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Giove e Teti è un dipinto a olio su tela (324x260 cm) di Jean-Auguste-Dominique Ingres, realizzato nel 1811 e conservato nel Musée Granet di Aix-en-Provence.

Giove e Teti
AutoreJean-Auguste-Dominique Ingres
Data1811
Tecnicaolio su tela
Dimensioni324×260 cm
UbicazioneMusée Granet, Aix-en-Provence

Storia e descrizione


Ingres prese in prestito la materia di questo quadro dal primo canto dell'Iliade di Omero, dove la nereide Teti, madre dell'eroe Achille, chiede a Giove di favorire i Troiani nelle battaglie della guerra di Troia affinché il figlio, allontanatosi dall'esercito per una disputa con Agamennone sulla schiava Briseide, torni a combattere.[1]

Ingres, che era affascinato dall'episodio omerico sin dal 1806 (come testimonia una missiva inviata a Forestier il Natale di quell'anno), iniziò la monumentale tela di Giove e Teti nel 1810, per poi portarla a compimento l'anno successivo. L'opera, che costituì l'ultimo invio del pensionato all'Accademia di Francia (envoi de Rome), era assai apprezzata da Ingres, il quale riteneva la tela di una tale bellezza che «anche i cani arrabbiati, che vogliono azzannarmi, dovrebbero esserne commossi» e, ancora, affermò che si trattava di «un quadro divino che dovrebbe far sentire l'ambrosia a una lega di distanza».[2] Ciò malgrado, Giove e Teti venne accolta assai freddamente dagli accademici francesi, che criticarono soprattutto l'eccessiva altezza del collo di Teti, attribuita addirittura a una disfunzione della tiroide della modella. L'opera, pertanto, rimase invenduta sino al 1834, quando venne acquistata dal governo francese, che la inviò poi a Aix-en-Provence su richiesta del pittore François Marius Granet. Nel Novecento Giove e Teti è stato anche sottoposto ad un intervento di restauro, che ha mirato soprattutto a ripristinare la resa cromatica originaria del dipinto.[3]

Il dipinto raffigura Teti, che è genuflessa e abbigliata con un drappo grigio-verde e un velo bianco, mentre intercede presso Giove in favore del figlio: la sua mano sinistra sfiora il mento del dio, lisciandogli la barba, mentre quella destra gli cinge le ginocchia, quasi ad abbracciarle. Giove, invece, siede imperturbabile su un maestoso trono, alla cui base sono riportate immagini che rievocano la Gigantomachia: è ammantato in un drappo rosato, e al suo fianco siede l'aquila, icona del dio e simbolo del potere di Roma. Assorto in un'aura di ieraticità divina, Giove presenta una barba fluente e una criniera di capelli scuri, con il capo cinto da un'aureola a sette raggi appena abbozzata. Nel cielo burrascoso alle spalle del dio, solcato da luminescenze rossastre, si scorge inoltre il volto di Giunone, la gelosa moglie di Giove.[1]

La composizione poggia su una struttura piramidale, descritta dal manto di Giove e dalla schiena di Teti, e su una griglia modulare che mette in enfasi gli elementi notevoli del dipinto (come ad esempio le braccia del re degli dei). La figura di Teti è collocata lungo la direttrice orizzontale del dipinto, mentre Zeus segue l'andamento dell'asse orizzontale, che contribuisce a ribadirne la maestosità divina.[4]


Note


  1. Cricco, Di Teodoro, p. 1347.
  2. GIOVE E TETI, 1811, su maspo.altervista.org. URL consultato il 26 ottobre 2016.
  3. Stefano Busonero, "Giove implorato da Teti" di Ingres, su frammentiarte.it, 2 febbraio 2016. URL consultato il 26 ottobre 2016.
  4. Cricco, Di Teodoro, p. 1348.

Bibliografia



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[en] Jupiter and Thetis

Jupiter and Thetis is an 1811 painting by the French neoclassical painter Jean-Auguste-Dominique Ingres, in the Musée Granet, Aix-en-Provence, France. Painted when the artist was yet 31, the work severely and pointedly contrasts the grandeur and might of a cloud-born Olympian male deity against that of a diminutive and half nude nymph. Ingres' subject matter is borrowed from an episode in Homer's Iliad when the sea nymph Thetis begs Jupiter to intervene and guide the fate of her son Achilles; who was at the time embroiled in the Trojan War.[1]

[es] Júpiter y Tetis

Júpiter y Tetis es un cuadro de Jean Auguste Dominique Ingres. Pintado en Roma en 1811, se conserva en el Museo Granet de Aix en Provence. La obra fue criticada por su audaz composición. Adquirido el cuadro por el estado francés en 1834, François Marius Granet lo transfiere en depósito al museo de Aix-en-Provence, donde se encuentra desde entonces.

[fr] Jupiter et Thétis

Jupiter et Thétis est un tableau peint en 1811 par Jean-Auguste-Dominique Ingres. Peint à Rome, il est conservé au musée Granet d'Aix-en-Provence. Inspiré du premier chant de l'Iliade, le tableau fut critiqué pour ses audaces de composition. Il est acheté par l'État en 1834. François Marius Granet le transfère en dépôt au musée d'Aix où il est accroché depuis.
- [it] Giove e Teti

[ru] Юпитер и Фетида

«Юпитер и Фетида» (фр. Jupiter et Thétis) — картина Жана Огюста Доминика Энгра, французского художника, созданная в 1811 году и ныне хранящаяся в Музее Гране, в Экс-ан-Провансе (Франция). Написанная, когда художнику был ещё 31 год, эта работа резко и демонстративно противопоставляет величие и мощь рождённого в облаках олимпийского мужского божества миниатюрной и полуобнажённой нимфе. Сюжет для картины Энгр заимствована из эпизода «Илиады» Гомера, в котором морская нимфа Фетида умоляет Юпитера вмешаться и улучшить судьбу её сына Ахилла, который в это время был участником Троянской войны[1].



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