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Il Leone del Pireo è una delle quattro statue di leoni presenti all'esterno dell'Arsenale di Venezia.

Leone del Pireo
pietra runica
ID RundataBy NT1984;32
PaeseOriginariamente Grecia
RegioneAttica
CittàPireo, attualmente Venezia
PeriodoXI secolo (rune)
Maestro runicoAsmund, Asgeir, Thorleif, Thord e Ivar
Testo originale
Vedi paragrafo corrispondente
Testo in italiano
Vedi paragrafo corrispondente

Storia e caratteristiche


La statua originariamente si trovava al Pireo, l'antico porto di Atene. Fu portata a Venezia come bottino, dal comandante navale Francesco Morosini nel 1687, durante le guerre della Lega Santa contro l'Impero ottomano, quando i veneziani assediarono Atene. Copie della statua si trovano al Museo Archeologico del Pireo e al Museo Storico di Stoccolma.

Il leone era un monumento molto noto del Pireo, dove si trovava dal I o II secolo. La sua notorietà era tale che gli italiani chiamavano il porto Porto Leone.[1]

L'animale è seduto, ha la gola cava e aveva sul retro il segno (ora scomparso) di un tubo. Ciò fa pensare a un suo precedente utilizzo come fontana.[2]

La statua, di marmo bianco, alta circa 3 metri, è particolarmente conosciuta per essere stata oggetto di una singolare manomissione avvenuta intorno alla seconda metà dell'XI secolo, a opera di alcuni scandinavi che incisero due lunghe iscrizioni runiche sulle spalle e sui fianchi del leone.[3] Le rune sono incise seguendo la forma di un elaborato lindworm (dragone), motivo ricorrente in altre pietre runiche che si trovano in Scandinavia.[4]

Gli incisori erano quasi certamente Variaghi, mercenari scandinavi al servizio dell'Impero Bizantino che erano stati inviati in Grecia a reprimere una rivolta della popolazione locale. Qualche anno fa una copia di questo leone è stata ricollocata nella posizione che occupava nel porto del Pireo.


Iscrizioni e traduzioni


Immagine dell'iscrizione sul fianco destro del leone (con il contrasto aumentato per migliorare la visibilità).
Immagine dell'iscrizione sul fianco destro del leone (con il contrasto aumentato per migliorare la visibilità).
Disegno della stessa iscrizione fotografata sopra
Disegno della stessa iscrizione fotografata sopra

Le iscrizioni non vennero identificate come rune sino alla fine del XVIII secolo quando furono notate dal diplomatico svedese Johan David Åkerblad. Furono trascritte e tradotte per la prima volta nella metà del XIX secolo da Carl Christian Rafn, segretario della Kongelige Nordiske Oldskrift-Selskab (Società Reale degli Antiquari Nordici).[5] Le iscrizioni sono state erose dalle intemperie e dall'inquinamento atmosferico, che hanno reso difficilmente leggibili alcuni dei suoi caratteri. Le lacune nel testo sono state pertanto colmate dagli interpreti mediante ipotesi e inferenze sul loro significato, basandosi su ciò che è rimasto leggibile.

Seguono le due iscrizioni e la traduzione di Rafn (le lettere leggibili sono in grassetto, le altre sono state ricostruite):[6]

Lato destro del leone:

Lato sinistro del leone:

Alcuni hanno tentato di collegare il nome Harald, citato nelle iscrizioni, con il sovrano Harald III di Norvegia, ma il periodo in cui esso fu inciso non coincide con quello in cui fu al servizio dell'Imperatore di Bisanzio.[7]


Altre immagini



Note


  1. Hans Rupprecht Goette. Athens, Attica and the Megarid: An Archaeological Guide, p. 141. Routledge, Londra, 2001 ISBN 0-415-24370-X
  2. Henry Ellis. The British museum. Elgin and Phigaleian marbles, pag. 36. British Museum, 1833
  3. Thomas D. Kendrick, A History of the Vikings, p. 176. Courier Dover Publications, 2004. ISBN 0-486-43396-X
  4. The Book of THoTH (Leaves of Wisdom) - Dragon Archiviato il 25 marzo 2008 in Internet Archive.. Riportato il 16 luglio 2008
  5. "En Nordisk Runeindskrift i Piræus, med Forklaring af C.C. Rafn", Antiquarisk Ridsskrift, 1855-57
  6. A. Craig Gibson. "Runic Inscriptions: Anglo-Saxon and Scandinavian", «Transactions of the Historic Society of Lancashire and Cheshire», 1902 pag. 130
  7. Ian Heath, The Vikings, Osprey Publishing; May 23 1985; 9780850455656

Altri progetti


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[de] Löwe von Piräus

Der Löwe von Piräus ist eine antike Marmorstatue, die ursprünglich für Athens Hafenstadt Piräus in Griechenland geschaffen wurde. Sie stellt einen Löwen dar und gelangte 1687 als Kriegsbeute in den Besitz der Republik Venedig. In Venedig wurde sie neben anderen Löwenstatuen vor dem Arsenal aufgestellt. Auffällig an der Statue ist eine Reihe von eingeritzten Runen an verschiedenen Körperstellen des Löwen.

[en] Piraeus Lion

The Piraeus Lion (Italian: Leone del Pireo; is one of four lion statues on display at the Venetian Arsenal, Italy, where it was displayed as a symbol of Venice's patron saint, Saint Mark.
- [it] Leone del Pireo

[ru] Пирейский лев

Пирейский лев — скульптура, стоявшая до 1687 года на входе в гавань города Пирей. В настоящее время находится в венецианском Арсенале.



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