art.wikisort.org - Pittura

Search / Calendar

Les Demoiselles d'Avignon è uno dei più celebri dipinti di Pablo Picasso ed è considerato il manifesto del Cubismo. Venne realizzato ad olio su tela tra la fine del 1906 e il luglio del 1907. Fu il primo quadro cubista dell'artista, appartenente al suo cosiddetto periodo africano, immediatamente successivo alla sua fase nota come periodo rosa ed è conservato al MoMA di New York.

Les demoiselles d'Avignon
AutorePablo Picasso
Data1907
Tecnicaolio su tela
Dimensioni243,9×233,7 cm
UbicazioneMoMA, New York

Picasso creò oltre un centinaio di studi preparatori e schizzi relativi a questo lavoro, uno dei più importanti nello sviluppo iniziale del Cubismo. Nella versione finale sono raffigurate cinque ragazze in una casa di tolleranza in via d'Avignone a Barcellona, che Picasso frequentava.

Quando fu esposto per la prima volta nel 1916, il dipinto fu tacciato di immoralità. Molti critici trovarono delle somiglianze tra quest'opera e Les Grandes Baigneuses di Cézanne, probabile ispirazione per Picasso, connessioni messe però in discussione dai commentatori successivi.

Picasso dipinse in maniera differente ciascun personaggio, rappresentandolo da più punti di vista, così come il tavolino con la frutta in basso. La donna sulla sinistra che tira la tenda, è un chiaro rimando allo stile tipico dell'arte egizia. I volumi sono essenziali, è annullata ogni differenza tra figure e sfondo e inoltre la composizione si caratterizza per acute forme geometriche, squadrate e taglienti. La testa della donna che si accascia ha subìto almeno due revisioni e dalla figura originale di iberi è passata alla sua forma attuale. I volti sono innaturali e le maschere sembrano derivare da quelle tradizionali africane. Si pensa che Maurice Vlaminck abbia introdotto Picasso all'antica scultura africana di tipo Fang nel 1904. La scultura Fang del XIX secolo è simile nello stile a ciò che Picasso vide a Parigi poco prima de Les Demoiselles d'Avignon. La maggior parte del dibattito critico negli anni si è concentrato sul tentativo di identificare la molteplicità di stili all'interno dell'opera: l'opinione dominante per oltre cinque decenni, esposta in particolare da Alfred Barr (il primo direttore del Museum of Modern Art di New York e organizzatore di molte retrospettive sulla carriera dell'artista) è stata che l'opera si può interpretare come una prova del periodo di transizione nell'arte di Picasso, uno sforzo di connettere i suoi primi lavori al cubismo, uno stile a cui avrebbe collaborato e sviluppato per i seguenti cinque o sei anni.[1]

Nel 1974, tuttavia, il critico Leo Steinberg, nel proprio saggio The Philosophical Brothel, propose una spiegazione completamente diversa per il gran numero di attributi stilistici. Basandosi su precedenti studi preparatori, ignorati completamente da molti critici, sostenne che la varietà di stili può essere vista come un deliberato tentativo, finemente pianificato, di catturare lo sguardo di colui che guarda. Scrutò che le cinque donne sembrano ignorarsi l'un l'altra. Piuttosto, si focalizzano solo su chi osserva e gli stili divergenti coi quali furono realizzate, collaborano a renderle più facilmente notabili.

Il titolo originario doveva essere "Le bordel philosophique", ma poi venne cambiato da Picasso. I primi disegni di quest'opera in realtà rappresentano due uomini: un marinaio e uno studente di medicina (spesso rappresentato con un libro o un teschio in mano, cosa che portò Barr e altri ad interpretare il dipinto come un memento mori). Rimane traccia della loro presenza in un tavolo al centro: lo spigolo sporgente vicino al fondo della tela. L'osservatore, secondo Steinberg, sta ora al posto dei due uomini seduti, obbligato ad affrontare la vista delle prostitute dritto di fronte a sé, evocando così letture molto più complesse di una semplice allegoria o di un'interpretazione autobiografica che tenta di comprendere l'opera in relazione alla storia di Picasso con le donne. Un mondo di significati diviene quindi possibile, proponendo l'opera come una meditazione sui pericoli del sesso, il "trauma dello sguardo", secondo una definizione di Rosalind Krauss, e la minaccia della violenza inerente alla scena e al rapporto sessuale in generale.[1]

Secondo Steinberg, lo sguardo obliquo, ovvero il fatto che le figure guardino direttamente l'osservatore, così come l'idea della donna così padrona di sé, che non è presente solo per il piacere maschile, possono essere fatti risalire all'Olympia di Manet.

Una possibile ispirazione: Les Grandes Baigneuses di Paul Cézanne.
Una possibile ispirazione: Les Grandes Baigneuses di Paul Cézanne.

