois du peintre flamand Rogier van der Weyden réalisée aux environs de l'année 1435. Cette peinture représente la descente du Christ de la croix par Joseph d'Arimathie et Nicodème. Elle est exposée au musée du Prado à Madrid.
- [it] Deposizione (Rogier van der Weyden)

[ru] Снятие с креста (Рогир ван дер Вейден)

«Снятие с креста» (нидерл. Kruisafneming, 1435—1440) — алтарный образ (центральная часть триптиха, его боковые створки не сохранились) фламандского художника Рогира ван дер Вейдена, одна из вершин европейского изобразительного искусства XV века. В настоящее время хранится в мадридском музее Прадо.



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