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Francis Russell "Frank" O'Hara (Baltimora, 27 marzo 1926[1]Mastic Beach, 25 luglio 1966) è stato un poeta, scrittore e critico d'arte statunitense.

Per via del suo lavoro di curatore presso il Museum of Modern Art, O'Hara era un personaggio di rilievo nel mondo dell'arte di New York. Era anche una figura di spicco della New York School, un gruppo informale di artisti, scrittori e musicisti che traevano ispirazione da jazz, surrealismo, espressionismo astratto, action painting e altri movimenti artistici d'avanguardia contemporanei.

La poesia di O'Hara ha toni e contenuti personali, e viene descritta come "leggere pagine di diario".[2] Il poeta e critico Mark Doty sostiene che la poesia di O'Hara è "urbana, ironica, a volte genuinamente celebrativa e spesso selvaggiamente divertente", contiene "materiale e associazioni estranei alla poesia accademica", come "stelle del cinema degli anni venti e trenta, il paesaggio quotidiano di attività sociale a Manhattan, musica jazz, telefonate di amici".[3] Scrivendo, O'Hara ha cercato di cogliere nelle sue poesie l'immediatezza della vita, convinto che la poesia dovrebbe essere "tra due persone, non tra due pagine".[2] Ha vinto il National Book Award per la poesia con la raccolta postuma The Collected Poems of Frank O'Hara, pubblicata nel 1971.[4]


Biografia


Figlio di Russell Joseph O'Hara e Katherine (nata Broderick), nacque a Baltimora, nel Maryland, ma crebbe a Grafton, nel Massachusetts.

Crebbe credendo di essere nato in giugno, pur essendo nato in marzo, perché i genitori avevano modificato la sua data di nascita per nascondere che era stato concepito fuori dal matrimonio.[5] Frequentò la St. John High School, poi studiò pianoforte al New England Conservatory di Boston dal 1941 al 1944.

Nel 1944 si arruolò in marina, e servì per due anni nel Pacifico e in Giappone. Dopo la guerra, con i fondi messi a disposizione per i veterani, frequentò l'Università di Harvard, dove divise la stanza con l'artista e scrittore Edward Gorey. Sebbene O'Hara fosse laureato in musica e avesse composto alcune partiture, i suoi interessi erano disparati. Frequentò anche corsi di filosofia e teologia, e scriveva nel tempo libero. O'Hara venne fortemente influenzato dalle arti visive e dalla musica contemporanea, che era il suo primo amore. Apprezzava molto le opere di autori come Arthur Rimbaud, Stéphane Mallarmé, Boris Pasternak, e Vladimir Majakovskij. Durante il suo periodo ad Harvard, O'Hara incontrò John Ashbery e iniziò a pubblicare poesie sull'Harvard Advocate. Nel 1950 si laureò in inglese.

In seguito frequentò la scuola di specializzazione presso l'Università del Michigan ad Ann Arbor. In quel periodo vinse un Hopwood Award e nel 1951 conseguì un master in letteratura inglese. In autunno, si trasferì a New York, dove divideva l'appartamento con Joe LeSueur, che sarebbe stato il suo compagno di stanza (e sporadicamente anche amante) per gli 11 anni seguenti.[6] Durante questo periodo, iniziò a insegnare alla New School di New York. Nell'estate 1959 conobbe il ballerino canadese Vincent Warren e i due furono compagni fino alla morte di O'Hara nel 1966.[7] Warren ispirò a O'Hara numerose poesie, tra cui "Poem", "Les Luths", "Poem (So many echoes in my head)" e "Having a Coke with You".[8]

Conosciuto per il suo calore e la sua espansività, O'Hara ebbe centinaia di amici e amanti, molti dei quali provenienti dal mondo dell'arte newyorchese, tra cui Willem de Kooning, Larry Rivers e Joan Mitchell. Poco dopo essere arrivato a New York, infatti, venne assunto al Museum of Modern Art, e iniziò a scrivere seriamente. Nel 1960 divenne curatore della sezione pittura e scultura.

