Figlio di Silvestro e Veronica Bertolotto, venne avviato dalla famiglia agli studi letterari che abbandonò in favore della pittura, influenzato dalla sua frequentazione dello zio pittore, Filippo Bertolotto.[1]
Grazie all'interesse di Alberico I Cybo-Malaspina, principe di Massa, entrò alla scuola di Cesare Corte. Conobbe Giovanni Carlo Doria, per cui realizzò varie opere e che seguì, intorno al 1614 a Milano come consulente d'arte. Nella città meneghina il Borzone venne a contatto con l'arte lombarda del seicento e ricevette numerose commissioni.[1]
Ritornato a Genova, aprì bottega per conto suo, specializzandosi nel ritratto, di grande e piccolo formato.[1][2]
Realizzò inoltre il frontespizio de Ra Çittara Zeneize, raccolta di poesie in lingua ligure di Gian Giacomo Cavalli, che accoglie anche due componimenti del Borzone stesso: Se Ballin piggia in man ro sigorello e L'anno chi ne pareiva unna Trattuga.[1]
Morì cadendo da una scala mentre stava completando la sua ultima opera, il Presepe, conservata nella cappella della Madonna degli Angeli della basilica della Santissima Annunziata del Vastato in Genova.[1]
Note
BORZONE (Bolzone), Luciano, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Simone Facchinetti, Diego Gimondi, Maria Elena Massimi, Bruno Caccia, San Giacomo Maggiore Apostolo in Sedrina, Bergamo, Litostampa istituto grafico, 1998.
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии