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Alberto Savinio, pseudonimo di Andrea Francesco Alberto de Chirico (Atene, 25 agosto 1891 – Roma, 5 maggio 1952), è stato uno scrittore, pittore, drammaturgo e compositore italiano.

Alberto Savinio
Alberto Savinio

Biografia


Nato in Grecia, terzo figlio dell'ingegnere ferroviario Evaristo de Chirico e Gemma Cervetto, fratello del pittore Giorgio de Chirico e di Adele, primogenita, morta nel 1891, studiò pianoforte e composizione al conservatorio della sua città natale, dove si diplomò a pieni voti nel 1903.


Monaco e Parigi


Alla morte del padre, nel 1905, la famiglia, dopo brevi soggiorni a Venezia e Milano, si trasferì a Monaco di Baviera, dove giunse probabilmente nell'ottobre del 1906.

Per un breve periodo Andrea de Chirico studiò contrappunto con Max Reger, e s'impegnò nello studio del pensiero di Otto Weininger, Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzsche.

A causa dell'insuccesso delle sue composizioni, si trasferì nel 1911 a Parigi, dove fece la conoscenza di molti esponenti delle avanguardie artistiche come Pablo Picasso, Blaise Cendrars, Francis Picabia, Jean Cocteau, Max Jacob e Guillaume Apollinaire.

Dall'inizio del 1914 si presentò sotto lo pseudonimo di Alberto Savinio. Pubblicò Les chants de la mi-mort nel numero 3 (giugno/agosto 1914) della rivista Les Soirées de Paris sotto tale nome.


Ferrara, Salonicco, Roma


Un giovane Alberto Savinio.
Un giovane Alberto Savinio.

Nel 1915 tornò in Italia insieme al fratello Giorgio. Soggiornarono a Firenze e, arruolati nell'esercito italiano, furono destinati al 27º reggimento di fanteria a Ferrara, dove avevano già un contatto con il circolo artistico di Filippo de Pisis e Carlo Carrà. Nel 1916 per sottrarsi all'isolamento e alla noia della vita militare infittisce i rapporti con Giovanni Papini e Ardengo Soffici e inizia a collaborare a "La Voce" di Giuseppe De Robertis, dove appaiono a puntate i primi capitoli di Hermaphrodito. Nel 1917 venne inviato come interprete a Salonicco, sul fronte macedone.

Dopo la fine della prima guerra mondiale fu trasferito a Milano e dal 1923 si stabilì a Roma, dove già aveva pubblicato testi teoretici e narrativi, soprattutto in riviste come "Valori plastici" e "La Ronda". Nel 1924 fu tra i fondatori della "Compagnia del Teatro dell'Arte", diretta da Luigi Pirandello, per la quale scrisse (senza metterlo in scena) Capitano Ulisse.[1]


Il secondo periodo parigino


Due anni dopo sposò Maria Morino, un'attrice della compagnia teatrale di Eleonora Duse, che era sorella di Jone Morino, e da cui ebbe Angelica (1928-2020[2]) e Ruggero (1934). Quest'ultimo ha seguito le orme del padre diventando un affermato pittore, mentre la sorella Angelica è stata una gallerista d'arte contemporanea a Roma, con la Galleria "Il Segno", di grande rilievo. La galleria continua tutt'oggi (2018) la sua attività condotta dalla figlia di Angelica, Francesca Antonini, che ne ha mutato in nome in "Francesca Antonini Contemporary Art". Nel 1927 si trasferì con la moglie a Parigi, dove si dedicò alla pittura.


Il ritorno in Italia


Tornato definitivamente in Italia nel 1933, fu collaboratore del quotidiano "La Stampa" con una rubrica, “Torre di guardia” (1934-1940). Inoltre fu animatore delle riviste "Colonna"[3] e "Il Broletto" (pubblicato a Como), che si occupavano anche di architettura. Dal 1934 si trasferì a Roma. Nel 1938, André Breton lo incluse (unico italiano) nell'Anthologie de l'humour noir.[4] Nella capitale collaborò fra l'altro al settimanale Omnibus di Leo Longanesi, per cui scrisse nel 1939 un pezzo di satira sulla golosità di Leopardi a Napoli (Il sorbetto di Leopardi) che suscitò le proteste delle autorità partenopee che portarono alla chiusura della rivista. Strinse una fraterna amicizia con l'artista ravennate Enrico Galassi, che gli progettò al Poveromo, in Versilia, una casa di vacanza, ricordata più volte nei suoi scritti.


