Pietro Della Vecchia (Venezia, 1603 – Vicenza, 8 settembre1678) è stato un pittoreitaliano.
Allegoria dell'Udito
Nel 1984 Bernard Aikema ha dimostrato come il vero cognome del pittore è Della Vecchia, mentre Pietro Muttoni, con il quale è stato conosciuto a partire dal XIX secolo, è il risultato di una errata interpretazione che Luigi Lanzi fece di un lavoro di F. Bartoli (Le pitture, sculture ed architetture della città di Rovigo, 1793), in cui è citato un quadro dell'artista in Casa Muttoni a Rovigo.
La peculiarità del cognome originale ha spinto alcuni ad interpretarlo per tutto il XIX e XX secolo come un soprannome derivato dall'attività di restauratore di Della Vecchia, nonché dalla sua predisposizione alla replica e copia di dipinti di artisti delle generazioni precedenti come Giorgione.
Biografia
Le Tre Parche con teschio, Gallerie EstensiSan Sansone, MAST Castel GoffredoSan Giovanni Battista, MAST Castel Goffredo.
Studiò, con ogni probabilità, presso Alessandro Varotari, detto il Padovanino, derivando da questo l'interesse verso la pittura veneziana del secolo precedente, in particolar modo quella di Tiziano e Giorgione.
Conosciuto per l'abilità con cui riproduceva lo stile dei maestri veneti del XVI secolo, (viene elogiato da Marco Boschini, suo contemporaneo, come "simia di Zorzon", imitatore di Giorgione) è anche conosciuto per la sua pittura di genere grottesco, nonché per l'attività di ritrattista. Restaurò anche la Pala di Castelfranco.
In quanto pittore ufficiale della Repubblica di Venezia, ricevette la commissione per la realizzazione dei cartoni dei mosaici della Basilica di San Marco, attività che lo terrà impegnato dal 1640 al 1673. Intorno al 1670 dipinse la tela Mosè e Aronne col Faraone, ora a La Spezia nel Museo civico Amedeo Lia, che palesa influssi caravaggeschi. Sempre a Venezia, dipinse Sant'Antonio con la sua basilica, rappresenta S. Antonio di Padova, la sua basilica e due frati minori conventuali: i padri Maurizio Cavalletti e Maurizio Graziani, religiosi dei Frari, che la donarono nel 1674, per la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari. Nei pressi del Rialto nella chiesa di San Lio, sulla parte sinistra dell'altare maggiore si può ammirare una magnifica crocifissione. Sposò Clorinda Renieri, pittrice anch'essa, figlia del fiammingo Nicolas Régnier, pittore e mercante d'arte, con il quale Della Vecchia strinse rapporti d'affari in quest'ultimo ramo.
Opere
San Marco Evangelista, tela, XVII secolo, Mykolas Zilinskas Art Museum, Kaunas
Santa Trinità coi santi Barnaba, Agostino e Monica, olio su tela, Chiesa di Santa Maria Annunciata, Borgosatollo
Coppia Innamorata, olio su tela, Galleria Nazionale d'Arte, Lviv
San Sansone, olio su tela, metà XVII secolo, MAST Castel Goffredo
San Giovanni Battista, olio su tela, metà XVII secolo, MAST Castel Goffredo
Bibliografia
B. Aikema, Pietro Della Vecchia and the Heritage of the Renaissance in Venice, Firenze 1984.
AA. VV., Dizionario della pittura e dei pittori, diretto da Michel Laclotte con la collaborazione di Jean-Pierre Cuzin; edizione italiana diretta da Enrico Castelnuovo e Bruno Toscano, con la collaborazione di Liliana Barroero e Giovanna Sapori, vol.1-6, Torino, Einaudi, 1989-1994, ad vocem, SBNIT\ICCU\CFI\0114992.
M. A.Bisceglia - Pietro Vecchia nella cultura veneta del '600, CreateSpace Independent Publishing Platform (4 maggio 2017)
F. Dello Zannato grande amico del Novel Riccardo che insieme scrissero “Il Leonard de Salv XV”
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