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François Duquesnoy (Bruxelles, 12 gennaio 1597 – Livorno, 18 luglio 1643) è stato uno scultore fiammingo, tra i massimi esponenti del barocco romano.

Antoon van Dyck, Ritratto di François Duquesnoy, 1622 (Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts).
Antoon van Dyck, Ritratto di François Duquesnoy, 1622 (Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts).

Biografia


Figlio di Jérôme Duquesnoy il Vecchio (autore del celebre Manneken Pis), fratello maggiore di Jérôme il Giovane, si formò presso il padre, scultore di corte dell'arciduca Alberto d'Asburgo, governatore dei Paesi Bassi. Nel 1618 si trasferì a Roma, dove era conosciuto come "Francesco Fiammingo".

A Roma incominciò a specializzarsi nella produzione di statuette in legno o in avorio presso Carlo Lorenese. É probabilmente di questi anni la realizzazione della piccola scultura in avorio del Cristo legato, oggi conservata alla National Gallery of Art di Washington.

In un secondo tempo ricevette l'aiuto del mecenate Pieter Visscher[1] e dal 1624 iniziò a frequentare il pittore francese Nicolas Poussin, la cui influenza è evidente nel classicismo delle sue prime opere romane. Conobbe il pittore fiammingo Karel Philips Spierincks, seguace di Poussin, e con lui prese alloggio in via Vittoria, una traversa di via del Babuino.

Sant'Andrea a Città del Vaticano.
Sant'Andrea a Città del Vaticano.

Avvicinatosi a Gian Lorenzo Bernini, allora impegnato nei lavori del baldacchino di San Pietro - opera che lo vide collaborare alla decorazione scultorea - papa Urbano VIII nel 1629 gli commissionò la statua di Sant'Andrea (di cui nella basilica si conservava la reliquia della testa) da posizionare in uno dei pilastri che sorreggono la cupola michelangiolesca. Portò a termine l'opera nel 1640: contemporaneamente lavorò a quello che è considerato il suo capolavoro, la Santa Susanna per la chiesa romana di Santa Maria di Loreto.

Altre opere del periodo furono la Tomba di Adriano Vryburch (1629) e la Tomba di Ferdinand van den Eynde (1629-1633), entrambe nella chiesa romana di Santa Maria dell'Anima, e la Tomba di Bernardo Guglielmi, sita invece in San Lorenzo fuori le mura. Quest'ultima tradisce, come altri lavori coevi, l'influenza berniniana[2].

Nel frattempo, l'artista ricevette numerose commissioni da parte di nobili e cardinali, tra le quali si annoverano un pregevole busto del cardinale Maurizio di Savoia (1635), una statua di Adone e un rilievo con Concerto d'angeli ai Santi Apostoli di Napoli.

Morì a Livorno nel 1643, durante il viaggio per raggiungere la Francia dove il cardinale de Richelieu l'aveva nominato scultore di corte; fu sepolto sotto l'altare di Sant'Andrea della Nazione Olandese-Alemanna nella chiesa della Madonna.[3][4][5]

La sua produzione influenzò la scultura francese, tedesca e olandese del Settecento, e se da una parte rispetto al Bernini rappresentò un'antitesi di gusto purista, dall'altra lo stesso Duquesnoy evidenziò elementi berniniani, rientrando nella corrente accademica barocca[1].


Note


  1. "Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol. IV, p. 286.
  2. J.L. Morales y Marín, Barocco e Rococò, Novara, De Agostini, 1991, p. 162.
  3. G.P. Bellori, Le vite de' pittori, scultori e architetti moderni, a cura di Evelina Borea, Torino, Giulio Einaudi Editore, 1976, p. 297.
  4. G. Piombanti, Guida storica ed artistica della città e dei dintorni di Livorno, Livorno 1903, p. 194.
  5. P. Volpi, Guida del forestiere per la città e contorni di Livorno, utile ancora al livornese che brama essere istruito dei particolari della sua patria, su archive.org, Livorno, 1846, p. 162. URL consultato il 30 aprile 2020.

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[de] François Duquesnoy

François Duquesnoy (* 12. Januar 1597 in Brüssel; † 12. Juli 1643 in Livorno) war ein flämischer Bildhauer.

[en] François Duquesnoy

François Duquesnoy or Frans Duquesnoy (12 January 1597 – 18 July 1643) was a Flemish Baroque sculptor who was active in Rome for most of his career. His idealized representations are often contrasted with the more emotional character of Bernini's works, while his style shows a great affinity to Algardi's sculptures.

[es] François Duquesnoy

François Duquesnoy (Bruselas, 12 de enero de 1597-Livorno, 18 de julio de 1643) fue un destacado escultor flamenco barroco en Roma. Sus representaciones más idealizadas a menudo contrastan con el carácter emocional de la obra de Bernini, mientras que su estilo muestra una mayor afinidad con las esculturas de Alessandro Algardi.

[fr] François Duquesnoy

François Duquesnoy ou Du Quesnoy, connu en France sous le nom de François Flamand, né le 12 janvier 1597 à Bruxelles, principale ville du Brabant, alors capitale des Flandres espagnoles (administrés par le "Consejo de Flandes" - Conseil des Flandres) et mort le 18 juillet 1643 à Livourne (Italie), est un sculpteur bruxellois dont la renommée a largement dépassé les frontières des Pays-Bas espagnols dits "Flandres". Son nom est régulièrement cité aux côtés de ceux du Bernin et de l'Algarde. Selon les pays, il est aussi surnommé : François le Flamand, Frans Van Kenoy, Francesco Fiammingo, Fattore di Putti, Il Fiammingo[1].
- [it] François Duquesnoy

[ru] Дюкенуа, Франсуа

Франсуа́ Дюкенуа́ (фр. François Duquesnoy; 12 января 1597 (1597-01-12), Брюссель — 12 июля 1643, Ливорно) — фламандский барочный скульптор валлонского происхождения, работал в Риме.



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