L'Amazzone ferita è una scultura di Policleto della seconda metà del V secolo a.C., scomparsa e nota solo da copie romane, scolpita per il tempio di Artemide a Efeso.
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Amazzone ferita | |
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Autori | da Policleto e Sosikles (copista) |
Data | copia romana da un originale bronzeo della seconda metà del V secolo a.C. |
Materiale | marmo |
Altezza | 190 cm |
Ubicazione | Musei Capitolini, Roma |
Posteriore al Doriforo, la statua fu creata in occasione di una gara indetta dal Santuario di Artemide di Efeso, intorno al 435 a.C. in competizione con Fidia, Cresila e Phradmon. Si trattava infatti di realizzare una scultura di amazzone ferita. Plinio ci informa che a vincere fu Policleto, seguito da Fidia (terzo fu Kresilas e quarto Phradmon).[1]
(LA)
«venere autem et in certamen laudatissimi, quamquam diversis aetatibus geniti, quoniam fecerant Amazonas, quae cum in templo Dianae Ephesiae dicarentur, placuit eligi probatissimam ipsorum artificum, qui praesentes erant, iudicio, cum apparuit eam esse, quam omnes secundam a sua quisque iudicassent. haec est Polycliti, proxima ab ea Phidiae, tertia Cresilae, quarta Cydonis, quinta Phradmonis» |
(IT)
«I più elogiati poi vennero anche a gara, sebbene nati in diverse epoche, perché avevano fatto Amazzoni, che essendo consacrate nel tempio di Diana Efesia, piacque che fosse scelta quella più apprezzata degli artisti stessi, che erano presenti, con un giudizio, allora si vide essere quella, che tutti avevano giudicata seconda ciascuno dopo la propria. E' quella di Policleto, successiva dopo questa (quella) di Fidia, la terza di Cresilo, la quarta di Cidone, la quinta di Fradmone» |
(Plinio il Vecchio (Naturalis Historia XXXIV, 53) |
È tutt'oggi oggetto di discussione l'attribuzione delle quattro amazzoni, ciascuna al proprio scultore e questo perché tre di loro presentano caratteristiche policletee.
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