Bruno Toscano (Spoleto, 9 aprile 1930) è uno storico dell'arte, pittore e docente italiano.
Bruno Toscano, febbraio 2020.
Biografia
Nasce a Spoleto da genitori calabresi, frequenta il liceo classico Pontano-Sansi, dove insegnerà anche nell'anno 1959-60[1], e si iscrive all'Università di Roma per laurearsi in storia dell'arte con una tesi sull'Abbazia di San Paolo "inter vineas". I docenti che più influenzano la sua formazione sono Lionello Leonardi, Mario Salmi, Roberto Longhi (che seguirà a Firenze) e successivamente Lionello Venturi.
Bruno Toscano, 2019
L'artista
Manifesta interesse per la pittura fin da giovanissimo; i soggetti che più ama dipingere sono paesaggi umbri e luoghi di campagna a lui familiari. Con altri artisti spoletini forma un gruppo inizialmente denominato "Il Ponte"; ne fanno parte Filippo Marignoli, Giannetto Orsini, Piero Raspi, Ugo Rambaldi e Giuseppe De Gregorio. Espongono alla Mostra Nazionale d'Arte figurativa presso la camera di commercio di Terni nel 1949 e a Spoleto nel 1951. Insieme fondano il primo cine club cittadino con l'obiettivo di proiettare i film vietati durante il fascismo (il primo sarà La grande illusione)[2].
La critica comincia a interessarsi a loro mettendoli in luce come Gruppo di Spoleto o Gruppo dei sei. Insieme espongono durante tutti gli anni cinquanta, sia in Umbria, sia in tutta Italia.
Nel 1953 si fanno promotori della prima Mostra Nazionale di Arti Figurative a Spoleto che avrà poi cadenza annuale; durante la preparazione dell'evento a Toscano viene l'idea di istituire per l'occasione un premio da destinare a giovani artisti denominato Premio Spoleto. Coinvolge nel progetto il fratello Giovanni Toscano, allora sindaco di Spoleto, Mario Mafai, Lionello Leonardi che ne assume la presidenza, e il critico d'arte Francesco Arcangeli[3].
Arcangeli, già attento osservatore dell'arte contemporanea e moderna (pubblicherà infatti importanti studi su Morlotti, 1962; Morandi, 1964; Mandelli, 1970) e studioso del nascente stile informale, invita a concorrere al premio giovani artisti. Toscano partecipa fuori concorso nelle edizioni che vanno dal 1953 al 1960.
Fin da giovane ama raffigurare vedute urbane di Spoleto e della campagna circostante; lo stile è primitivo e realistico. Successivamente, influenzato dai Paesaggi di John Constable, preferisce rappresentare soggetti tipici del contado spoletino. Utilizza il colore distendendolo ampiamente, lo mantiene denso, sceglie tinte basse e cupe: ocra, verdi ombrati, toni che mostrano un chiaro riferimento a Morandi.
Gli anni cinquanta sono importanti per la sua affermazione d'artista: nel 1953 vince il primo premio di un concorso nazionale avente come tema La donna, presentando un ritratto dell'attivista Ethel Rosenberg; nel 1955 partecipa alla VII Quadriennale nazionale d'arte di Roma, nel 1957 alla Biennale di San Paolo; nel 1958 espone al Festival dei due Mondi di Spoleto.
Come molti altri artisti, sente l'urgenza di comunicare attraverso la pittura lo sconcerto e le sofferenze post belliche. Inizia quindi a trasformare il proprio stile attraverso lenti e travagliati passaggi dal figurativismo, all'informale: cambia l'uso dei colori che si fanno più vivaci; la luce non appare più diffusa su tutta la tela, ma la attraversa di taglio[4].
Intorno al 1964 smette di dipingere preferendo concentrarsi sul lavoro di docente e storico dell'arte.
