Lo staffato è un dipinto a olio su tela di Giovanni Fattori, realizzato intorno al 1880 e conservato alla Galleria d'Arte Moderna presso palazzo Pitti, a Firenze.
Lo staffato | |
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Autore | Giovanni Fattori |
Data | 1880 circa |
Tecnica | olio su tela |
Dimensioni | 90×130 cm |
Ubicazione | Galleria d'Arte Moderna, Firenze |
Il dipinto rappresenta una scena di cruda realtà in movimento, con un uomo ancora giovane che muore tragicamente. Il cavallo, forse spaventato da un qualcosa di esterno - si suppone uno sparo - si lancia in un galoppo furioso trascinandosi dietro il malcapitato cavaliere che è rimasto impigliato con un piede sulla staffa; a giudicare dall'abito militare e dalla scia di sangue che questi lascia, si può facilmente supporre che sia un soldato che è appena stato ucciso da un cecchino.[1]
Il dipinto può essere diviso in due fasce orizzontali: la terra e il cielo senza il sole. Gli unici accenni di profondità sono dati dai paracarri ai bordi della strada, dalle strisciature del corpo sul terreno, e da una nuvola scura leggermente sfumata. La scena drammatica si svolge nel silenzio di una natura solitaria, scarna e proprio per questo indifferente. Quando il cavallo sarà scomparso dalla scena, nulla ci potrà ricordare quanto accaduto, se non le tracce di sangue miste ai sassi lungo il sentiero. Si tratta di un tragico episodio universale, a tal punto che la regina Margherita di Savoia affermò: «è così straziante che nessuno potrà soffrirne la vista in un salotto».[1]
Per via del periodo in cui venne eseguito e per la militanza di Fattori nelle guerre per l'unità d'Italia, il dipinto può essere letto come un'allegoria della fine del Risorgimento e delle guerre «eroiche» che l'avevano contraddistinto. La morte ora è rappresentata non più eroicamente nel mezzo di una battaglia né come finalizzata ad un ideale, ma nella freddezza di una giornata grigia e solitaria, e senza punti di riferimento; persino il cavallo pare lanciarsi dritto dinanzi a sé oltre la curva, come a dire che il futuro non è poi così certo e sicuro come i patrioti l'avevano immaginato. Anche il paesaggio è desolato e spoglio, sottolineando la sostanziale indifferenza della Natura nei confronti delle vicende umane.[1]
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