Bernardino Mei (Siena, ottobre1612 – Roma, 1676) è stato un pittore e incisoreitaliano del periodo barocco.
Oreste uccide Egisto e Clitemnestra, Siena, Palazzo Salimbeni
Biografia
Bernardino Mei nacque a Siena nel 1612 (per altre fonti nel 1615), fu in un primo tempo allievo del disegnatore e cartografo Giuliano Periccioli senese. Dalla sua breve esperienza nella bottega del Periccioli ereditò l'arte del disegno che esercitò soprattutto nella sua attività di incisore che occupa una parte non indifferente delle sue opere.
Come pittore fu allievo di Rutilio Manetti e probabilmente anche di Francesco Rustici, come dice Giovanni Rosini nella sua Storia della pittura italiana[1], nonostante ciò Luigi Lanzi scrive di lui che:
«...non so chi gli fu maestro...»
(Luigi Lanzi, Storia pittorica dell'Italia dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine del XVIII secolo, p. 363)
Anche se dipinse molto a Siena, e nei dintorni, salì alla ribalta della pittura italiana grazie alla protezione del Cardinale Fabio Chigi che dopo la sua elezione a papa col nome di Alessandro VII, nel 1655, lo chiamò a Roma nel 1657.
Nella capitale il Mei fu influenzato dalla grande pittura barocca di Mattia Preti, Andrea Sacchi e Pier Francesco Mola.
Ma chi influenzò in maniera massiccia il suo stile fu Gian Lorenzo Bernini, con il quale fu legato da un'amicizia profonda che gli diede la possibilità di frequentarne lo studio dove apprese la propensione per una scultura movimentata e di grande effetto scenografico, che il Mei tradusse in pittura soprattutto nei suoi quadri con soggetti mitologici e quelli allegorici che occupano una gran parte della sua produzione romana.
Anche se di recente la sua pittura è stata molto rivalutata, fino al XIX secolo lo si considerava soltanto un mero imitatore; sempre il Rosini affermava con convinzione che:
«Non ebbe stile proprio ma prendeva, secondo il suo capriccio a imitare or Paolo [Veronese], ora i Carracci, ora il Guercino»
Non a caso un suo affresco con rappresentata L'Aurora, per Palazzo Bianchi Bandinelli fu, per tutto il 1800, attribuito proprio alla mano dello stesso Guercino.
Il Mei fu sempre alla corte senese e poi romana dei Chigi, come l'altro toscano Giovanni Maria Morandi, ma anche per i Piccolomini per i quali fece tre deliziose miniature per il Libro dei leoni, oggi all'Archivio di Siena, dimostrando una certa versatilità nelle più disparate tecniche pittoriche e iconografiche.
Bernardino Mei morì a Roma nel 1676.
Opere a Siena
Cacciata dei mercanti dal Tempio, Getty Museum, Los Angeles
Pinacoteca Nazionale di Siena
Allegoria dell'ingiustizia
Allegoria della pace
Allegoria della purezza
Allegoria della vittoria
Cardinale Rolando Bandinelli
Crocifissione di San Pietro
Gismunda
Maddalena che medita sul Crocifisso
Papa Alessandro III
Quattro studi di testa di vecchio barbuto
San Giovanni Evangelista
San Girolamo nello studio
Palazzo Salimbeni
Amore curato dal Tempo con l'acqua del fiume Lete
Antioco e Stratenice
Artemisia vedova del re Mausolo beve le lacrime miste alla ceneri del marito defunto
Il ciarlatano
La Fortuna tra la Virtù e la Necessità
Oreste uccide Egisto e Clitennestra
Insigne Collegiata di Santa Maria in Provenzano
Giaele che uccide Sisara
Messa di San Gregorio Magno
Profezia di Brandano
Storia di Guida Maccabeo
Palazzo Chigi-Saracini
Giudizio di Salomone
Sofonisba
Oratorio di San Rocco, Contrada della Lupa
Storie della Vita di San Giobbe
Oratorio di San Giovanni Battista detto "de' Tredicini", Nobile Contrada dell'Aquila
Museo civico e d'arte sacra di Colle di Val d'Elsa
Annunciazione (1640-1650)
Firenze
Certosa del Galluzzo
Santa Caterina da Siena
Grosseto
Museo archeologico e d'arte della Maremma
Santa Cecilia
Note
Giovanni Rosini, Storia della pittura italiana esposta coi monumenti, 1847
Bibliografia
Carlo Del Bravo, Presentazione di Bernardino Mei in "Pantheon", XXIV, V, 1966.
Marco Ciampolini, Bernardino Mei e la pittura barocca a Siena, (catalogo mostra), Firenze 1987
Simona Sperindei, Gli anni romani di Bernardino Mei: nuovi documenti sulla sua attività, in Il Museo del Barocco Romano: le collezioni Ferrari, Laschena ed altre donazioni a Palazzo Chigi in Ariccia, a cura di Maria Barbara Guerrieri Borsoi e Francesco Petrucci, Roma 2008, pp. 155-158
Simona Sperindei, Un virtuoso tra Siena e Roma: Bernardino Mei (1612-1676), in "Annali della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon", XI, 2011, pp. 517-530
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии