Luigi Bonazza è nato nel 1877 ad Arco, in provincia di Trento, fra il 1893 e il 1897 ha studiato con Luigi Comel presso la Scuola Reale Elisabettina di Rovereto. Nel 1897 si è trasferito a Vienna dove si iscrive alla Kunstgewerbeschule. Ha studiato pittura con Felician von Myrbach e Franz von Matsch ed è entrato in contatto con le secessioni. Nel 1904 vinse un concorso per la realizzazione di una locandina per la Società alpinisti tridentini.[1]
Nel 1912 è tornato a Trento dove assieme ad altri artisti ha fondato il Circolo Artistico Trentino. Fra il 1914 e gli anni quaranta decora la propria casa, rimodellandola secondo gli ideali artistici viennesi. Per evitare l'arruolamento nell'esercito dell'Impero austro-ungarico fuggì in Italia: fra il 1916 e il 1918 vive a Vizzola Ticino, vicino a Milano. Qui lavora per Gianni Caproni realizzando acquarelli e incisioni sul volo. Tornò a Trento nel 1918 con la fine della prima guerra mondiale. In seguito dipinge soprattutto paesaggi neodivisionisti e ritratti. Nel 1925 sottoscrive il Manifesto degli intellettuali fascisti[2]. Fra il 1932 e il 1933 ha decorato il Palazzo delle Poste di Trento. Visse per un periodo a Torbole sul Garda, ma durante la seconda guerra mondiale rimase a Trento nonostante i bombardamenti fino al 1944, quando si spostò a Bosentino. Dopo la guerra tornò a Trento, ma negli anni cinquanta dovette smettere di dipingere a causa di un peggioramento della vista. Morì nel 1965.
Opere
Cesare Battisti, acquaforte pubblicata sulla copertina di Giovanni Lorenzoni, Cesare Battisti and the Trentino
Leda con il cigno, cartoncino e biacca su carta (circa 1898/99)
Orfeo ed Euridice, trittico (1905)
Jovis Amores (Amori di Giove), sei acqueforti su acciaio (1906-1910)
Allegorie del giorno, serie (1909-1920)
Cesare Battisti, acquaforte (1916)
Aereo Caproni nella notte, acquerello su carta (1916)
Notte d'estate (1916)
Gabriele D'Annunzio, acquaforte (ca. 1925)
Notturno (1928)
Il ricevimento dei tre cardinali nel Palazzo a Prato ai tempi del Concilio, affresco al Palazzo delle Poste di Trento (1932-1933)
Bosco d'autunno (1940)
Mostre
Mostre collettive
Esposizione Internazionale (1906)
X Esposizione internazionale d'arte di Venezia (1912)
XII Esposizione internazionale d'arte di Venezia (1920)
XIII Esposizione internazionale d'arte di Venezia (1922)
Mostre dedicate a Luigi Bonazza
"Mito e allegoria nell'opera di Luigi Bonazza, Luigi Ratini, Benvenuto Disertori", MART (2004)[3]
"Luigi Bonazza", Galleria Civica Giovanni Segantini di Arco (2004-2005)[4]
"Omaggio a Luigi Bonazza", Galleria d'arte Dusatti di Rovereto (2005)[5]
"Omaggio a Luigi Bonazza", Casa Galazzini di Breguzzo (2005)[6]
Note
Pubblicazioni, su sat.tn.it, Società Alpinisti Tridentini. URL consultato il 23 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2009).
Carl Kraus, Hannes Obermair (a cura di), Mythen der Diktaturen. Kunst in Faschismus und Nationalsozialismus – Miti delle dittature. Arte nel fascismo e nazionalsocialismo, Tirolo, Museo provinciale di Castel Tirolo, 2019, p.119, ISBN978-88-95523-16-3.
Gabriella Belli (a cura di), Rossana Bossaglia, Oswald Oberhuber (contributi critici), Luigi Bonazza (1877-1965), Provincia autonoma di Trento, Servizio beni culturali, 1985.
Giorgio Perilli e Marco Perilli, Luigi Bonazza, Publiprint, 1992.
Maurizio Scudiero, Luigi Bonazza. Opere inedite, Edizioni Galleria Dusatti, 1999.
G. Nicoletti (a cura di), Luigi Bonazza, Nicolodi, 2004.
Duccio Dogheria, Luigi Bonazza a Rovereto, su questotrentino.it, Questrotrentino, 12 febbraio 2005. URL consultato il 23 novembre 2008.
Le biografie degli artisti, su galleriadusatti.it, Galleria d'arte Dusatti. URL consultato il 23-11-2008 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2006).
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