Francesco Gonin (Torino, 16 dicembre 1808 – Giaveno, 14 settembre 1889) è stato un pittore e incisore italiano.
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La sua specializzazione fu in ritratti storici, paesaggi e scene di genere. Ideò incisioni per illustrare opere letterarie.
Numerosi suoi ritratti, quadri storici ed affreschi si trovano presso le varie dimore sabaude (Sala della Verna, al Castello di Racconigi e Sala da Ballo al Palazzo Reale di Torino) e in alcune chiese di Torino, oltre che nelle nuove ali di Palazzo Cisterna (1867). Una sala della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova, riservata come sala d'attesa del re, è decorata dal Gonin.
Una sua opera dal titolo La Rocca di Sapay presso Viù (Roccia con pascolo), datata 1850, è esposta permanentemente presso la Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Torino.
Francesco Gonin è altresì noto per avere illustrato I promessi sposi di Alessandro Manzoni, nell'edizione riveduta del 1840, seguìta dalla Storia della colonna infame.
Le sue opere si possono vedere presso il Civico museo manzoniano al Caleotto di Lecco nella sala IX della "Quarantana", l'edizione da lui illustrata de I Promessi Sposi (Milano, Guglielmini e Redaelli, 1840).
Del 1845 è un suo soggetto a tema storico, e precisamente sforzesco: Ludovico il Moro con Beatrice e Ascanio in visita a Leonardo da Vinci mentre dipingeva l'Ultima Cena. Anche a tema storico sono alcune volte che il Gonin dipinse all'interno dell'ex Eremo di Busca, con soggetti allegorici legati alle Guerre d'indipendenza italiane e che gli erano state commissionate da Stanislao Grimaldi del Poggetto.[1]
Anche suo figlio Guido fu un apprezzato pittore.
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