Nelle prime ore del 24 luglio del 1966 fu investito da una jeep che viaggiava ad alta velocità sulla spiagga di Fire Island, poco dopo che il taxi su cui viaggiava insieme ad un gruppo di amici si fermò a causa di un guasto. Morì il giorno successivo al Bayview Hospital di Mastic Beach, Long Island, all'età di 40 anni.[9][10][11]. Tentativi di incriminare il suo omicida, il guidatore ventitrenne Kenneth L. Ruzicka, non ebbero però alcun seguito giudiziario e il giovane venne assolto; molte persone vicine a O'Hara affermarono che la polizia avesse condotto volontariamente un'investigazione superficiale dell'accaduto per proteggere un loro concittadino e per la poca simpatia nei confronti degli omosessuali che frequentavano l'isola[12]. È sepolto al Green River Cemetery di Long Island. Sulla sua tomba sono incisi alcuni versi della sua poesia In memory of my feelings, i quali recitano: "La fortuna di nascere e vivere quanto più diversamente si possa".


Poetica


Sebbene la poetica di O'Hara sia in genere autobiografica, tende ad essere basata sulle sue osservazioni della vita di New York piuttosto che esplorare il suo passato. Nella sua introduzione a The Collected Poems of Frank O'Hara, Donald Allen sostiene che "Frank O'Hara tendeva a pensare delle sue poesie come a una registrazione della sua vita, il che è evidente in gran parte del suo lavoro".[13] O'Hara ne parlò in una dichiarazione per New American Poetry:

«Quello che mi sta accadendo, tenendo conto di bugie ed esagerazioni che cerco di evitare, va nelle mie poesie. Non credo che le mie esperienze siano rese più belle per me o per chiunque altro, sono solo lì, in qualsiasi forma io le trovi. La mia "presa di posizione" formale si trova al crocevia dove ciò che so e che non posso ottenere incontra ciò che resta di quel che so e che posso sopportare senza odio. Può essere che la poesia renda nebulosi gli eventi tangibili della vita e ripristini i dettagli; o al contrario che la poesia renda intangibili episodi che sono tuttora troppo concreti e circostanziati. Oppure entrambi, in occasioni specifiche o per tutto il tempo.[14]»

Il tempo passato in Marina, durante la sua formazione al Sampson Naval Training Center, insieme agli anni trascorsi alla St. John's High School gli fece sviluppare uno stile di osservazione solitaria, che in seguito avrebbe utilizzato nelle sue poesie. Immerso in una routine quotidiana di ferrea disciplina, prima alla scuola cattolica e poi in Marina, era in grado di astrarsi dalle situazioni e afferrarne gli aspetti più singolari. Spesso, poi, li appuntava per scritti successivi o li scriveva nelle lettere. Questa abilità di scrutare e registrare durante il trambusto della vita quotidiana sarebbe diventata, in seguito, uno degli aspetti più importanti che hanno caratterizzato O'Hara come un poeta urbano che scriveva a braccio.[15]

Tra i suoi amici, O'Hara era noto per trattare la poesia in modo sprezzante, qualcosa da fare solo sul momento. John Ashbery sostiene di aver sentito O'Hara "sputare fuori poesie in momenti del tutto assurdi: nel suo ufficio al MoMA, in strada all'ora di pranzo e addirittura in stanze piene di gente, per poi metterle via in cassetti e dimenticarsele".[13]

Nel 1959 scrisse un finto manifesto chiamato Personism in cui spiega la sua posizione sulla struttura formale: "Non mi piacciono il ritmo, l'assonanza, tutte quelle cose. Fanno venire il nervoso. Se uno ti sta inseguendo per la strada con un coltello, scappi, non ti giri a gridare: 'Smettila, ero una stella dell'atletica alla Mineola Prep'". In risposta all'eccessiva enfasi accademica per la forma, dice: "Per quanto mi riguarda, la metrica e gli altri apparati tecnici, sono solo questione di buon senso: se compri un paio di pantaloni, vuoi che siano abbastanza stretti così tutti vorranno venire a letto con te. Non c'è niente di metafisico in questo". Egli sostiene che il 27 agosto 1959, parlando con LeRoi Jones, fondò un movimento chiamato Personism che può essere "la morte della letteratura come la conosciamo".[16]

