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Federico Ashton (Milano, 3 marzo 1836Passo del Sempione, 6 febbraio 1904) è stato un pittore italiano.


Biografia


Nato a Milano da padre inglese e madre fiorentina, nel 1861 abbandona gli studi letterari[1] e segue le orme del fratello Luigi,[2] iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti di Brera dove frequenta, insieme a Eugenio Gignous, la Scuola di paesaggio en plein air di Luigi Riccardi e Gaetano Fasanotti[3] e la Scuola di Litografia di Michele Fanoli.[4]

In seguito, influenzato dalle opere del naturalista svizzero Alexandre Calame, si specializza nella riproduzione dal vero di soggetti montani di gusto romantico, tratti in particolare nelle vallate dell’Ossola e del Cantone Vallese in Svizzera.

Dal 1872 al 1880 si trasferisce a Roma, dove lavora come maestro d'arte e successivamente a Pallanza, sul Lago Maggiore, dove è attivo un importante nucleo di intellettuali e artisti, fra i quali alcuni tra i principali esponenti del Naturalismo lombardo come Daniele Ranzoni, Arnaldo Ferraguti, Achille Tominetti e l'amico Eugenio Gignous. In questo periodo espone alle principali rassegne di tutto il Mondo, come Vienna (1873), New York e Londra (1874), Philadelphia e Santiago del Cile (1875).

Dal 1892, ospite del Cavalier Luigi De Antonis risiede stabilmente a Domodossola, punto di partenza per escursioni nelle vallate ossolane e svizzere, dipingendo valli, alpeggi, paesi, passi, ghiacciai; in questo periodo, diviene socio onorario della Società Benvenuto Tisi da Garofalo e dell'Accademia Raffaello di Urbino.[5]

Estraneo alle nuove correnti artistiche di fine secolo, riduce la partecipazione alle Esposizioni e si dedica all'esplorazione montana: nel 1904 muore cadendo in un burrone nel passo di Kaltwasser, nel Valico del Sempione,[6] è sepolto nel cimitero del borgo vallese di Simplon Dorf.

Nel 2003 viene allestita la retrospettiva Federico Ashton pittore della montagna, organizzata dal Museo del Paesaggio di Verbania.


Stile


Noto come Il pittore delle montagne,[7] l'austero Ashton è uno dei principali esponenti della riproduzione naturalistica romantica del soggetto alpino, ottenuta con elementi drammatici ed emozionali, dove risaltano la solennità della natura e la resa oggettiva dei dettagli e dei differenti effetti di luce, con precisione quasi fotografica.

Ne risultano paesaggi di grande effetto spettacolare dove non si cerca la dimensione del simbolismo, della spettacolarità o grandiosità, ma realismo e trasparenza rese da un abitante della montagna, che ne conosce i tratti quotidiani e le sue genti, ritratte come puri elementi del paesaggio, parificati agli animali in qualità di abitanti della natura.

Frequente, nella sua maturità artistica, l'uso dell'acquerello (Baite a Testa, Macugnaga) tramite il quale evidenzia con maggiore risalto gli effetti di colori e luci.


Esposizioni principali



Opere principali



Note


  1. Angelo de Gubernatis, Dizionario degli artisti italiani viventi, Firenze, 1906, p. 21.
  2. 1824-1884, allievo di Giuseppe Bisi all'Accademia di Belle Arti di Brera, paesaggista e socio onorario della stessa scuola.
  3. Toffanello M. (aggiornamento-revisione, Roversi L.), Monte Weisshorn e Lago Riffel a Zermatt, su bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 22 dicembre 2021.
  4. Tullio Bertamini, Federico Ashton pittore (1836-1904), in Oscellana, n. 2, 1977, p. 70.
  5. Società Cooperativa, Opere di Belle Arti nelle Gallerie del Palazzo Nazionale di Brera, Milano, 1871, p. 25.
  6. Il buon cuore, giornale settimanale per le famiglie, Anno III, n. 1, 1904, p. 300.
  7. Elena Pontiggia, Ashton Federico-Cascata del Toce in Valle Formazza, su artgate-cariplo.it. URL consultato il 22 dicembre 2021..
  8. Società Promotrice delle Belle Arti, Catalogo degli oggetti d'arte ammessi alla XXII Esposizione, Torino, 1863, pp. 82, 359.
  9. Esposizione di belle arti in Roma, 1883: catalogo generale ufficiale, Tipografia Bodoniana, Roma, 1883, pp. 71, 77, 79.

Bibliografia (ordine cronologico)



Collegamenti esterni


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