Egidio Boninsegna (Milano, 22 agosto 1869 – Milano, 15 gennaio 1929) è stato uno scultore, medaglista e pittore italiano.
Panettiere con il padre, dopo vari studi, apprendistati e riconoscimenti riesce ad essere ammesso all'Accademia di Brera, dove è allievo di Enrico Butti[1].
Dopo aver vinto un bando di concorso istituito dal Ministero della Pubblica Istruzione, inizia un periodo di perfezionamento artistico e di studio presso le Regie Accademie d'Italia di varie città italiane ed estere, durante il quale ha modo di conoscere e vedere all'opera celebri artisti[1].
Termina questo percorso con una serie di esami conclusivi a Roma, nel 1901[1].
Successivamente apre uno studio a Milano, la sua città, e inizia un'attività autonoma di scultore in marmo, bronzo e gesso, specializzandosi in monumenti funebri commissionati da privati (alcune sue opere si trovano nel Cimitero Monumentale di Milano)[2], e in medaglie celebrative e onorarie[3]. Minore ma comunque notevole la sua attività di pittore[4].
Partecipa con sue opere a varie esposizioni, ottenendo riconoscimenti e successi[5].
Dal 1915 è membro della commissione artistica della Galleria d'Arte Moderna di Milano[1].
È autore del monumento dedicato al pittore Filippo Carcano (1915), collocato nei Giardini pubblici di Porta Venezia, e della fontana commemorativa degli industriali tessili Ernesto De Angeli ed Eugenio Cantoni, inaugurata il 23 luglio 1921 in Piazza Ernesto De Angeli, e smontata nel 1962 per realizzare la fermata della metropolitana[6][7][8].
È autore nel 1916 della tomba di Arturo Levi al Riparto Israelitico del Cimitero Monumentale di Milano.[9]
Attivo e instancabile, muore nella sua casa-studio milanese. Viene sepolto al cimitero Maggiore di Milano[10].
Nel 1917 sposa Brunetta Conti, originaria di Prato, e l'anno successivo nasce il loro primogenito Pierluigi, morto nel 2012[1][10].
Nell'ottobre del 1922, a causa di una meningite fulminante, muore il secondogenito Daniele[1][10].
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