Enrico Endrich (Meana Sardo, 17 ottobre 1899 – Cagliari, 5 dicembre 1985) è stato un politico e avvocato italiano, podestà di Cagliari, parlamentare ed esperto d'arte.
Enrico Endrich | |
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Podestà di Cagliari | |
Durata mandato | 1928 – 1934 |
Predecessore | Vittorio Tredici |
Successore | Giovanni Cao |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Legislature | VI |
Gruppo parlamentare |
MSI |
Circoscrizione | Sardegna |
Collegio | Cagliari |
Sito istituzionale | |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislature | II |
Circoscrizione | CUN |
Sito istituzionale | |
Consigliere nazionale del Regno d'Italia | |
Legislature | XXX |
Gruppo parlamentare |
Membri del Consiglio nazionale del PNF |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Nazionale Fascista
Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale |
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Cagliari |
Professione | Avvocato penalista |
Nato a Meana Sardo, si laurea in legge presso l'Università di Cagliari. Svolge per tutta la vita l'attività di avvocato penalista.
Dopo iniziali simpatie sardiste, aderì fra i primi al fascismo come una parte importante dei sardisti. Nel 1928 diventò podestà di Cagliari e durante il mandato rese famoso l'architetto razionalista Ubaldo Badas, facendone suo mecenate con l'assunzione all'ufficio tecnico del comune[1] e commissionandogli le prime opere. Restò alla guida del comune fino al 1934, dimostrando autonomia di giudizio anche nei confronti del governo nazionale: per suo volere, Cagliari fu tra le poche città che non vide sventrato il proprio centro storico in nome del monumentalismo urbanistico perseguito dal regime. Dal 1934 al 1940 fu segretario federale del Partito Nazionale Fascista di Cagliari. Nel 1939 fu Consigliere della Camera dei Fasci e delle Corporazioni.[2][3]
Dal 15 giugno 1943 fu prefetto di Cosenza,[4] incarico che il governo Badoglio gli consentì di svolgere anche dopo la caduta del regime. Dopo l'ingresso in città degli angloamericani avvenuto l'11 settembre fu riconfermato dal Governo militare alleato alla guida della prefettura.
Nel dopoguerra aderì al Movimento Sociale Italiano, per il quale nel 1951 fu consigliere provinciale di Cagliari.
Nel 1953 fu eletto deputato alla Camera nel collegio unico nazionale.[5] Si dimise nel 1955 per protesta dopo che il parlamento approvò il vitalizio per gli ex parlamentari,[6][7] rinunciando così a percepire il vitalizio mediante volontaria perdita del requisito.
Alle elezioni politiche del 1972 fu eletto senatore per il MSI-DN nel collegio Sardegna, fino al 1976.[8] Coerentemente con le posizioni espresse sui vitalizi vent'anni prima, dopo la sua morte la moglie rifiutò la reversibilità.[6][7]
Esperto d'arte e pittura, fu anche collezionista di opere d'arte. Nel 2008 è stata pubblicata una raccolta di suoi articoli sull'arte.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 287045457 · ISNI (EN) 0000 0003 9287 3329 · WorldCat Identities (EN) viaf-287045457 |
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