In verità la sua attività pittorica continuerà, ma in ambito totalmente privato; sarà condivisa in pubblico solo nel 2003 quando gli verrà dedicata una mostra antologica a Palazzo Racani Arroni, che racconterà un quarantennio di attività[5][6]. Appaiono in mostra per la prima volta tenui e rarefatti acquerelli realizzati dopo gli anni sessanta.
Bruno Toscano, 2018
Nel 1989, su richiesta di Giovanni Carandente, dona due opere, Estivo I e Estivo II, alla Galleria d'arte moderna di Spoleto.
Carriera accademica
Dal 1962 al 1968 insegna storia dell'arte presso il liceo classico "Pontano-Sansi" e l'istituto d'arte di Spoleto; nel 1968 ottiene un posto da assistente alla Sapienza a Roma.
Dal 1974 organizza corsi di formazione professionale per la manutenzione e il restauro dei beni culturali, insieme alla Regione Umbria e all'Istituto Centrale del Restauro.
Il 1979 è un anno di svolta per la sua carriera accademica, vince la cattedra universitaria di Storia della critica d'arte alla facoltà di magistero di Roma; nel 1988 passa alla cattedra di Storia dell'arte moderna già tenuta da Giuliano Briganti. Nel 1992 insegna la stessa disciplina alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Roma Tre, dove diventa direttore del Dipartimento di Studi storico-artistici, archeologici e sulla conservazione.
Dal 2007 è Professore emerito dell'Università Roma Tre[7].
Lo storico dell'arte
L'attività di storico dell'arte lo impegna intensamente; si dà da fare per mantenere una stretta relazione fra il lavoro di studioso in ambito universitario e l'attività nel campo dei beni culturali: la conservazione e la tutela del patrimonio artistico sono temi ai quali si dedica con tenacia e piglio battagliero durante tutta la sua vita. Studia e individua i criteri per la conoscenza sistematica del patrimonio storico-artistico italiano e per l'approccio metodologico alla storia dell'arte; si occupa non solo dei beni conservati, ma anche di quelli perduti o trafugati[8], e della relazione fra artisti e committenti.
La sua produzione scientifica[9] comprende numerosi studi di Storia dell'arte medievale, moderna e contemporanea, pubblicati in volumi e in periodici italiani e stranieri. Numerosi anche i lavori sul restauro e sulla museologia[10].
Incarichi
Durante gli anni '80 presiede due legislature del Consiglio nazionale dei beni culturali e la Commissione di alta vigilanza dei progetti F.I.O. (Fondo investimenti e occupazione) per conto del Ministero dei Beni Culturali.
Dal 1980 al 1990 Consigliere nazionale di Italia Nostra
Dal 1980 al 1985 Presidente del Consorzio economico-urbanistico e per i beni culturali del comprensorio spoletino
Dal 1985 al 1990 Consigliere regionale dell'Umbria .
Socio della Deputazione di storia patria dell'Umbria
Socio dell'Accademia Clementina di Bologna, dell'Accademia Valdarnese del Poggio, dell'Accademia Sperelliana di Gubbio, dell'Istituto Storico artistico Orvietano, dell'Accademia di san Luca di Roma, dell'Accademia spoletina[11]
Membro del consiglio direttivo dell'Istituto nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte
Presidente della commissione scientifica della Fondazione Longhi, Firenze
Presidente della Fondazione Camillo Caetani[12], Roma
Redattore delle riviste Paragone, Roma moderna e Contemporanea, Spoletium, Rivista dell'istituto nazionale di archeologia e storia dell'arte
Bruno Toscano, Atti del convegno in ricordo di Francesco Arcangeli e Carlo Volpe, Bologna 1994, in Arte a Bologna, Bollettino dei musei civici, 1999, pp.111-115.
Giovanni Carandente, Bruno Toscano. Oli e acquerelli 1953/1998, a cura di Lamberto Gentili, Testi critici di Giovanni Carandente, Jacqueline Risset, Claudio Spadoni, Spoleto, Galleria civica d'Arte moderna di Spoleto, 2003, p.8.
