Louis Hersent era figlio di un incisore, e questo lo avvicinò al disegno e all'arte sin da piccolo. Terminati i primi studi divenne allievo di Jacques-Louis David e del barone Jean-Baptiste Regnault. La prima volta che tentò di vincere il Prix de Rome, ottenne soltanto il secondo premio, ma nel 1797 riuscì nel suo intento e vinse[1] con il quadro La Morte di Catone d'Utica.
Fu un pittore storico, sempre aderente allo stile e ai soggetti del neoclassicismo che aveva appreso dagli insegnamenti di David. Ma fu anche un validissimo autore di ritratti, nei quali profuse spesso accenti romantici. Dipinse molti soggetti a tutta persona, fra i quali Le Duc de Richelieu, Le Prince de Carignan, ecc.
Al Salon del 1802 espose la tela Metamorfosi di Narciso, e continuò a essere presente, con rare interruzioni, fino al 1831.
I suoi lavori più importanti nel periodo dell'impero furono "Achille si separa da Briseide" e "Atala morente fra le braccia di Chactas" (entrambi incisi poi da Landon nei suoi Annales du Musée); "Un episodio della vita di Fénelon", dipinto nel 1810, si trova al Castello di Malmaison, mentre "Passaggio del ponte a Landshut", dello stesso anno, è esposto a Versailles.
La produzione più importante di Hersent, e la sua maggior fortuna, comunque, si collocano nel periodo della Restaurazione: "Luigi XVI consola gli afflitti" (Versailles) e "Dafni e Cloe" furono esposti al Salon del 1817, mentre, all'esposizione del 1819, la tela di soggetto storico "L'abdicazione di Gustavo Vasa" valse a Hersent una medaglia d'onore: il quadro, acquistato dal duca di Orléans, si trovava al Palais-Royal e venne distrutto nel 1848; ne rimane oggi solo l'incisione a opera di Henriquel-Dupont. Ruth, dipinto nel 1822, fu acquistato da Luigi XVIII, che fu sempre un potente patrono di Hersent: il re lo nominò ufficiale della Legion d'onore e lo raccomandò per un posto all'Institut de France (Académie des Beaux-Arts), dove occupò il seggio del pittore Gérard van Spaendonck, che era da poco deceduto.
Anche sotto Carlo X Hersent continuò a essere trattato con molto favore: per il re dipinse "Monaci al Monte San Gottardo", esposto nel 1824. Nel 1831 Hersent presentò per l'ultima volta alcune sue opere al Salon: i ritratti dei sovrani Luigi Filippo d'Orléans e Maria Amalia di Borbone, e del loro figlio, il Duca di Montpensier; dipinse anche due ritratti del compositore Gaspare Spontini, di cui uno è attualmente conservato a Berlino, l'altro (del 1825) nella Pinacoteca civica e galleria di arte contemporanea di Jesi.
Dopo questa data Hersent cessò di partecipare alle esposizioni annuali, e scelse di ritirarsi a vita privata. Solo nel 1846 consegnò alcune opere, fra cui un ritratto della scrittrice Delphine Gay de Girardin, alla Société d'Artistes. Fra i suoi allievi vi furono i paesaggisti Jacques Raymond Brascassat e
Constant Dutilleux.
Hersent sposò Louise Marie-Jeanne Mauduit (1784-1862), figlia di un colto geometra, anche lei pittrice ed ex allieva di Charles Meynier. La sua prima mostra al "Salon de peinture" avvenne nel 1810. Ella in seguito aprì, nella loro abitazione parigina in rue Cassette, una scuola di pittura riservata alle donne e ne affidò la direzione ad una delle sue migliori allieve: Madame Dénos, alla quale succedette Auguste Galimard (1813-1880), autore di una celebre Leda.
Louis Hersent morì a ottantatré anni, nel 1860. Marie-Jeanne Hersent lo seguì un anno dopo.
La coppia riposa oggi a Parigi nel cimitero di Père-Lachaise dove la loro tomba è ornata con un medaglione di marmo bianco e dei bassorilievi di François Lanno che rappresentano i due artisti e le loro opere[2][3].
Opere
Maria Amelia di BorboneRitratto di M.me Demetz
Quadri
(in esposizioni pubbliche)
Beaune, Museo di belle arti, Débarquement de Christophe Colomb à San Salvador , olio su tela
Chantilly, Museo Condé, La Reine Marie-Amélie, olio su tela, distrutto nel 1848 durante il saccheggio del Palais-Royal
Dieppe, castello di Dieppe, Jeune mère regardant son enfant dormir, olio su tela
Digione, Museo di belle arti:
Portrait du marquis de Clermont-Tonnerre, 1822/1824, olio su tela, 192 x 144cm
Portrait de la marquise de Clermont-Tonnerre née Charlotte Carvoisin d’Achy, 1822/1824, olio su tela, 192 x 144cm[4]
Digione, Museo Magnin, Le Rossignol, olio su tela
Pau, castello di Pau, Henri IV, 1823, olio su tela
Parigi, Museo Carnavalet, Louis-Marie Turreau de Garambouville, 1800, olio su tela
Parigi, Louvre:
Daphnis et Chloé, 1822, replica del quadro del 1817, olio su tela
Madame Félix Cadet de Gassicourt, 1824, olio su tela
Parigi, Museo della vita romantica, Madame Le Doyen, 1822, olio su tela
Rueil-Malmaison, castello della Malmaison:
Fénelon ramenant une vache à des paysans, 1810, olio su tela
Madame Constantin, olio su tela
Versailles, castello di Versailles:
Passage du pont de Landshut, 1810, olio su tela
Louis XVI secourant des malheureux pendant l'hiver de 1788, 1817, olio su tela
Henri Charles Ferdinand Marie Dieudonné d'Artois, duc de Bordeaux et sa sœur Marie-Thérèse d'Artois, verso il 1821, olio su tela
La Reine Marie-Amélie et ses enfants, 1835, olio su tela[5]
Henry Jouin, La Sculpture dans les cimetières de Paris, in: "Nouvelles Archives de l'art français", volume 13, Parigi, 1897
Anne-Marie de Brem, Louis Hersent, catalogo della mostra "Maison de la vie romantique", Ediz. Hôtel Scheffer-Renan, Parigi, 1993
Charles Gabet, Louis Charles Deschamps, Dictionnaire des artiste de l'école française au XIXe siècle, Parigi, ediz. Madame Vergne, 1831, pag.349-350.
Anne-Marie De Brem, Louis Hersent, peintre d'histoire et portraitiste 1777-1860 (catalogo), Museo della vita romantica, Parigi, 1993, - ISBN 2879001196
Henry Jouin, La Sculpture dans les cimetières de Paris, articolo su "Nouvelles Archives de l'art français", Parigi, 1897
Patrick Shawcable, «Louis Hersent», in La Gazette des Beaux-Arts, gennaio 1999, pag.20-21.
Paul Bauer, Deux siècles d'histoire au Père Lachaise, editore "Mémoire et Documents", 2006 -ISBN 978-2914611480
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