Il libro Les Demoiselles D'Avignon di William Rubin, Hélène Seckel e Judith Cousins, del 1994, è un'analisi profonda dell'opera e della sua genesi. Rubin suggerisce che alcuni volti delle figure simbolizzino lo sfiguramento provocato dalla sifilide e che il dipinto sia stato realizzato dopo una serie di visite in un bordello dove Picasso, all'epoca temporaneamente separato dalla sua amante, Fernande Olivier, si recava. Rubin interpreta il dipinto come l'espressione dell'ateismo dell'artista, la sua volontà di rischiare l'anarchia per la libertà, la sua paura della malattia e dell'infermità e, soprattutto, la paura e il disprezzo fortemente radicati per il corpo femminile, che conviveva con il desiderio per esso e una sua estatica idealizzazione".

Nel 2004 un episodio della serie della BBC The Private Life a Masterpiece aveva come oggetto Les Demoiselles D'Avignon e riferiva che Picasso negò l'influenza delle maschere africane sulla sua pittura: "l'arte africana, mai sentito parlarne". Tuttavia, è certo che Picasso avesse visto delle maschere africane mentre lavorava ai suoi dipinti, durante una visita al Museo etnografico del Trocadéro, su cui più tardi disse: "Andare al Trocadéro fu disgustoso. Le mosche, il mercato, l'odore. Ero tutto solo. Volevo andarmene, ma non lo feci. Rimasi, rimasi. Capii che si trattava di qualcosa di importante. Mi stava accadendo qualcosa. Le maschere non assomigliavano a nessun'altra scultura, per nulla."

La reale fonte di ispirazione per questo dipinto viene dell'opera di Tiziano Vecellio il Diana e Atteone. Basterebbe guardare le opere l'una di fianco all'altra. Si possono trovare tutte le similitudini semplicemente osservando. Va ricordato che l'autore intitola l'opera "bordello filosofico" e quest'ultimo aggettivo viene trascurato pur essendo essenziale alla vera comprensione del dipinto in quanto la morale fondamentale è tratta dalle metamorfosi di Ovidio. Questa è forse la prima "libera interpretazione" che Picasso fece di opere di altri autori, come in seguito farà di Velázquez o di Goya.


Note


  1. Steinberg, L., The Philosophical Brothel. October, no. 44, Spring 1988. 7–74. First published in Art News vol. LXXI, September/October 1972

Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 181566483 · LCCN (EN) n98087119 · GND (DE) 4250670-0 · BNF (FR) cb12076515r (data) · J9U (EN, HE) 987007592875005171
Portale Pittura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Pittura

На других языках


[de] Les Demoiselles d’Avignon

Les Demoiselles d’Avignon (Öl auf Leinwand, 243,9 × 233,7 cm) ist ein im Jahre 1907 von Pablo Picasso fertiggestelltes Gemälde.[1] Es wird als Wendepunkt in der Geschichte der abendländischen Malerei angesehen und leitete zugleich den sich ankündigenden Kubismus ein. Das Werk befindet sich im Besitz des Museum of Modern Art in New York.

[en] Les Demoiselles d'Avignon

Les Demoiselles d'Avignon (The Young Ladies of Avignon, originally titled The Brothel of Avignon)[2] is a large oil painting created in 1907 by the Spanish artist Pablo Picasso. The work, part of the permanent collection of the Museum of Modern Art, portrays five nude female prostitutes in a brothel on Carrer d'Avinyó, a street in Barcelona, Spain. Each figure is depicted in a disconcerting confrontational manner and none is conventionally feminine. The women appear slightly menacing and are rendered with angular and disjointed body shapes. The figure on the left exhibits facial features and dress of Egyptian or southern Asian style. The two adjacent figures are shown in the Iberian style of Picasso's native Spain, while the two on the right are shown with African mask-like features. The ethnic primitivism evoked in these masks, according to Picasso, moved him to "liberate an utterly original artistic style of compelling, even savage force."[3][4][5]

[es] Las señoritas de Avignon

Las señoritas de Avignon, Las señoritas de Aviñón o, más correctamente, Las señoritas de la calle de Avinyó,[1] es un cuadro del pintor español Pablo Picasso pintado en 1907 al óleo sobre lienzo y sus medidas son 243,9 x 233,7 cm. Se conserva en el Museo de Arte Moderno de Nueva York.

[fr] Les Demoiselles d'Avignon

Les Demoiselles d'Avignon est une peinture à l'huile sur toile, de grand format (244 × 234 cm[1]), réalisée à Paris par Pablo Picasso en 1907. Le tableau est considéré comme l'un des tableaux les plus importants de l'histoire de la peinture en raison de la rupture stylistique et conceptuelle qu'il propose[2],[3]. Selon Henri Matisse, c'est vraisemblablement sur un malentendu qu'à partir de 1907 Les Demoiselles d'Avignon ou Bordel d'Avignon est considéré comme le premier tableau cubiste[4]. Picasso ayant eu un plus grand sens des relations publiques que Georges Braque, il finira vers la fin des années 1950 par s'attribuer l'intégralité de la paternité du cubisme[5]. L'œuvre a été acquise par le Museum of Modern Art, situé à New York, en 1939[1],[6].
- [it] Les demoiselles d'Avignon

[ru] Авиньонские девицы

«Авиньонские девицы» (фр. Les Demoiselles d’Avignon) — картина испанского и французского художника Пабло Пикассо 1907 года, с которой начался кубизм.



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2024
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии