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Il Galata suicida, noto anche come Galata Ludovisi, è una copia romana in marmo (h. 211 cm) del I secolo a.C. di una statua in bronzo di Epìgono realizzata intorno al 230-220 a.C., oggi conservata al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps di Roma.[1] L'opera originale, assieme al Galata morente, faceva parte del Donario di Attalo, un perduto monumento trionfale sull'acropoli di Pergamo commissionato da Attalo I per celebrare la propria vittoria contro i Galati.[2]

Galata suicida
AutoreEpigono
Datacopia romana del I secolo a.C. da un originale bronzeo del 230-220 a.C. circa
Materialemarmo
Altezza211 cm
UbicazionePalazzo Altemps, Roma

Storia e descrizione


Veduta laterale.
Veduta laterale.

Il Galata Ludovisi venne ritrovato negli scavi di Villa Ludovisi. Mostra un guerriero colto nell'atto di suicidarsi conficcandosi una spada corta tra le clavicole. La punta della spada è già entrata nel corpo. È ben sorretto dalle gambe poste divaricatamente che, insieme al busto, sono protese verso destra, mentre la testa è fieramente rivolta all'indietro. Il corpo nudo, coperto solo sulla schiena da un mantello che vola dinamicamente, mostra la dettagliata muscolatura del guerriero. L'immagine è incentrata sulla parte dove, con la mano destra, si trova ad impugnare la spada già penetrata tra le clavicole. La moglie è abbandonata sulle ginocchia, ormai a un passo dal suo "sonno eterno".

La scultura evoca profonde sensazioni di eroismo e pateticità, a evidenziare il valore dei vinti e quindi, di riflesso, anche quello dei vincitori.

La statua raffigura, con grande realismo, i tratti somatici del guerriero celtico, con gli zigomi alti, l'acconciatura dei capelli, dalle folte e lunghe ciocche e i baffi (si notano solo col viso visto frontalmente). In tale gusto si nota un accento sulla particolare erudizione che circolava alla corte di Pergamo. Probabilmente la figura stante si trovava al centro del donario, per questo è fatta per essere apprezzata da molteplici punti di vista, sviluppandosi nello spazio che la circonda.


Note


  1. Roma e il Vaticano. Ediz. illustrata, Casa Editrice Bonechi, 3 dicembre 2010, ISBN 978-88-476-2594-5. URL consultato l'8 gennaio 2022.
  2. Giuseppe Nifosì, Arte in opera. vol. 1 Dalla preistoria all'arte romana: Pittura Scultura Architettura, Gius.Laterza & Figli Spa, 1º luglio 2015, ISBN 978-88-421-1430-7. URL consultato l'8 gennaio 2022.

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[es] Gálata Ludovisi

El Gálata Ludovisi, de 211 cm y expuesto en el Museo Nacional Romano del Palacio Altemps, se ubica estilísticamente dentro de la Escuela de Pérgamo, escuela helenística que se inclinó por los temas patéticos y de sentimientos violentos. Su origen se encuentra en la decisión del rey Átalo I de conmemorar la relevante victoria sobre los celtas (también llamados gálatas) en 233 a. C. con un conjunto formado por seis esculturas. En el centro figuraba el Gálata Ludovisi, el cual acababa de matar a su mujer; mientras sujetaba el cadáver giraba la cabeza hacia su enemigo al tiempo que se suicidaba; a su alrededor se sitúan otros cuatro gálatas tendidos en el suelo, entre ellos el Gálata moribundo.
- [it] Galata suicida



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