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Luigi Navone (Genova, 19101983) è stato uno scultore italiano.


Biografia


È forse la figura che maggiormente rappresenta, sotto l'aspetto artistico, le tensioni del lungo periodo dei due principali conflitti, e relativi dopoguerra, del XX secolo. La sua opera non è inquadrabile in schemi rigidi in rapporto a particolari periodi e scuole. È difficile ricostruire esattamente il cammino anteguerra dello scultore, considerata la sua avversione per il regime fascista, comune ad altri come Adolfo Lucarini[1], e per la sua simpatia per l'anarchia.

Alcuni suoi bozzetti sono tuttora depositati presso lo studio dell'artista genovese Sante Parodi, di cui il Navone in qualche misura fu maestro. Alcuni di essi sono strumento di comunicazione di rara vitalità realistico-espressionista, come il Gruppo degli operai. Tali bozzetti comprendono anche una serie di studi per la tomba dell'attore Gilberto Govi, con cui il Navone aveva rapporti in riferimento a progetti relativi alla tomba dell'attore presso il cimitero monumentale di Staglieno; la tomba di Giberto Govi sarà realizzata da Guido Galletti.


Dopo guerra


Nel secondo dopoguerra e nel periodo bellico si trovano ad operare a Genova un gruppo di scultori della vecchia generazione, non sono accomunati peraltro dallo stesso metodo linguistico. Fra questi si ricordano Servettaz [1], Raimondi, Camillo Maine [2], assieme ai giovani Edoardo Alfieri, Lorenzo Garaventa[3], Antonietta Raphael-Mafai[4] (che si trova a Genova ospite di Della Ragione), Sandro Cherchi[5], Agenore Fabbri [6], Roberto Bertagnin (genero di Arturo Martini) e lo stesso Navone.

Saranno costoro punto di riferimento per molti scultori del panorama genovese del secondo dopoguerra. Alfieri e Garaventa tenteranno un avvicinamento alle avanguardie; Raphael si dedicherà allo sviluppo del suo rapporto con l'arcaismo nel suo temporaneo soggiorno genovese; Fabbri e Navone rivisiteranno, in modo autenticamente autonomo, alcune espressioni del realismo, mentre Bertagnin procederà nello studio personale del linguaggio martiniano.

Questo gruppo di giovani avrà un ruolo storico importante nel coniugare impegno politico-sociale con scultura. Nell'estate del 1945 dettero vita infatti all'associazione di artisti Libera di cui facevano parte sia lo stesso Navone che Giovanni Governato[7] (legato, anche attraverso il rapporto con Filippo Tommaso Marinetti, all'impresa di Fiume) mentre, nello stesso anno, venne aperta la galleria Isola, di indirizzo non allineato ma finanziata dal quotidiano comunista l'Unità, di indirizzo non allineato, che subirà, come altre istanze legate al PCI, ma non esattamente in linea, l'attacco di Palmiro Togliatti, su un articolo di Rinascita del 1948, contenente un richiamo al ritorno al realismo.

Per quanto riguarda l'attività di Navone prima della seconda guerra mondiale ricordiamo: l'esposizione della Madre del 1937 alla Sindacale di Genova e dello stesso periodo il ritratto di Leopardi del 1938, in cui si vede l'influsso di Adolfo Wildt [8], soprattutto per quanto riguarda l'impostazione della patina superficiale; passando al primo dopoguerra è di gran interesse Maternità, che ebbe il primo premio per la scultura alla Regionale del 1946, sempre nello stesso anno nella "Mostra di arte sociale" ricevette il premio PSIUP per Gli stati sociali o Giustizia.

Elenchiamo ora una serie di opere di vari anni presso luoghi pubblici: Angioletto per tomba proprietà Marsano del 1935; Coppa con Vittoria, bocciofila Roma di Genova Staglieno del 1938; Tomba Odetti (Ecce homo) cimitero Staglieno del 1939; genericamente nella seconda metà degli anni trenta si ricordano la Tomba Oneto (Cristo) e la Tomba Serrusi sempre a Staglieno. Per il periodo del secondo dopoguerra: Angelus, tomba Dellacasa, nel 1953 La resurrezione di Lazzaro, tomba Fioccardi e nel 1954 la Tomba Cristofanni (crocifisso) e ancora sempre nel cimitero monumentale di Genova la Tomba Firmino Ravecca e la Tomba Carenzo.

Uno studio rigoroso e approfondito e unico, sul Navone e altri "giovani", sia sul versante artistico che su quello storico sociale è riportato nel capitolo Scultura ed Impegno ne La scultura a Genova e in Liguria di Franco Sborgi[9] direttore del corso di specializzazione Storia Arte Contemporanea all'Università di Genova.


Note


  1. The Wolfson Collection
  2. Maine Camillo, su thais.it. URL consultato il 20 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2011).
  3. Copia archiviata, su societaeconomica.com. URL consultato il 14 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2008).
  4. Artisti: Antonietta Raphael, su scuolaromana.it. URL consultato il 27 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2007).
  5. Cherchi Sandro Nudo, su thais.it. URL consultato il 28 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2011).
  6. La Scultura Italiana - Agenore Fabbri Archiviato il 30 settembre 2008 in Internet Archive.
  7. Giovanni Governato 'il Cromatico' Museo Raccolte Frugone Genova
  8. La Scultura Italiana - Adolfo Wildt Archiviato il 29 ottobre 2009 in Internet Archive.
  9. Sborgi franco - I libri di Sborgi franco - UNILIBRO - Libri, Dvd, Cd, ebook e molto altro

Bibliografia


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