La sua poetica mostra l'influenza dell'espressionismo astratto, del surrealismo, della poesia russa e dei poeti associati al simbolismo francese. Ashbery dice: "La poesia che significava più di lui era o francese - Rimbaud, Mallarmé, i surrealisti: poeti che parlano la lingua di tutti i giorni nel sogno del lettore - o russa - Pasternak e soprattutto Majakovskij, dai quali ha raccolto ciò che James Schuyler chiamava il 'grido intimo'".[13] Come membro della New York School, O'Hara ha in qualche misura racchiuso la filosofia compositiva dei pittori della New York School.[17][18]

Ashbery dice: "Per Frank O'Hara il concetto di poesia come cronaca dell'atto che lo produce era rafforzato dall'incontro coi grandi dipinti di Jackson Pollock, Franz Kline e Willem de Kooning e dal realismo dei lavori di pittori come Jane Freilicher e Larry Rivers".[13] Questa interazione tra poeta e pittore è evidente nella poesia Why I am Not A Painter, in cui O'Hara compara il processo di scrivere una poesia con la creazione un quadro.

O'Hara è stato influenzato anche da William Carlos Williams. Nel suo libro Frank O'Hara, Poet among Painters Marjorie Perloff sostiene che lui e Williams usavano entrambi il linguaggio comune e frasi semplici. Perloff sottolinea inoltre le somiglianze tra l'Autobiographia Literaria di O'Hara e Invocation and Conclusion di Williams. Entrambe mostrano un interesse per l'individuo che può essere sé stesso solo quando è isolato.[19]


Opere



Libri



Libri postumi



Mostre



Nella cultura di massa



Film


Nel film Beastly, i protagonisti leggono la poesia Having a Coke with You.


Letteratura


O'Hara è un personaggio secondario nel romanzo Ogni cuore umano di William Boyd.


Televisione


Nell'episodio Il caso della sceneggiatura scomparsa della prima stagione di Bored to Death - Investigatore per noia, il protagonista perde un copione scritto da Jim Jarmusch sulla vita di Frank O'Hara.[20]

Nella serie televisiva Mad Men sono presenti molteplici riferimenti alle poesie di Frank O'Hara. In particolare, in coda al primo episodio della seconda stagione, il protagonista Don Draper recita la poesia Mayakovsky, tratta dalla raccolta Meditations in an Emergency.[21]

Nella serie televisiva Normal People, BBC, Connel regala a Marianne una raccolta di poesie di Frank O'Hara per il suo compleanno.


Musica



Monumenti


Il 10 giugno 2014 è stata inaugurata una targa al 441 East Ninth Street, una delle residenze di O'Hara a New York. Il poeta Tony Towle, che ha ereditato l'appartamento da O'Hara, e Edmund Berrigan hanno letto alcune delle sue opere durante l'evento.[22]


Note


  1. Happy Birthday (more or less) Frank O’Hara! | Humor in America
  2. American Council of Learned Societies. "Frank O'Hara" in American National Biography. (New York: Oxford University Press, 1999)
  3. Doty, Mark in "Myers, Jack and Wojahn, David (editors). A Profile of Twentieth-Century American Poetry. (Carbondale: Southern Illinois University Press, 1991).
  4. "National Book Awards – 1972". National Book Foundation. Retrieved 2012-04-07.
    (With essay by Katie Peterson from the Awards 60-year anniversary blog)
  5. Brad Gooch, City Poet: the life and times of Frank O'Hara, p. 15
  6. Ron Padgett, Joe LeSueur & Frank O'Hara, in Joe: A Memoir of Joe Brainard, Coffee House Press, 2004, p. 64, ISBN 1-56689-159-0.
  7. (EN) Andrew Epstein, Vincent Warren, love of Frank O’Hara’s life, passes away at 79, su Locus Solus: The New York School of Poets, 11 novembre 2017. URL consultato il 18 agosto 2022.
  8. (EN) Peter F. Murphy, Fictions of Masculinity: Crossing Cultures, Crossing Sexualities, NYU Press, 1994-07, p. 226, ISBN 978-0-8147-5498-6. URL consultato il 18 agosto 2022.
  9. Belanger, Craig. "Frank O'Hara." Frank O'Hara (2005): 1. MasterFILE Premier. EBSCO. Web. 12 May 2011.
  10. Smith, Hazel. "Frank O'Hara." Encyclopedia of Lesbian, Gay, Bisexual and Transgendered History in America. Ed. Marc Stein. Detroit: Charles Scribner's Sons, 2004. Gale Biography In Context. Web. 12 May 2011.
  11. "Frank O'Hara." Contemporary Authors Online. Detroit: Gale, 2003. Gale Biography In Context. Web. 12 May 2011.
  12. City Poet: The Life and Times of Frank O'Hara by Brad Gooch pg 459
  13. Frank O'Hara. The Collected Poems of Frank O'Hara. Ed. Donald Allen. University of California Press. 1995; ISBN 0-520-20166-3
  14. Frank O'Hara. The New American Poetry (edited by Donald Allen). Grove Press, 1960; ISBN 0-394-17225-6
  15. "Digressions on Some Poems by Frank O'Hara" by Joe LeSueur "City Poet" by Brad Gooch
  16. Frank O'Hara. "Personism: A Manifesto". The Collected Poems of Frank O'Hara (edited by Donald Allen). University of California Press. 1995; ISBN 0-520-20166-3
  17. William Watkin. In the process of poetry: the New York school and the avant-garde. Bucknell University Press, 2001. ISBN 0-8387-5467-8, ISBN 978-0-8387-5467-2.
  18. Marjorie Perloff. Frank O'Hara: Poet Among Painters. University of Chicago Press, 1998. ISBN 0-226-66059-1, ISBN 978-0-226-66059-2
  19. Perloff, p. 45.
  20. http://www.hbo.com/bored-to-death/episodes/1/03-the-case-of-the-missing-screenplay/synopsis.html
  21. (EN) youtube.com, https://www.youtube.com/watch?v=9XKN0iZG_4s. URL consultato il 21 febbraio 2014.
  22. Frank O'Hara Lived Here

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Collegamenti esterni


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[de] Frank O’Hara

Francis Russell O’Hara (* 27. März 1926 in Baltimore; † 25. Juli 1966 in Long Island) war ein amerikanischer Dichter. Er zählt zur ersten Generation der New York School of Poets, wie John Ashbery, Kenneth Koch oder James Schuyler und Barbara Guest. O'Hara wurde dem deutschen Publikum 1969 von Rolf Dieter Brinkmann durch Übersetzungen bekanntgemacht.

[en] Frank O'Hara

Francis Russell "Frank" O'Hara (March 27, 1926 – July 25, 1966) was an American writer, poet, and art critic. A curator at the Museum of Modern Art, O'Hara became prominent in New York City's art world. O'Hara is regarded as a leading figure in the New York School, an informal group of artists, writers, and musicians who drew inspiration from jazz, surrealism, abstract expressionism, action painting, and contemporary avant-garde art movements.

[es] Frank O'Hara

Francis Russell O'Hara (Baltimore, 27 de marzo de 1926-Long Island, 25 de julio de 1966) fue un poeta, músico, dramaturgo, crítico de arte estadounidense que, junto con John Ashbery, James Schuyler, Barbara Guest y Kenneth Koch, fue miembro clave de la primera promoción de la Escuela de Nueva York.

[fr] Frank O'Hara

Francis Russell « Frank » O'Hara[2] est un poète américain né le 27 mars 1926 à Baltimore (Maryland) et mort le 25 juillet 1966 à Fire Island dans le comté de Suffolk. Avec  John Ashbery, Barbara Guest, Kenneth Koch, et James Schuyler, il est un des fondateurs de la New York School[3], [4], [5],[6].
- [it] Frank O'Hara

[ru] О’Хара, Фрэнк

Фрэнк О’Хара (англ. Frank O'Hara, полное имя Фрэнсис Рассел О’Хара; 27 марта 1926, Балтимор — 25 июля 1966, Нью-Йорк) — американский писатель, поэт и арт-критик. Вместе с Джоном Эшбери — один из ключевых авторов нью-йоркской поэтической школы.



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