Giovanni da Nola, al secolo Giovanni Merliano (Nola, 1488 – Napoli, 1558), è stato uno scultore e architettoitaliano che operò nel XVI secolo principalmente a Napoli.
Accanto agli artisti spagnoli attivi nei primi del Cinquecento come Diego de Siloé e Bartolomé Ordóñez che contribuirono a creare una vera e propria scuola di scultura rinascimentale, Merliano seppe, con Girolamo Santacroce, fondere gli elementi dell'arte trecentesca e quattrocentesca con gli influssi michelangioleschi provenienti da Roma.
L'artista viene più volte citato da Giorgio Vasari nel suo libro Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori
«Di maniera che in Napoli essendo tenuto per iscultore maraviglioso e di tutti il migliore Giovanni da Nola, che già vecchio infinitissime opere aveva lavorate per Napoli»
Vasari poté certamente ammirare le opere di Giovanni da Nola nella Chiesa di Sant'Anna dei Lombardi nella quale egli stesso lavorò sul finire del XVI secolo.
Biografia
Figlio di Giuseppe ed Eleonora Cortese, si trasferì a Napoli sin da giovane dove apprese l'arte di Pietro Belverte, artista di Bergamo che lavorava come maestro intagliatore e assieme al quale lavorò alla decorazione del portale della Chiesa della Santissima Annunziata. Per acquistare pratica nelle sue arti decise di andare a Roma.
Ritornato nella sua patria lavorò principalmente come scultore che architetto. Egli adornò anche la punta del molo conosciuta con il nome Fontana dei quattro del Molo, rappresentando con quattro statue i principali fiumi del mondo conosciuto. Della fontana oggi non rimane più nulla perché i viceré portarono in Spagna tutte le sculture che la componevano per abbellire i propri giardini.
Le sue opere principali rimangono tuttavia conservate nelle chiese più famose di Napoli.
In architettura progettò molti edifici tra cui il Palazzo Giusso e il Palazzo di Sangro.
Gli fu commissionata anche la Tomba di Raimondo de Cardona, viceré aragonese morto a Napoli nel 1522, ma sepolto nel Duomo di Bellpuig sua città natale. Questa tomba, scolpita a Napoli e poi trasportata pezzo per pezzo in Spagna, rimane uno dei primi contributi del Rinascimento italiano in Catalogna.
Morì nel 1558 (secondo alcuni autori nel 1560) e fu sepolto nella Chiesa di San Lorenzo Maggiore a Napoli dove, sulla tomba distrutta dai bombardamenti del 1943, Luigi Tansillo recitava in un'epigrafe:
«Quando dopo mill'anni e mille lustri andran le genti ad onorar la tomba Giovanni, ond'oggi il nome tuo rimbomba Sovra quanti pur mai scrittori illustri le glorie altrui più ch'altri con la tromba Diran pura per l'aria qual colomba Voli tua fama, è 'l mondo corra a lustri Lodando ammireran l'alta scultura Che rende un marmo nudo via più caro Di quanto gemme il mar tutto dar possa Ma vieppiù loderan l'alta ventura del marmo che le stelle destinaro ad esser tomba di sì nobil ossa.»
Principali opere
Innumerevoli le opere di questo scultore che si fece notare in città per opere come il San Matteo nella Chiesa di San Pietro Martire nel 1519.
Ecco un elenco, certamente non esaustivo, delle sue opere successive:
A Napoli
Sepolcro di Francesco Carafa in San Domenico Maggiore
Altare in marmo in San Lorenzo Maggiore, (1530 circa)
Monumento a Galeazzo Pandonecappella di San Giacinto, San Domenico Maggiore (1514)
Crocifissione in Monteoliveto, (1517)
Presepe in Santa Maria del Parto a Mergellina, (1520)
Restauro di Porta Capuana, (1520)
Altare Ligorio, in Monteoliveto (1532)
Ancona marmorea nella chiesa di San Domenico Maggiore, (1536)
Statua lignea della Madonna della Neve in Basilica santuario di Santa Maria della Neve[1]
Ecce Homo in Santa Chiara
Monumento Funebre ad Antonia Gaudino in Santa Maria La Nova
Cona marmorea sull'altare, in San Pietro a Majella
Tomba Caracciolo, in San Giovanni a Carbonara, (1547)
Vergine con le anime purganti in sacrestia di San Giovanni a Carbonara
Mezzorilievo dell'Eterno, in Chiesa di Sant'Aniello a Caponapoli
Santa Dorotea, in Chiesa di Sant'Aniello a Caponapoli
Martirio di Sant'Adriano in San Giovanni Maggiore
Tavola ad altorilievo su altare in San Pietro ad Aram
Tomba di Andrea Bonifacio in Santi. Severino e Sossio, (1520-1530)
Tombe della cappella Sanseverino in Santi. Severino e Sossio
Paliotto d'altare in Sant'Anna dei Lombardi
San Giovanni Battista in Sant'Anna dei Lombardi
Fontane
Fontana della Scapigliata, (1541)
Fontana del Capone
Fontana di Atlante (solo sculture, 1532-1537, scomparsa)
Fontana degli Incanti
Fontana dei 4 del Molo
Architetture
Palazzo Giusso
Palazzo di Sangro
Palazzo Rota
A Nola
Adorazione dei Magi, nella Chiesa di San Biagio (della Misericordia)
San Giovanni Battista e San Gerolamo, Duomo di Nola
Opere sparse
XVI secolo, "Altare", manufatto marmoreo, opera custodita nella Cappella Martucci della Chiesa di San Domenico di Cosenza.
XVI secolo, "San Giovanni Battista", statua marmorea, opera custodita nella Chiesa di San Giorgio di Pizzo Calabro.
XVI secolo, "San Leo", statua marmorea, il piedistallo presenta i bassorilievi raffiguranti: lo "Stemma Vescovile" di monsignor Gaspare Del Fosso, "San Leo guarisce uno storpio", la "Madonna di Bova", "San Leo guarisce un ammalato" e lo "Stemma Vescovile" di monsignor Marcello Franco da Gerace. Opera custodita nell'altare maggiore del Santuario omonimo di Bova Superiore.
1514, Statua lignea di san Sebastiano martirizzato, presso la Chiesa e convento di Sant'Antonio a Nocera Inferiore.
1518, Statua della Madonna del latte, conservata nel retablo di Villamar (CA), realizzato da Pietro Cavaro.
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