Renato Fondi (Pistoia, 1887 – Roma, 1929) è stato un musicologo, poeta e critico d'arte italiano.
«La ragione è la vela, ma è vento la passione» |
(Renato Fondi) |
Dopo gli studi in seminario intraprese una brillante carriera di dirigente di banca e ideò le riviste Athena e La Tempra, alla quale offrirono collaborazione, tra gli altri, Ildebrando Pizzetti, Giovanni Costetti, Dino Campana, Hrand Nazariantz. Contemporaneamente, scrisse su La Gazzetta del popolo, Il Giornale d'Italia e il Giornale dell'Isola.
Alla passione per la poesia affiancò quella per la saggistica. Nel 1916 scrisse un saggio su Nicolas Chamfort, in seguito Ildebrando Pizzetti e il dramma musicale italiano d'oggi e Un costruttore: Giovanni Papini. A proposito di quest'ultimo libro, Giovanni Papini, che aveva fatto parlare per la sua clamorosa conversione, scrisse a Fondi che si trattava del «saggio più onesto e completo che sia stato composto sulla mia opera di scrittore»[1].
In campo artistico, nel 1912 fondò con Giovanni Costetti la Famiglia Artistica Pistoiese[2] e nel 1914 si aggiudicò il premio per la critica indetto dall'Accademia di Belle Arti in Firenze, grazie a una recensione sul Fanfulla della domenica. Inoltre, segnalò all'attenzione del pubblico Giovanni Michelucci, Marino Marini, Mario Nannini ed Emilio Notte.
A Roma collaborò con Cronache d'attualità e nel 1927 scrisse la prima monografia sul musicista Alfredo Catalani tuttora inedita.
Morì di tisi nel 1929.
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