Gli Zavattari furono una famiglia di pittori attivi in Lombardia nel XV secolo. Essi disponevano di una propria bottega in Milano e nella capitale del ducato lavorarono, come pure nelle aree circostanti.
Le notizie più antiche relative alla famiglia si riferiscono al contributo di Cristoforo (primo decennio del XV secolo) e Franceschino nel periodo della costruzione del Duomo di Milano. In particolare, l'attività di Franceschino è documentata dal 1417, nella produzione delle vetrate della cattedrale, fino al 1453. A Franceschino sono attribuiti gli affreschi del Triumphus Cupidinis in palazzo Borromeo e il mazzo di tarocchi Visconti detti Brambilla oggi nella pinacoteca di Brera e da alcuni ritenuto invece opera di Bonifacio Bembo.
Franceschino ebbe tre figli, Giovanni, Gregorio (documentato a Milano e alla Certosa di Pavia dal 1453 al 1481) e Ambrogio (documentato a Milano e a Pavia dal 1450 al 1481) e con loro lavorò nel capolavoro da essi creato, gli affreschi della Cappella della Regina Teodolinda nel Duomo di Monza, opera datata 1441-1446 che è il maggior esempio di ciclo pittorico dell'epoca tardo gotica lombarda. Franceschino, con i soli Gregorio e Ambrogio, lavorò poi alla Certosa di Pavia. Ad Ambrogio è anche attribuito il polittico con la Madonna e santi conservato nel museo di Castel Sant'Angelo a Roma (forse 1459). Gregorio, che fu particolarmente attivo anche nel milanese, è attribuita con sicurezza[1] una Madonna con il Bambino (nota come Madonna di Corbetta, 1475) nel Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli a Corbetta, oltre agli affreschi perduti nelle chiese di San Vincenzo in Prato (1465) e di Santa Margherita (1479), entrambe a Milano. Alle medesime mani dei fratelli Zavattari è riconducibile la Madonna del Bosco del santuario della frazione di Cascina Gatti, nel comune di Sesto San Giovanni (MI) e una Santa Caterina presente nella Chiesa di Sant'Apollinare di Cornaredo (MI). A Giovanni è ascritta la tavola con l’Assunzione della Vergine nella Pinacoteca di Brera di Milano.
I figli di Giovanni conclusero la dinastia: Franceschino II (documentato a Milano tra il 1479 e il 1481), Vincenzo, Giangiacomo e Guidone.
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