Guerra e dopoguerra


A partire dal 1941 si avvicinò a Valentino Bompiani, suo editore di riferimento, entrando in un sodalizio di intellettuali che annoverava anche Corrado Alvaro, Massimo Bontempelli e Giacomo Debenedetti. Nell'autunno del 1943, avendo appreso che il suo nome era stato inserito in una lista di sospetti antifascisti, fu costretto a nascondersi.[5]

Europeista convinto, alla fine del conflitto proseguì l'attività di critico culturale sulle colonne del Corriere della Sera, ottenendo il Premio Saint-Vincent per il giornalismo nel 1949.

Lavorò anche come drammaturgo e regista, scrivendo egli stesso opere e drammi per il teatro. Nel 1951 scrisse la "tragicommedia mimata e danzata" Vita dell'uomo, allegoria dell'esistenza umana su una musica ispirata allo stile di Schumann. Nel 1952 propose per il Maggio Musicale Fiorentino una celebre messinscena dell'Armida di Rossini con Maria Callas, curando anche scenografie e costumi.

Nel 1955, poco dopo la sua morte, gli viene dedicata una mostra retrospettiva nell'ambito della VII Quadriennale di Roma curata dal fratello, il pittore Giorgio de Chirico.


Poetica e ideologia


La sua arte si caratterizza per alcune tendenze particolari: il gusto del fantastico, dell'ignoto e della compenetrazione uomo-animale; lo smascheramento degli autoinganni e delle certezze borghesi; la tendenza alla parodia (specie di soggetti mitologici), all'ironia e al citazionismo. Queste ultime componenti lo differenziano in maniera decisiva dalle tonalità più radicali dell'avanguardia di primo Novecento. Si oppose per esempio al credo futurista della distruzione dei musei, o alla moda surrealista della scrittura automatica. Importante nella sua cultura fu il riferimento alla grecità classica, e per questo viene spesso definito "surrealista mediterraneo" (a differenza del surrealista "nordico" Landolfi).[6]

Da un punto di vista letterario praticò soprattutto forme brevi o miste e comunque sperimentali, trascurando il romanzo. Hermaphrodito, il suo libro d'esordio, alterna prosa e poesia, italiano e francese, stile aulico e disfemismi, mescolando generi e toni assai diversi fra loro (lirico, visionario, drammatico, narrativo, oratorio). I pochi romanzi della sua produzione (La casa ispirata, Tragedia dell'infanzia e Angelica o la notte di Maggio) hanno anch'essi una struttura molto particolare, con una trama poco rigorosa e forti effetti di tipo ironico o surreale. Nella maturità si dedicò al progetto (incompiuto) della Nuova enciclopedia, che doveva rielaborare articoli già usciti in rivista. Predilesse anche la biografia (Narrate, uomini, la vostra storia, il libro che gli procurò maggior successo editoriale, conteneva scritti dedicati alla vita di Michele di Nostradamo, Eleuterio Venizelos, Felice Cavallotti, Paracelso, Arnoldo Boecklin, Jules Verne, Vincenzo Gemito, Collodi, Antonio Stradivari, Guglielmo Apollinaire, Giuseppe Verdi, Lorenzo Mabili, Cayetano Bienvenida, Isadora Duncan) e il reportage di viaggio (Dico a te, Clio, dedicato all'Etruria e agli Abruzzi, e Ascolto il tuo cuore, città, dedicato a Milano e al Veneto).

