Studia all'Accademia di Brera sotto la guida di Pietro Magni e vince il Premio Canonica con l'altorilievo in gesso La morte di Giulio Cesare (ora alla GAM di Milano). Partecipa attivamente a mostre annuali in Italia (Napoli, Torino, Milano, Roma, Venezia) e all'estero (Londra, Liverpool dove consegue medaglie)[1], ed è autore di monumenti funerari, ritratti e figure infantili.
Molti sono i suoi lavori sepolcrali al Cimitero monumentale di Milano ed all'estero (Stati Uniti, Germania, Francia, Russia, Romania, Gran Bretagna); specialmente degno di nota il grandioso monumento per la famiglia Osborne a'Hanan di Londra in cui si ammira la figura dell'Angelo della mestizia e la cappella mortuaria eretta in Dorno (Lomellina) per la famiglia Bonacossa, opera pregevole, anche per la parte architettonica oltre che per le statue che l'adornano.
A Viggiù, nel Museo della scultura viggiutese dell'Ottocento è esposta l'opera Terrore.
F. Caravati, Viggiù nella storia e nell'arte, Varese, AGA, 1925, Picasass, Varese, Macchione, 1995
S. Pellegatta, Tre giorni a Viggiù: Guida storica – artistica – descrittiva di Viggiù, Milano, Ed. Verri, 1894
Dizionario biografico degli italiani, IV, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1962
F. Gualdoni, Scultura a Varese dal verismo ad oggi, Varese, Lativa, 1994
G. Bottarelli, W. Guerra, Dizionario Architetti, Ceramisti, Incisori, Pittori e Scultori di Varese e del Varesotto dal sec. XII al sec. XX, Varese, Archivio Artistico Varesino, 1998
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