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Nicolas Poussin, noto in Italia - soprattutto tra i contemporanei - anche come Niccolò Pussino[1][2][3][4] o Nicola Pussino[5][6] (Les Andelys, 15 giugno 1594 – Roma, 19 novembre 1665), è stato un pittore francese.

Disambiguazione – "Poussin" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Poussin (disambigua).
Autoritratto
Autoritratto

Di piena impostazione classica, nel suo lavoro sono caratteristiche predominanti chiarezza, logica e ordine. Fino a tutto il XX secolo fu il riferimento prevalente per artisti con orientamento classicista, come Jacques-Louis David, Jean-Auguste-Dominique Ingres e Nicolas-Pierre Loir.


Biografia


Nato in una famiglia borghese nei pressi di Andelys, in Normandia, lasciò a diciotto anni la dimora familiare in seguito alla disapprovazione dei genitori per la scelta della carriera di pittore.

Seguirono diversi brevi soggiorni in atelier di pittori dove, però, era considerato un artista autodidatta, non avendo seguito corsi accademici d'arte. Si guadagnò da vivere, quindi, con qualche commissione; in particolare, assieme a Philippe de Champaigne lavorò alla decorazione del Palazzo del Lussemburgo.

Nel 1623 eseguì sei tavole sulla vita di Ignazio di Loyola per i gesuiti, e ciò gli procurò una certa fama. Arrivò in Italia nel 1624, sotto la protezione del cardinale Barberini, ricco collezionista e mecenate e, successivamente, incontrò Giambattista Marino, poeta alla corte dei Medici, che gli aprì le porte di ricche famiglie romane. Ma Poussin, che conduceva una vita molto regolare divisa fra lavoro e svaghi, non ottenne che piccoli incarichi. Realizzò comunque per la Basilica di San Pietro a Roma, il "Martirio di Sant'Erasmo" (1628-1629). Avido di conoscenze, Poussin studiò l'ottica, la geometria e la prospettiva. Fu gravemente malato e sposò la figlia di un pasticcere francese trasferito in Italia. Si fermò quindi a Roma.

Ripetutamente invitato a rientrare in Francia, accettò solo quando il suo amico più devoto, Paul Fréart de Chantelou, venne a cercarlo nel 1640. In patria fu ricevuto con grandi onori: Luigi XIII e Richelieu gli chiesero di assumere la supervisione dei lavori del Louvre; fu perciò nominato primo pittore del re e direttore generale degli abbellimenti dei palazzi reali.

Tuttavia la gelosia di Vouet (già primo pittore del re) e le piccole persecuzioni del clan degli amici di quest'ultimo limitarono molto il suo lavoro, sicché egli consegnò a Richelieu solamente qualche tavola, tra cui il "Trionfo della Verità", e gli accesero dentro il desiderio e il bisogno di ritrovare la propria famiglia; Poussin chiese quindi un congedo e ripartì per Roma nel 1642, con Gaspard Dughet e Lemaire, promettendo di tornare. La morte di Richelieu e quella di Luigi XIII lo indussero a considerare esauriti i propri impegni con la corte francese: non tornò più in Francia, ma non smise di lavorare per il proprio paese, dando con i suoi consigli un nuovo impulso alla sua scuola, cosa che lo farà comunque considerare il rinnovatore della pittura francese sotto Luigi XIV.

Tornato a Roma, poté applicarsi a numerose tavole mitologiche ("Orfeo e Euridice", "Orione cieco", "I Pastori dell'Arcadia") e bibliche ("Le quattro stagioni") che gli assicurarono una fama europea.

Fu sepolto a Roma, nella Basilica di San Lorenzo in Lucina, in sconosciuta posizione. Il pittore infatti non volle in alcun modo lasciare memoria di sé, sia ordinando funerali modestissimi, sia disponendo di non avere alcuna visibile tomba. Questo vuoto, stridendo con la sua fama, generò una serie di tentativi di riparazione, tra i suoi estimatori romani e francesi, portando a progetti ed epitaffi progettati, ma che non ebbero mai seguito. Solo nel 1831 ebbe un cenotafio per volere di François-René de Chateaubriand, con busto e l'iscrizione «à Nicolas Poussin pour la gloire des arts et l'honneur de la France».[7]

Il personaggio di Poussin è inserito nel racconto Il capolavoro sconosciuto di Honoré de Balzac.

