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Il monumento ai Tetrarchi è un doppio gruppo statuario in porfido rosso egiziano, costituito da quattro figure in altorilievo, collocate all'angolo del tesoro di San Marco, nell'omonima piazza a Venezia. L'altezza delle figure è di 1 metro e 36 cm[1].

Monumento ai Tetrarchi
Autoresconosciuto
Data293-303 circa
Materialeporfido rosso
Altezza130 cm
UbicazionePiazza San Marco, Venezia
Coordinate45°26′03″N 12°20′23″E

Storia


Le quattro figure, che costituiscono un gruppo unitario, vennero scolpite a partire da un materiale lapideo, il porfido, che sin dall'età di Tiberio era associato frequentemente ed in maniera esclusiva alla figura imperiale ed utilizzato per i progetti monumentali di Roma e, in seguito, di Costantinopoli, dati il colore rosso dello stesso e la sua preziosità[2]. Il gruppo proviene da Costantinopoli e fu trasportato a Venezia dopo la conquista della città nel 1204 ad opera delle truppe crociate.

Nel 1958 Paolo Verzone ipotizzò che il monumento ai tetrarchi fosse originariamente ubicato in un luogo di Costantinopoli chiamato Philadelphion ("amicizia fraterna"), dove i Patria attestano la presenza di un gruppo scultoreo con delle figure abbracciate che identificano con i figli di Costantino[3]. La provenienza delle statue da Costantinopoli è confermata oltre ogni dubbio dal ritrovamento, avvenuto nel 1965, durante gli scavi del Myrelaion (moschea Bodrum), del frammento col piede mancante di una delle statue, reperto che oggi è conservato nel Museo archeologico di Istanbul[4].

I personaggi ritratti sono ricordati, nella tradizione veneziana, a metà tra il racconto favolistico e il folclore popolare, come "i quattro ladroni", pietrificati da san Marco per aver tentato di sottrarre dalla basilica i preziosi arredi sacri[5]. La critica contemporanea propende per l'identificazione dei quattro personaggi raffigurati con i tetrarchi d'età dioclezianea, considerando come la rappresentazione dei due augusti (leggermente barbuti) e dei due cesari (glabri), nell'atto di abbracciarsi, sia molto simile a quella rinvenibile nell'arco di Galerio a Tessalonica[6].


Descrizione


Dettaglio dei volti
Dettaglio dei volti
Le spade
Le spade

L'identificazione del doppio gruppo statuario con i primi quattro tetrarchi è tradizionale e generalmente accettata, nonostante qualche interpretazione che vi legge temi simbolici come l'abbraccio tra la pars Orientis e Occidentis. Tradizionalmente viene messo in relazione con la prima tetrarchia, tra il 293 e il 303. Analogamente a rappresentazioni simili in Vaticano, le statue dovevano trovarsi in cima a colonne, poggianti sulla mensola, ad un'altezza che è stata calcolata sugli otto metri. Le figure ad altorilievo, l'anziano e il giovane, si abbracciano a due a due, simboleggiando così la concordia e la fraternitas tra gli Augusti (Diocleziano e Massimiano) e i Cesari (Galerio e Costanzo Cloro), che doveva garantire la successione nell'Impero dopo i tumultuosi scontri seguiti alla morte degli imperatori durante l'ultimo secolo.

Le quattro figure di imperatore hanno lo stesso abito-corazza, in un atteggiamento rigido e impassibile che ricorda le divinità orientali, come la triade palmirena di Baalshamin. Sono caratterizzate dal copricapo pannonico, dal paludamentum e dalla corazza (lorìca) coi baltei gemmati; le corazze erano anticamente abbellite da foglie d'oro; gli imperatori impugnano saldamente una spada riccamente adorna, la cui elsa è a forma di testa d'aquila, secondo un modello probabilmente di origine sasanide. Nelle due coppie l'imperatore che poggia la mano destra sulla spalla sinistra dell'altro è barbato, a voler probabilmente segnalare l'età più anziana dell'Augusto rispetto ai Cesari. Le teste sono simili, con gli occhi scolpiti e copricapi piatti che al centro ospitavano gemme o paste vitree; esse presentano comunque alcuni tratti di individuazione fisiognomica, ma nonostante ciò non è possibile identificare con certezza quale figura appartenga all'uno o all'altro tetrarca per la scarsità di confronti e l'astrattezza della rappresentazione. Inoltre erano rappresentati come dei buoni amministratori.