Per la biografia cfr. Lamberto Gentili (a cura di), Bruno Toscano. Oli e acquerelli 1953/1998, Testi critici di Giovanni Carandente, Jacqueline Risset, Claudio Spadoni, Spoleto, Galleria civica d'Arte moderna di Spoleto, 2003, p.53.
Per una bibliografia completa di Bruno Toscano cfr. Bruno Toscano, Scritti brevi sulla storia dell'arte e sulla conservazione, a cura di Giovanna Sapori e Patrizia Di Benedetti, Città di Castello, Libri Co. Italia, 2006, p.357.
Bruno Toscano, Il museo, in Scritti brevi sulla storia dell'arte e sulla conservazione, a cura di Giovanna Sapori e Patrizia Di Benedetti, Città di Castello, Libri Co. Italia, 2006, p.307.
Lamberto Gentili (a cura di), Bruno Toscano. Oli e acquerelli 1953/1998, Testi critici di Giovanni Carandente, Jacqueline Risset, Claudio Spadoni, Apparati biobibliografici Antonella Pesola, Spoleto, Galleria civica d'Arte moderna di Spoleto, 2003, ISBN8889021047.
Giovanna Sapori e Claudia Grisanti (a cura di), Luoghi, opere, destini. Bruno Toscano. Ricerche di storia dell'arte (secoli XII-XV), Spoleto, Accademia spoletina, 2011, ISBN978-88-87648-64-5.
Pubblicazioni
(elenco parziale)
Sul San Paolo "inter vineas", in Spoletium, Spoleto, Edizioni dell'Accademia spoletina, 1957 anno IV, n. II.
Spoleto in pietre: guida artistica della città, Azienda del Turismo, 1963.
Dal Romanticismo al Realismo, in I maestri del colore. Storia della pittura, Milano, Fabbri, 1966, XXI, pp.1-12.
Dal Realismo all'Impressionismo, in I maestri del colore. Storia della pittura, Milano, Fabbri, 1966, XXII, pp.1-12.
Diffusione dell'Impressionismo e del Postimpressionismo, in I maestri del colore. Storia della pittura, Milano, Fabbri, 1966, XXIII, pp.1-12.
Simbolismo e Intimismo fine secolo, in I maestri del colore. Storia della pittura, Milano, Fabbri, 1966, XXIV, pp.1-12.
Giovanni Previtali (a cura di), Collezionismo e mercato, in Enciclopedia Feltrinelli Fischer. Arte 2/I, Milano, Feltrinelli, 1971, pp.106-123.
Giovanni Previtali (a cura di), Letteratura artistica, in Enciclopedia Feltrinelli Fischer. Arte 2/I, Milano, Feltrinelli, 1971, pp.238-267.
Lamberto Gentili, Luciano Giacché, Bernardino Ragni e Bruno Toscano, L'Umbria, Manuali per il Territorio. Spoleto, Roma, Edindustria, 1978.
Federico Zeri (a cura di), La pittura in Umbria nel Quattrocento, in La pittura in Italia: il Quattrocento, Milano, Electa, 1987, pp.355-383.
Enrico Castelnuovo e Bruno Toscano (a cura di), Dizionario della pittura e dei pittori, Torino, Einaudi, 1989.
Sofia Boesch Gajano, Letizia Pani Ermini e Bruno Toscano (a cura di), La basilica di San Gregorio Maggiore a Spoleto: guida storico-artistica, Milano, Silvana editoriale, 2002.
Vittoria Garibaldi e Bruno Toscano (a cura di), Arnolfo di Cambio, Silvana editoriale, 2005.
Scritti brevi sulla storia dell'arte e sulla conservazione, a cura di Giovanna Sapori e Patrizia Di Benedetti, Città di Castello, Libri Co. Italia, 2006.
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии