Luigi Savoldi (Nembro, 1856 – Nembro, 1924) è stato un pittore e decoratore italiano.
Fratello maggiore del pittore Nicola Savoldi, discendeva da antica famiglia more nobilium[1] dedita da generazioni al commercio di foraggi, legnami e laterizi. Allievo all'Accademia Carrara di Bergamo di Enrico Scuri per la pittura e di Cuminetti per l'architettura (entrambi maestri anche del fratello), vinse nel 1878 il premio triennale di quell'istituto con il disegno all'acquarello dal vero di un candelabro romano, distinguendosi nel 1881 all'annuale rassegna degli allievi nella sezione dell'ornato.
Si trasferì in seguito a Roma con il fratello, in giovane età, dove visse con questi per lungo tempo frequentando le scuole serali di disegno, di stile e di prospettiva, dirette da Ludovico Zeit e da Luigi Bazzani.[2]
Come scrive Bortolo Belotti nella sua monumentale Storia di Bergamo e dei bergamaschi: "[...] molto lavorò per chiese, per palazzi e per ville a Roma"[3]. Rientrato in Bergamasca, lavorò come decoratore in dimore private di amici e conoscenti.[4]
Lo scultore Nino Galizzi, che fu amico di Luigi Savoldi, gli tributò un busto in bronzo e compose il suo necrologio, nel quale si legge: "Quanti palazzi, ville, chiese, ecc. non conobbero il suo lavoro in quegli anni e quanti buoni maestri ed onorati artieri non ebbero a congratularsi con lui e ad affidargli la direzione ed esecuzione di importanti lavori, per la stima che di lui avevano, come artista e come uomo."[5]
Il figlio di Luigi, Antonio Savoldi, fu un industriale cartotecnico ricordato per aver concepito il progetto della Grande Enciclopedia Italiana, che passò poi a Giovanni Treccani.
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