Sul piano politico, esordì manifestando idee fortemente antisocialiste e belliciste durante la prima guerra mondiale.[7] Fra le sue pagine torna spesso la critica alla democrazia e all'egualitarismo, colpevoli a suo dire di aver ingrigito e banalizzato l'arte. Durante il fascismo, dopo una prima fase di vicinanza al regime (collaborerà alla rivista di Asvero Gravelli Antieuropea[8] e al "Lavoro fascista" negli anni trenta, dedicando fra l'altro alcuni reportage alle recenti bonifiche nell'Agro Pontino), se ne allontanò a partire dal 1939. Non farà infatti parte del periodico "Primato" voluto da Giuseppe Bottai. Dopo l'8 settembre rese sempre più esplicite le sue idee liberali ed europeiste, sostenendo fra l'altro la repubblica al referendum istituzionale del 1946.


Opere



Opere pubblicate postume



Raccolte



Traduzioni



Epistolari



Composizioni musicali



Opere nei musei



Note


  1. Per tutto il periodo 1915-1925 della biografia di Savinio cfr. la dettagliata ricostruzione di P. Italia, Il pellegrino appassionato. Savinio scrittore 1915-1925, Palermo, Sellerio, 2004.
  2. artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2020/03/muore-a-roma-angelica-savinio-figlia-di-alberto-savinio-fondo-la-galleria-il-segno/.
  3. R. Tordi, Savinio e la rivista "Colonna", in "Rivista di letteratura italiana", a. XXIII (2005), nn. 1-2.
  4. Testimonianza di André Breton riportata in appendice Alberto Savinio, Scatola sonora, pp.438-439
  5. G. Isotti Rosowsky, introduzione a Un'amicizia senza corpo. La corrispondenza Parisot-Savinio 1938-1952, Palermo, Sellerio, 1999, p. 28.
  6. Gino Tellini, Il romanzo italiano dell'Ottocento e Novecento, Milano, Bruno Mondadori, 1998, p. 367; Giulio Ferroni, Letteratura italiana contemporanea. 1900-1945, Mondadori Università, 2007, p. 170.
  7. Per esempio nello scritto La guerra poi confluito in Hermaphrodito (1918).
  8. Maria Teresa Pichetto, Alle radici dell'odio, p.139.
  9. Alessandro Mauro, Elapsus - Due racconti di Alberto Savinio, su elapsus.it. URL consultato l'11 gennaio 2017.

Bibliografia


Fonti
Approfondimenti

Voci correlate



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Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Alberto Savinio

Alberto Savinio, eigentlich Andrea Di Chirico bzw. in anderer Schreibweise Andrea de Chirico (* 25. August 1891 in Athen; † 5. Mai 1952 in Rom), war ein italienischer Schriftsteller, Maler und Komponist.

[en] Alberto Savinio

Alberto Savinio [alˈbɛrto saˈvinjo], born as Andrea Francesco Alberto de Chirico (25 August 1891 – 5 May 1952) was a Greek-Italian writer, painter, musician, journalist, essayist, playwright, set designer and composer. He was the younger brother of 'metaphysical' painter Giorgio de Chirico. His work often dealt with philosophical and psychological themes, and he was also heavily concerned with the philosophy of art.[1]

[es] Alberto Savinio

Alberto Savinio, seudónimo adoptado por Andrea de Chirico, (Atenas, 25 de agosto de 1891 - Florencia, 5 de mayo de 1952) fue un escritor destacado, así como pintor italiano, hermano del más famoso Giorgio de Chirico. Formó parte también del movimiento artístico pintura metafísica.

[fr] Alberto Savinio

Andrea Francesco Alberto de Chirico, dit Alberto Savinio à partir de 1914 (Athènes, 25 août 1891 - Rome, 5 mai 1952), est un écrivain, un peintre et un compositeur italien, et le frère cadet de Giorgio De Chirico.
- [it] Alberto Savinio

[ru] Савинио, Альберто

Альберто Савинио, собственно Andrea Francesco Alberto de Chirico (итал. Alberto Savinio, 25 августа 1891 (1891-08-25), Афины— 5 мая 1952, Рим) — итальянский поэт, прозаик, эссеист, художник, музыкант, младший брат художника Джорджо де Кирико.



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