Francesco Boneri, meglio conosciuto con il soprannome di Cecco del Caravaggio (1580 – 1630), è stato un pittore italiano di origini lombarde.
Il suo soprannome deriva dal fatto che fu allievo, modello e secondo molti anche amante del Caravaggio.[1]
Conobbe molto probabilmente il suo maestro a Roma, diventando per lui una sorta di factotum, dopo che il pittore ebbe lasciato la residenza del cardinale Francesco Maria Del Monte. Peter Robb, nel suo "M. L'enigma Caravaggio", edito in Italia da Mondadori, suggerisce che sia stato il modello per il Davide e Golia, e soprattutto per il celebre Amor Vincit Omnia del museo di Berlino la cui posa licenziosa e invitante confermerebbe ulteriormente dell'omosessualità di Caravaggio, sulla scorta del Bellori, che riporta che Cecco era il nome del modello. Per quanto suggestiva, è un'ipotesi che non può essere provata.
Dal suo maestro apprese, oltre che le tecniche pittoriche, anche l'uso delle armi, come molti episodi (denunce e ferimenti vari) confermerebbero: era anch'egli un grande frequentatore di taverne, ed aveva il "pugnale facile".
Fu un pittore di buon livello. Nessuna delle sue opere però è firmata e rimane quindi difficile una valutazione complessiva. I quadri che gli sono attribuiti, come la Cacciata dei mercanti dal tempio (1610-1615 circa), conservata nella Gemäldegalerie di Berlino, mostrano uno stile molto facilmente riconoscibile che, pur rimanendo molto legato ai modi del maestro, rappresenta una delle voci più originali nell'ambito del caravaggismo europeo.
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