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Il monumento alla memoria di Giuseppe Bossi è un cippo in marmo realizzato da Antonio Canova e da Pompeo Marchesi, ed eretto presso la Pinacoteca ambrosiana a Milano dove è tuttora conservato. Fu inaugurato il 16 maggio 1818 con un discorso del letterato Ermes Visconti (1784-1841)[1] in memoria del pittore Giuseppe Bossi (1777-1815).

Monumento a Giuseppe Bossi
AutoriAntonio Canova e Pompeo Marchesi
Data1818
Materialemarmo
UbicazionePinacoteca Ambrosiana, Milano

Storia e descrizione


Il monumento fu eretto per onorare la prematura morte, avvenuta a 38 anni, di Giuseppe Bossi, accademico milanese rinnovatore dell'Accademia di Brera e protagonista della scena artistica neoclassica italiana. Tre anni dopo la scomparsa del Bossi venne quindi realizzato il monumento, disegnato dal pittore Pelagio Pelagi, realizzato da Antonio Canova e Pompeo Marchesi, tutti e tre cari amici del defunto, e con ornamenti disegnati dall'architetto Giacomo Moraglia.[2] Il monumento può essere suddiviso in tre parti: il basamento inferiore, decorato con due teste scolpite dal Marchesi e con una lapide recante l'iscrizione:

«A GIUSEPPE BOSSI MILANESE PITTORE
SOMMO NEL DISEGNO E NELLA COMPOSIZIONE
SCRITTORE ELEGANTE ERUDITO
PROMOTORE DELLA ARTI IN PATRIA
MORTO D'AN. XXXVIII IX. DEC.
MDCCCXV»

Sopra il basamento vi è un'edicola coronata da un timpano triangolare decorata con un bassorilievo raffigurante l'Amicizia piangente sempre del Marchesi. Sopra di questa vi è sostenuta la testa del defunto, realizzata e donata da Antonio Canova che firmò l'opera sul lato sinistro con la dedica[3]:

«ANTONIO CANOVA
SCOLPÌ E DONÒ L'EFFIGIE
DEL SUO AMICO
AMMIRATO E COMPIANTO»

Il Canova era legato al Bossi da profonda e tenera amicizia: in una lettera dello scultore veneto egli parla con tutta probabilità del Bossi e del ritratto per lui scolpito con le seguenti parole: «Il busto che lo rappresenta, e che io, piangendo, ho eseguito, serva a far parte del suo sepolcro; e ricordi ai posteri la mia tenera amicizia verso di lui».[4]

Il Bossi era stato sepolto al cimitero del Gentilino fuori Porta Ticinese poi demoito nel 1895; i suoi resti non sono oggi identificabili. Sulla tomba una lapide in latino intitolata a "IOS. FRAN. BOSSIVS" elencava i meriti e i titoli del pittore.[5]


Note


  1. Colombo, Angelo (note introduttive), Il fondo Giuseppe Bossi della Biblioteca Ambrosiana (PDF), su Biblioteca Pinacoteca Accademia Ambrosiana, http://ambrosiana.comperio.it/, p. 18.
  2. Biblioteca Ambrosiana (a cura di), Guida sommaria per il visitatore della Biblioteca Ambrosiana e delle collezioni Annesse, Milano, U. Allegretti, 1906, p. 123.
  3. Bettoni, pp. 18-19.
  4. Rosini, Giovanni, Saggio sulla vita e sulle opere di Antonio Canova, vol. 2, Pisa, N. Capurro, 1825, p. 80.
  5. IOS. FRAN. BOSSIVS, in Collezione delle iscrizioni lapidarie poste nei cimiteri di Milano dalla loro origine all'anno 1845..., Porta Ticinese, Milano, G. Tamburini, 1852, p. 37.

Bibliografia



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