Stile


L'opera viene attribuita a maestranze egiziane, anche per la loro specializzazione nel trattare la durissima pietra del porfido, proveniente dalle cave del Mons Porphyreticus in Egitto[7]. Il gruppo è considerato, oltre che il simbolo della tetrarchia stessa, un capolavoro della scultura tardoantica, dove sono evidenti le caratteristiche di essenzialità, simbolismo e pittoricismo di quest'epoca di "rottura" nella tradizione artistica, priva ormai quasi del tutto di richiami allo stile ellenistico. Altra tesi ritiene lo stile classico sublimato in una corrente formale che riesce ad unire tre elementi culturali differenti: greco-romano, barbaro-celtico e persiano-sasanide, ciò renderebbe il monumento non solo un simbolo di atemporalità e profonda mistica del potere, ma anche un collante visivo e culturale fra oriente ed occidente, in un quadro di solidificazione ideale dell'impero universale di Roma[8].

Nonostante la stilizzazione sia ben avanzata, le forme non arrivano a essere troppo essenziali, spoglie, e mantengono un ricco volume. La loro fissità, l'assenza di dettagli immediati e veristici rendono l'insieme particolarmente adatto a simboleggiare l'eternità e la solidità del nuovo assetto imperiale che la tetrarchia si proponeva.


Altre immagini



Note


  1. Demus, Otto., Lazzarini, Lorenzo. e Piana, Mario., Le sculture esterne di San Marco, Electa, 1995, p. 222, ISBN 8843550454, OCLC 32528783. URL consultato il 30 maggio 2019.
  2. Carlà, Filippo., Economia e finanza a Roma, Il Mulino, 2011, p. 145, ISBN 9788815146786, OCLC 848876546. URL consultato il 30 maggio 2019.
  3. Da Villa Urbani, Maria. e Fumo, Antonella., L'enigma dei tetrarchi, 1. ed, Marsilio, 2013, p. 47, ISBN 9788831715720, OCLC 870998086. URL consultato il 30 maggio 2019.
  4. Da Villa Urbani, Maria. e Fumo, Antonella., L'enigma dei tetrarchi, 1. ed, Marsilio, 2013, p. 44, ISBN 9788831715720, OCLC 870998086. URL consultato il 30 maggio 2019.
  5. Da Villa Urbani, Maria. e Fumo, Antonella., L'enigma dei tetrarchi, 1. ed, Marsilio, 2013, ISBN 9788831715720, OCLC 870998086. URL consultato il 29 maggio 2019.
  6. Demus, Otto., Lazzarini, Lorenzo. e Piana, Mario., Le sculture esterne di San Marco, Electa, 1995, ISBN 8843550454, OCLC 32528783. URL consultato il 29 maggio 2019.
  7. Christa Schug-Wille, L'arte bizantina, Rizzoli Editore, Milano 1970, p. 28
  8. Ascanio Modena Altieri, Imago roboris: Monumento ai Tetrarchi, su L'Intellettuale Dissidente, 6 marzo 2017. URL consultato il 3 maggio 2021.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti


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[de] Venezianische Tetrarchengruppe

Die venezianische Tetrarchengruppe besteht aus zwei zusammengehörenden, unterlebensgroßen Statuen aus Porphyr,[1] die in eine Ecke der Außenfassade des Markusdoms an der Porta della Carta in Venedig eingebaut sind. Sie entstand um das Jahr 300 herum in Ägypten oder Kleinasien. Dargestellt sind die Tetrarchen, vier römische Kaiser, die damals das Römische Reich gemeinsam regierten. Ihr gleichartiges Aussehen und ihre innige Umarmung sollten die Eintracht und Solidarität unter ihnen symbolisieren.

[en] Portrait of the Four Tetrarchs

The Portrait of the Four Tetrarchs is a porphyry sculpture group of four Roman emperors dating from around 300 AD. The sculptural group has been fixed to a corner of the façade of St Mark's Basilica in Venice, Italy since the Middle Ages. It probably formed part of the decorations of the Philadelphion in Constantinople, and was removed to Venice in 1204 or soon after.

[es] Retrato de los cuatro tetrarcas

El Retrato de los cuatro tetrarcas es un grupo escultórico de pórfido de cuatro emperadores romanos que data de alrededor del año 300 d.C. Es una de las obras de arte más características del Bajo Imperio romano. El grupo escultórico ha estado fijado a una esquina de la fachada de la Basílica de San Marcos en Venecia, Italia desde la Edad Media. Probablemente formó parte de las decoraciones del Philadelphion en Constantinopla y fue trasladado a Venecia en 1204 o poco después.
- [it] Monumento ai Tetrarchi

[ru] Четыре тетрарха

Четыре тетрарха (итал. Monumento ai Tetrarchi) — скульптурная композиция из тёмно-красного порфира, вмонтированная в южный фасад венецианского собора Сан-Марко. Статуя была изготовлена в первой половине IV века и являлась частью константинопольского Филадельфиона, построенного рядом с колонной Константина (современная площадь Чемберлиташ).



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