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La Madonna della Scala è un Stiacciato marmoreo (55,5x40 cm) di Michelangelo Buonarroti, databile al 1491 circa e conservata a Casa Buonarroti a Firenze.

Madonna della Scala
AutoreMichelangelo Buonarroti
Data1491 circa
Materialemarmo
Dimensioni55,5 cm×40 cm
UbicazioneCasa Buonarroti, Firenze

Storia


L'opera è menzionata per la prima volta nell'edizione del 1568 delle Vite di Giorgio Vasari[1], come in casa di Lionardo Buonarroti, nipote di Michelangelo, il quale la donò poi nel 1566 a Cosimo I de' Medici. Nel 1616 i Granduchi la restituirono alla famiglia, restando da allora nel loro palazzo familiare in via Ghibellina, che oggi ospita il museo di Casa Buonarroti.

Superate ormai le ipotesi che collocavano la lastra a non prima del 1495, l'opera è oggi considerata come il primo lavoro pervenutoci di Michelangelo, databile al 1491 circa.


Descrizione e stile


L'opera è un evidente omaggio allo stiacciato di Donatello, come annotò anche Vasari, sia nella tecnica che gradua i piani con variazioni millimetriche di spessore, sia nell'iconografia, a partire proprio dal motivo della scala con gradini pronunciati e corrimano in scorcio, visibile ad esempio nel Banchetto di Erode a Lilla, che sfondano spazialmente aprendo una via di drammatica fuga prospettica. Molto probabilmente fu Bertoldo di Giovanni, allievo di Donatello, ad insegnare a Michelangelo la tecnica dello stiacciato, nella prima Accademia d'arte, voluta da Lorenzo il Magnifico e frequentata da futuri grandi artisti come Jacopo Sansovino, Giovanni Francesco Rustici o Leonardo da Vinci.

La figura della Madonna, seduta sopra un masso squadrato e vista di profilo mentre guarda lontano, occupa tutta l'altezza del rilievo, da un margine all'altro, con una severità e una monumentalità che ricorda le steli classiche. Molto originale è la composizione del gruppo sacro, al tempo stesso bloccato e dinamico, con la Vergine col busto eretto e lo sguardo fisso lontano, in attitudine profetica, mentre solleva un lembo della veste per allattare o proteggere il figlio assopito, e genera un movimento a spirale grazie alla disposizione a contrapposto degli arti: Gesù ha infatti un braccio lasciato andare dietro la schiena e Maria arriva ad intrecciare i piedi, mostrando la pianta del destro e rompendo la staticità del piano liscio del bassorilievo. La mano destra del Bambino girata in fuori venne in seguito usata più di una volta dall'artista per simboleggiare l'abbandono del corpo nel sonno o nella morte, come nel Ritratto di Lorenzo de' Medici duca di Urbino o nella Pietà Bandini e si rifà all'Ercole Farnese (poiché per Michelangelo l'uomo è visto come Ercole).

Donatello, Madonna col Bambino (Madonna Dudley), 1440 ca, V&A Museum
Donatello, Madonna col Bambino (Madonna Dudley), 1440 ca, V&A Museum

Pronunciata è la muscolatura del Bambino e la presa di Maria, soprattutto con le grandi mani che, grazie al trattamento differenziato delle superfici, fanno apparire vigoroso un gesto semplice e quotidiano. Virtuoso è infine il ricadere del panneggio, soprattutto sul sedile cubico, del quale segue la forma con grande realismo: invenzione ripresa da Donatello nella Madonna Dudley.

A sinistra, sulla scala che dà il nome al rilievo, si vedono due putti appena sbozzati in atteggiamento di danza o di lotta e un altro che, sporgendosi sul corrimano, tende, insieme a una quarta figura posta dietro la Vergine, un drappo.


Significato del nome


Nel dodicesimo secolo al monastero di S. Maria della Valle, situato in località Colli di S. Rizzo nei pressi di Messina, fu donata dai marinai di una nave un’immagine in mosaico della Vergine con la mano destra posta sul cuore e la sinistra indicante una scala alla sua sinistra, immagine dal significato intuitivo e cioè che i devoti fedeli della Madonna per mezzo della sua intercessione, come per una scala, saliranno in Cielo; da allora il monastero cominciò a cambiare il suo nome appunto in S. Maria de Scalis e da allora altri monasteri e chiese furono in Italia dedicate a quella Madonna. Il Buonarroti volle porre l’accento su questo significato popolando la scala di amorini (Placido Samperi, Iconologia della gloriosa Vergine Madre di Dio Maria, Protettrice di Messina etc. Pp. 314-330. Messina, 1644). Questa raffigurazione della Madonna si ispira certamente all'opera Klimax tou Paradeisou (Scala del Paradiso) di S. Giovanni Climaco.


Note


  1. Madonna della scala a Casa Buonarroti Archiviato il 29 febbraio 2008 in Internet Archive.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Madonna of the Stairs

The Madonna of the Stairs (or Madonna of the Steps) is a relief sculpture by Michelangelo in the Casa Buonarroti, Florence. It was sculpted around 1490, when Michelangelo was about fifteen. This and the Battle of the Centaurs were Michelangelo's first two sculptures. The first reference to the Madonna of the Stairs as a work by Michelangelo was in the 1568 edition of Giorgio Vasari's Lives of the Most Excellent Painters, Sculptors, and Architects.[1]

[es] Virgen de la escalera

La Virgen de la escalera es una escultura en relieve de mármol del escultor Miguel Ángel, datada hacia 1491 y que se guarda en la Casa Buonarroti de Florencia. La obra inacabada tiene unas medidas de 55,5 x 40 cm.

[fr] Vierge à l'escalier

La Vierge à l'escalier (en italien : Madonna della scala) est une œuvre de jeunesse de Michel-Ange, conservée dans la Casa Buonarroti à Florence.
- [it] Madonna della Scala (Michelangelo)

[ru] Мадонна у лестницы

«Мадо́нна у ле́стницы» (итал. Madonna della scala; также «Мадо́нна на ле́стнице»[1]) — мраморный барельеф, созданный Микеланджело ок. 1491 года[а]. Это первое независимое, наиболее раннее из сохранившихся произведений мастера[2]. Фриц Эрпель писал, что в этом произведении «…уже узнается зрелый Микеланджело, в захватывающем контрасте между благородной шеей и грудью Мадонны и атлетическим плечом младенца Христа, между линеарной перегруженностью спины мадонны и бегущей игрой складок её одежды»[3]. Шильяно назвал барельеф «загадочным, преждевременным»[4]. По его мнению, в барельефе «Мадонна у лестницы» юный скульптор «освоил и придал новую форму урокам Донателло, своего выдающегося предшественника»[4], «присоединился к большой скульптурной традиции»[5].



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