La Vergine della Pera è un dipinto a olio su tavola (43x32 cm) di Albrecht Dürer, siglato e datato 1526 (in alto a destra), e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Vergine della Pera | |
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Autore | Albrecht Dürer |
Data | 1526 |
Tecnica | olio su tavola |
Dimensioni | 43×32 cm |
Ubicazione | Uffizi, Firenze |
L'opera è l'ultima Madonna ad essere dipinta dall'artista e uno degli ultimi lavori in assoluto. Venne dipinta a Norimberga quando già da un anno era stata introdotta la Riforma protestante, nella cui occasione il culto delle immagini della Vergine e dei santi aveva subito un duro colpo.
L'artista si ispirò probabilmente a un disegno preparatorio di una Santa Barbara dipinta al ritorno dal viaggio nei Paesi Bassi per un grande altare mai realizzato.
A Firenze l'opera è documentata dal Seicento, quando si trovava nella Guardaroba Medicea. Un secolo dopo è ricordata a palazzo Pitti, poi alla villa di Poggio a Caiano e solo nel 1773 agli Uffizi.
Su uno sfondo scuro la Madonna, priva del velo, suo tradizionale attributo, tiene in braccio il Bambino, che stringe una margheritina, simbolo del matrimonio mistico con la madre, e quindi di Gesù con la Chiesa, che veniva identificata con Maria. Essa, dallo sguardo pensoso, gli offre una pera, simbolo del Peccato originale e quindi del suo riscatto del mondo. La composizione è compatta, con una stretta inquadratura a mezzo busto e una linea di contorno continua, che ingloba entrambe le figure con un forte senso di intimità familiare. Lo stile è fluido e levigato e preannuncia il grande capolavoro della tarda maturità, i Quattro apostoli di Monaco di Baviera.
Un pentimento è visibile nella pera, disegnata inizialmente più grande. L'opera mostra una composizione opposta a quella della Madonna del Garofano nell'Alte Pinakothek di Monaco, in cui la madre tiene il fiore e il figlio il frutto.
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