Il ratto delle Sabine (Parigi, Museo del Louvre).
Il ratto delle Sabine (Parigi, Museo del Louvre).
L'Ispirazione del Poeta (Louvre).
L'Ispirazione del Poeta (Louvre).

Elenco delle opere


Lo stesso argomento in dettaglio: Dipinti di Nicolas Poussin.

Note


  1. Proporzioni: annali della Fondazione Roberto Longhi, La Fondazione, 2006. URL consultato il 29 maggio 2021.
  2. Bollettino d'arte, La Libreria dello Stato, 1986. URL consultato il 1º giugno 2021.
  3. Luigi Vanvitelli e Franco Strazzullo, Le lettere di Luigi Vanvitelli della Biblioteca palatina di Caserta, Congedo, 1976. URL consultato il 29 maggio 2021.
  4. Giovanni Pietro Bellori, Vite dei pittori, scultori ed architetti moderni descritte da Gio. Pietro Bellori tomo 1. [-3.], vol. 2, 1821. URL consultato il 29 maggio 2021.
  5. Daria Borghese, Pietre, figure, storie e storielle della vecchia Roma, G. Casini, 1954. URL consultato il 29 maggio 2021.
  6. Commentari: rivista di critica e storia dell'arte, 1952. URL consultato il 29 maggio 2021.
  7. (FR) Gianpasquale Greco, La mémoire funèbre de Nicolas Poussin : volonté du peintre et initiatives concurrentes avant Chateaubriand, in "Histoire, monde et cultures religieuses", 2016/4, n° 40. (DEMO). URL consultato il 25 luglio 2017.

Bibliografia



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[de] Nicolas Poussin

Nicolas Poussin [pu'sɛ̃] (* 15. Juni 1594 in Les Andelys, Normandie; † 19. November 1665 in Rom) war ein französischer Maler des klassizistischen Barocks.

[en] Nicolas Poussin

Nicolas Poussin (UK: /ˈpuːsæ̃/, US: /puːˈsæ̃/,[1][2] French: [nikɔla pusɛ̃]; June 1594 – 19 November 1665) was the leading painter of the classical French Baroque style, although he spent most of his working life in Rome. Most of his works were on religious and mythological subjects painted for a small group of Italian and French collectors. He returned to Paris for a brief period to serve as First Painter to the King under Louis XIII and Cardinal Richelieu, but soon returned to Rome and resumed his more traditional themes. In his later years he gave growing prominence to the landscape in his paintings. His work is characterized by clarity, logic, and order, and favors line over color. Until the 20th century he remained a major inspiration for such classically-oriented artists as Jacques-Louis David, Jean-Auguste-Dominique Ingres and Paul Cézanne.

[es] Nicolas Poussin

Nicolas Poussin (Les Andelys, Normandía, 15 de junio de 1594 - Roma, 19 de noviembre de 1665) fue un pintor francés, uno de los más destacados de la escuela clasicista. Poussin fue el fundador y gran practicante de la pintura clásica francesa del siglo XVII. Su obra simboliza las virtudes de la claridad, la lógica y el orden. Su influencia en el arte francés llega hasta la actualidad.

[fr] Nicolas Poussin

Nicolas Poussin, né en juin 1594 au hameau de Villers, dans la commune des Andelys, et mort le 19 novembre 1665 à Rome, est un peintre français du XVIIe siècle, représentant majeur du classicisme pictural.
- [it] Nicolas Poussin

[ru] Пуссен, Никола

Никола́ Пуссе́н (Никколо́ Пусси́но) (фр. Nicolas Poussin, итал. Niccolò Pussino; 1594, Лез-Андели, Нормандия — 19 ноября 1665, Рим) — французский художник, один из основоположников живописи классицизма. Значительную часть активной творческой жизни провёл в Риме, в котором находился с 1624 года и пользовался покровительством кардинала Франческо Барберини. Обратив на себя внимание короля Людовика XIII и кардинала Ришельё, был удостоен титула первого живописца короля. В 1640 году приехал в Париж, но не смог приспособиться к положению при королевском дворе и пережил ряд конфликтов с ведущими французскими художниками. В 1642 году Пуссен вернулся в Италию, где жил до самой кончины, исполняя заказы французского королевского двора и небольшой группы просвещённых коллекционеров. Скончался и похоронен в Риме.



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