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Vittorio Morelli (Ancona, 13 marzo 1886Ancona, 20 maggio 1968) è stato uno scultore italiano. Fu uno dei protagonisti della vita artistica di Ancona nel XIX secolo. Dal 1929 fu consigliere del gruppo «Accolta dei Trenta», un sodalizio culturale che aveva contribuito a fondare e che, tra il 1922 e il 1942, riunì gli artisti anconetani per promuovere iniziative culturali nel capoluogo marchigiano. Il suo studio fu punto di incontro di vari protagonisti della cultura cittadina. Contribuì alla realizzazione del grande modello in creta che Angelo Zanelli doveva preparare per il fregio da porre a fianco dell'Altare della Patria.[1].


Il monumento a Pinocchio


Vittorio Morelli - statua dedicata a Pinocchio, nel rione omonimo di Ancona
Vittorio Morelli - statua dedicata a Pinocchio, nel rione omonimo di Ancona

L'opera più nota di Vittorio Morelli è la statua di Pinocchio, inaugurata domenica 30 maggio del 1954 nel rione del Pinocchio di Ancona. Per l'evento fu organizzata un'intera giornata di festeggiamenti. Evento particolare, ritenuto allora quasi uno scherzo del celebre burattino, fu che il drappo che copriva la statua rimase impigliato sulla mano posizionata nell'atto di fare marameo e l'inaugurazione subì un leggero ritardo. Si poté leggere allora l'iscrizione alla base del monumento: A PINOCCHIO - I RAGAZZI DI ANCONA DAI 5 AI 90 ANNI. La statua, essendo la prima a rappresentare il burattino di Collodi[1], acquisì, sin dai primi giorni, una gran notorietà, grazie ad articoli di riviste e quotidiani e ai servizi radiofonici, sia nazionali che esteri. Si ricordano in particolare i servizi della Settimana Incom, quello di Radio City di New York (quest'ultimo di Priscilla Campbell) e quello della radio argentina. Le poste italiane stamparono francobolli in serie celebrative dell'avvenimento[2]. Ben presto tra le cartoline illustrate di Ancona comparve la statua del Morelli, che evidentemente era stata adottata come uno dei simboli della città.

Fu la sezione anconitana della Società Dante Alighieri a commissionare l'opera al Morelli per onorare in tal modo la favola italiana più nota nel mondo[3].

La statua venne restaurata nel 1995 a cura della sezione di Ancona del Rotary club dallo scultore Guido Armeni, anche perché, in un eccesso di entusiasmo, era stata dipinta di bianco e di rosso per festeggiare la promozione della squadra dell'Ancona in serie A.


Opere


Bassorilievo nella facciata della Chiesa della Sacra Famiglia di Ancona
Bassorilievo nella facciata della Chiesa della Sacra Famiglia di Ancona
Bassorilievo nella facciata della Chiesa della Sacra Famiglia di Ancona
Bassorilievo nella facciata della Chiesa della Sacra Famiglia di Ancona
Bassorilievo nella facciata della Chiesa della Sacra Famiglia di Ancona
Bassorilievo nella facciata della Chiesa della Sacra Famiglia di Ancona

Tra le opere di Vittorio Morelli si ricordano[4]:

Vittorio Morelli fu uno dei protagonisti del risanamento delle ferite che il patrimonio artistico di Ancona aveva subito durante i bombardamenti del 1943, restaurando tra il 1947 e il 1948 alcune statue danneggiate dalle incursioni aeree e ripristinandone altre distrutte, realizzando nuove sculture:


Note


  1. Pietro Zampetti (a cura di) Scultura nelle Marche, Nardini editore, Firenze, 1996
  2. Sito del Rotary club, su rotaryancona.it. URL consultato il 21 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2014).
  3. Enciclopedia Treccani voce Vittorio Morelli, su treccani.it. URL consultato il 20 gennaio 2014.
  4. Tutte le citazioni delle opere, quando non riportato diversamente in nota, sono tratte da: Voce su Vittorio Morelli dal Dizionario Biografico Treccani
  5. Omaggio a V. M., 2005, pagina 58
  6. Vincenzo Pirani. Le chiese di Ancona. Casa editrice Nuove ricerche, Ancona, 1998
  7. La stragrande maggioranza delle fonti concorda nell'attribuire esclusivamente a Vittorio Morelli il restauro di questa statua; si segnalano, tra le altre: Una fonte riporta sostiene che nel restauro della statua di Clemente XII il Morelli collaborò con Mentore Maltoni: Francesco Santaniello, Dizionario Biografico degli Italiani, volume 76, Treccani 2012. L'informazione è con ogni probabilità frutto di una svista dovuta alla collaborazione tra i due scultori in altre opere di restauro di beni culturali anconitani danneggiati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
  8. Scheda relativa alla fontana nel catalogo dei beni culturali della Regione Marche[

Bibliografia



Collegamenti esterni


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