Sebastian o Sebastiaen o Sebastiaan Vrancx, o Vranckx (Anversa, 22 gennaio 1573 – Anversa, 19 maggio 1647), è stato un pittore e disegnatore fiammingo, particolarmente noto per la pittura di scene militari e di battaglia.
Figlio di Jan Vrancx e di Barbara Coutereau, secondo il biografo Karel van Mander[1] studiò pittura ad Anversa presso Adam van Noort[1][2][3], che fu maestro anche di Pieter Paul Rubens[4]. Successivamente partì alla volta dell'Italia per studiarne l'arte e visitò le città di Venezia, Roma e Napoli[2] (1596-1600)[3].
Nel 1601, ritornato in patria, entrò a far parte della Corporazione di San Luca[2], di cui divenne prima vicepresidente (onderdeken) nel 1611 e poi decano (opperdeken) nel 1612[5], e s'affiliò alla Confraternita dei SS Pietro e Paolo, di cui era membro anche Pieter Paul Rubens[2].
Nel 1612 sposò Maria Pamphi[1] o Pampfi[5], figlia di un commerciante d'arte e cognata di Tobias Verhaecht. Quest'ultimo divenne in seguito padrino di sua figlia[1].
Fu un membro della Camera degli Oratori di Anversa (Violieren), che aveva legami con la Corporazione di San Luca. Oltre all'impegno letterario, eseguì anche alcuni dipinti per quest'associazione[1]. Acquisì anche una certa fama come poeta e organizzatore di feste[5].
Fece inoltre parte di una compagnia di guardia civica, divenendone ufficiale nel 1613 e capitano otto anni dopo[4][6], grado che mantenne per dieci anni[5].
I primi disegni conosciuti di quest'artista risentono dell'influenza di Cornelis Floris de Vriendt e di Cornelis Bos, mentre le opere eseguite durante il soggiorno italiano presentano affinità con i primi lavori di Paul Brill, anch'egli a Roma in quel periodo, e di Jan Brueghel il Vecchio. Caratteristica esclusiva delle opere di questo periodo sono le figure gesticolanti e gli alberi imponenti, mentre permarranno per tutta la sua carriera il gusto per il dettaglio aneddotico e le figure vestite di abiti particolarmente colorati inserite in paesaggi classici e decorativi[1].
Tra il 1602 e il 1611, realizzò i primi dipinti del tipo della festa galante, con figure eleganti in un paesaggio caratterizzato da elementi sia naturali, quali giardini o parchi alberati, che architettonici, quali colonnati, padiglioni, pergolati, palazzi, statue e fontane. Queste composizioni erano generalmente eseguite in un formato orizzontale e ben delineate dal punto di vista prospettico[2]. Gli alberi rappresentati divennero più alti e meno imponenti rispetto al periodo precedente[1].
Oltre a questa tipologia di pittura di genere, si dedicò anche alla rappresentazione di scene militari e di battaglie[2] in piccola scala[1], per cui è particolarmente noto e che fu probabilmente tra i primi in Olanda ad utilizzare come soggetto per i suoi dipinti[7][8]. Queste opere furono eseguite in base ad esperienze di prima mano, avendo Vrancx abbracciato la carriera militare[4][6]. Egli divenne perciò una figura di primo piano nello sviluppo di questo genere di pittura nel suo paese[6] e oltre la metà delle sue opere riguardano questo soggetto[4].
Inoltre saltuariamente realizzò dipinti di soggetto religioso e allegorico[2] e paesaggi[4].
Nella fase matura della sua carriera artistica (1611-1625), si può notare la crescita stilistica di Vrancx caratterizzata dal tocco preciso con cui realizza le forme, dal maggior controllo con cui rappresenta lo spazio e vi inserisce un numero maggiore di figure disposte in gruppi più complessi[1].
A partire dal 1620 c. iniziò a dipingere i cavalli in modo più raffinato, rendendo il loro aspetto più nobile, mentre rese gli alberi in modo meno dettagliato[1].
Negli anni finali della sua vita (1625 c.-1647), Vrancx pose l'accento maggiormente sulla rappresentazione del paesaggio, piuttosto che delle figure, più sulla grazia che sulla forza[1].
Nelle sue opere si nota l'influenza dei pittori italiani contemporanei e di Pieter Bruegel il Vecchio[9].
Fra i suoi mecenati e collezionisti vi fu il re Cristiano IV di Danimarca[7].
Collaborò con Jan Brueghel il Vecchio, Jan Bruegel il Giovane, Gijsbrecht Leytens, Joos de Momper, i pittori della famiglia Neefs, Tobias Verhaecht[7], Alexander Keirinckx, Jan van Balen, Frans Francken II[1] e David Vinckboons[5], dipingendo figure nei loro quadri[3]. Tuttavia, nei suoi dipinti, non faceva ricorso di solito ad altri pittori per la realizzazione del paesaggio[1].
Tenne anche scuola, presso cui si formò Pieter Snayers[7].
Fra i suoi seguaci vi furono, nei Paesi Bassi meridionali, Pieter Meulener e Jacques van der Wijhen e in Francia Adam Frans van der Meulen, allievo di Pieter Snayers. Nella Repubblica delle Sette Province Unite la sua influenza si può ritrovare in Esaias van de Velde e Pauwels van Hillegaert[1][4].
Le sue opere furono molto copiate e riprodotte per incisione[8], in particolare da Pieter de Jode[7].
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