Allievo dello scultore François Jouffroy, nel 1859 con Falguière si classificò primo - a pari merito con lo scultore Louis-Léon Cugnot - al prix de Rome per la scultura nel 1859, con bassorilievo intitolato "Mezenzio ferito, salvato dal coraggio di suo figlio Lauso" ispirato all'episodio del libro X dell'Eneide virgiliana. Ottenne pertanto una borsa di studio triennale che gli permise di soggiornare a Villa Medici a Roma. Nel 1882 venne nominato professore all'École delle Belle arti di Parigi (tra i suoi allievi si ricorda André Abbal[1]) e membro dell'Accademia francese di belle arti (Académie des Beaux-Arts de l'Institut de France).
Opere
Ballerina (Cléo di Mérode), Parigi, Museo d'Orsay
Vincitore al combattimento di galli, statua in bronzo, Parigi, Museo d'Orsay
San Tarcisio, martire cristiano (1868), statua in marmo, Parigi, Museo d'Orsay
San Giovanni Battista de La Salle (1875), statua in bronzo, Rouen
L'Asia (1878), statua in ferro, Parigi, Museo d'Orsay: esposizione universale di Parigi del 1878, una delle sei sculture realizzate per la serie I sei Continenti per l'Esposizione Universale di Parigi del 1878
Honoré de Balzac, statua in bronzo (1902)
Galleria d'immagini
Germaine de Pibrac (1877) Toulouse
L'Asia (1878), Museo d'Orsay.
Diana, 1882, bronzo, Museo di Stanford, USA.
Note
Emmanuel-Charles Bénézit, Dictionary of Artists, vol.1, Gründ, 2006, p.27, ISBN2700030702.
Bibliografia
Emmanuel Schwartz, Les Sculptures de l'École des Beaux-Arts de Paris. Histoire, doctrines, catalogue, École nationale supérieure des Beaux-Arts, Paris, 2003.
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