Attilio Andreoli (Milano, 7 aprile1877 – Milano, 10 novembre1950) è stato un pittoreitaliano, appartenente alla corrente artistica della Scapigliatura.
Partecipa alle più importanti esposizione del tempo, ricevendo numerosi premi a testimonianza del suo notevole talento nella pittura.
L'interesse per l'arte scema dopo il 1925, quando si ritira a vivere presso Cannobio e partecipa per l'ultima volta all'Esposizione di Brera.
1894, esordio alla Triennale di Milano del 1894 con il soggetto storico-biblico Luceat ei;
1898, Esposizione di Belle Arti di Torino con il pastello Gioia e dolore;
1900, si aggiudica il Premio Fumagalli all'Esposizione di Brera con Rispha che protegge i corpi dei suoi figli;
1901, Biennale di Venezia con L'onomastico del parroco, poi donato alla Galleria d'Arte Moderna di Milano[9];
1903, conquista il Premio Gavazzi di quattromila lire con Cristo che giudica l’adultera, donata ai Musei Civici del Castello Sforzesco di Milano[10][11]: nello stesso anno compie un ciclo di decorazioni murali nel Santuario di Sant'Antonio di Padova a Milano;
1906, Mostra nazionale di belle arti di Milano con il trittico Lotta di elementi;
1914, Esposizione di Brera con Rivelazioni;
1916, Esposizione di Brera con Le glorie del nonno;
1917, si aggiudica una medaglia d’oro all'Esposizione di Brera con La Violinista, seguita dalle affermazioni nei Premi Fumagalli e Gavazzi;
1920, si aggiudica una medaglia d’oro all'Esposizione di Brera con Solo amore e luce ha per confine[12]: nell'occasione, espone anche Ritratto del sig. ing. Cesa Bianchi.
1935, Esposizione di Brera con Letterina al Bambino Gesù, Libro Santo e Studio di testa[13].
Stile
Ritratto della contessa Paolina Faglia vedova Terinelli
Inizialmente dedito alla riproduzione di soggetti biblici e storici vicina al realismo lombardo di secondo Ottocento, nella sua maturità si dedica alla pittura di genere e alla ritrattistica.
A livello stilistico molto vicino alla corrente della Scapigliatura e al Simbolismo di Gaetano Previati, è peculiare il suo utilizzo esclusivo della spatola, senza rifiniture a pennello, con l'ottenimento di effetti di colori compatti e di smalto.
Opere principali
San Luigi Gonzaga davanti al Sacro Cuore (1885), olio su tela, Pinacoteca Repossi, Chiari[14];
Ritratto di Giovanni Mazzotti Biancinelli e della sua famiglia (1901), olio su tela, Pinacoteca Repossi, Chiari[15];
Ritratto di Maria Lombardi (1901), olio su tela, Pinacoteca Repossi, Chiari[16];
Ritratto di Luigi Cogi (1901-1902), olio su tela, Pinacoteca Repossi, Chiari[17];
Ritratto di Maria Luisa Zinelli Cogi (1901-1902), olio su tela, Pinacoteca Repossi, Chiari[18];
Molte fonti citano come luoghi di nascita il paese bresciano di Chiari, dove in realtà si trasferisce da bambino con la famiglia e di morte l'abitato di Cavaglio, nel Verbano, dove ha trascorso gli ultimi anni di vita.
Giuseppe Bertini, il grande maestro dell'Ottocento a Brera, Vincenzo Vicario, 1997, pp. 170
Testa di fanciulla, su galleriagiannoni.it. URL consultato il 25 febbraio 2022.
Bibliografia
Mirella Poggialini Tominetti, Considerazioni sulla Mostra delle incisioni del secondo ottocento all'Ambrosiana, 1971, pp. 305-308, Vol. 16, Vita e Pensiero, Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano;
Riccardo Lonati, Dizionario dei pittori bresciani, 1980, Zanolli, Brescia;
Mauro Corradini, Il ‘900 clarense. Artisti clarensi della prima metà del '900, GAM Editrice, Chiari, 1994.
Collegamenti esterni
Renata Cipriani, ANDREOLI, Attilio, in Dizionario biografico degli italiani, vol.3, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1961.
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