Girolamo dai Libri (Verona, 1474 – Verona, 1555) è stato un pittore e miniatore italiano.
Figlio di Francesco Dai Libri, celebre miniatore veronese, e di Granata, Girolamo nacque a Verona nel 1474 circa. I primi anni li passò a fare apprendistato, insieme al fratello Callisto (con il quale collaborerà)[1], presso suo padre, che era molto apprezzato e conosciuto in tutto il territorio della Repubblica di Venezia. Divenne così miniatore; oggi ci rimangono numerosi esempi della sua produzione miniatoria. I primi committenti di Girolamo furono i padri olivetani della chiesa di Santa Maria in Organo, per i quali lavorava anche il padre; questi religiosi cominciarono a pagare il giovane artista in qualità di "fiolo de magistro Francesco miniador".[2] Essendo veronese fu fondamentale per Girolamo come per tutti i pittori del tempo l'esempio della Pala di San Zeno di Andrea Mantegna, primo esempio di Rinascimento compiuto in Verona.
Nonostante Vasari, nella descrizione che fa di Girolamo e della sua opera, parli della sua prima opera pittorica eseguita a soli sedici anni, si è più propensi pensare che in realtà sia stata realizzata da Girolamo in età più avanzata.[3] L'opera è una Deposizione, eseguita su commissione della nobile famiglia veronese dei Da Lisca e posta sino al XVIII secolo sull'altare della famiglia nella chiesa di Santa Maria in Organo e spostata poi nella chiesa di Santo Stefano a Malcesine. Si dice che i veronesi, vedendo la pala, dove è possibile notare sullo sfondo la città di Verona, siano andati a congratularsi presso Francesco per l'eccellente lavoro del figlio. Altra importante opera giovanile di Girolamo, di subito posteriore alla Deposizione, è il Presepio dei conigli pala realizzata per la famiglia dei marchesi Maffei e posta di fronte alla Deposizione in Santa Maria in Organo (1500).
Negli anni immediatamente successivi al 1500, Girolamo sposò una donna, che morì poco dopo e della quale non si ha alcuna notizia, se non che diede al pittore due figli, Chiara (1507) e Francesco (1509). Recenti studi hanno portato a pensare che la moglie del pittore sia morta a causa della peste che colpì Verona tra il 1510 e il 1512 in seguito alla guerra della Lega di Cambrai e alle disfatte veneziane.[4] Di questi anni è la realizzazione de I Santi Rocco, Sebastiano e Giobbe conservato nella chiesa di San Tomaso Cantuariense.
Girolamo tornò a sposarsi con una donna molto più giovane di lui, Cecilia, dalla quale ebbe tre figli, Zuan Paolo, Agnese, Granata.
In seguito agli sconvolgimenti della trascorsa guerra, i padri di Santa Maria in Organo decisero di rinnovare la loro chiesa e commissionarono ai due migliori pittori cittadini, Francesco Morone e Girolamo Dai Libri, la decorazione delle portelle del nuovo organo. Secondo le testimonianze, i due maestri, grandi amici, lavorarono in perfetta sintonia e armonia, senza mai litigare e dividendosi il lavoro con equità.
Successive a questo lavoro di successo furono alcune delle maggiori opere di Girolamo, come la pala di San Leonardo e la Madonna con il Bambino e sant'Anna, oggi conservata alla National Gallery di Londra.
Importanti testimonianze attribuibili a Girolamo dai Libri come abile miniatore le troviamo in tre corali[5] custoditi presso l'Abbazia di San Benedetto in Polirone di San Benedetto Po, due dei quali datati 1554 e 1555, recanti anche la firma Theodorus de Castrogofredo (Teodoro da Castel Goffredo), valente amanuense (scriptor) del tempo.[6]
Il maestro si spense nel 1555 a Verona, dove aveva sempre vissuto e ottenuto grandi riconoscimenti.
L'Assessorato alla Cultura del Comune di Verona, assieme all'Associazione Musei d'Arte e Monumenti ha organizzato una mostra dedicata al maestro veronese Girolamo Dai Libri aperta dal 12 luglio 2008 sino 15 febbraio 2009 nella Sala Boggian del Museo di Castelvecchio.
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