La Crocifissione è un dipinto olio su tela di Fermo Ghisoni da Caravaggio eseguito nel 1556 e collocato nella basilica di Sant'Andrea di Mantova.[1]
Crocifisso | |
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Autore | Fermo Ghisoni da Caravaggio |
Data | 1556 |
Tecnica | olio su tela |
Dimensioni | 300×200 cm |
Ubicazione | basilica di Sant'Andrea, Mantova |
Il dipinto è indicato in una lettera di Domenico Giuntaloni inviata nel 1556 a Ferrante Gonzaga, terzogenito di Isabella d'Este e Francesco Ferrante. Il documento non cita l'artista esecutore ma non vi sono dubbi che sia il Ghisoni da Caravaggio, presentando il lavoro caratteristiche tipiche dell'artista. Unica segnalazione errata è di Giuseppe Campori che aveva più volte confuso le opere del caravaggese con quelle di Fermo Stella.[2]
Il dipinto è ospitato nella terza cappella a sinistra della basilica detta cappella Nuvoloni conosciuta anche come la cappella del Crocifisso o degli Striggi, cappella funebre della famiglia Nuvoloni, come indicano i due affreschi laterali, forse anche questi dipinti a fresco in monocromo dallo stesso Ghisoni.[3] Il dipinto fu probabilmente commissionato da Carlo Nuvoloni, personaggio molto legato alla corte dei Gonzaga, che aveva il giuspatronato della cappella.
Il dipinto raffigura il crocifisso avvolto da una nera nube a pennacchio che dalla città torrita raffigurata in primo piano sale a coprire tutta la tela, e dalla quale spuntano piccoli angeli alati che fa contrasto con il corpo di Cristo dall'aspetto molto vigoroso ma completamento sbiancato dallo stato di morte in cui versa. La croce è parte integrante di corpo. La posizione della pala molto alta sull'altare, conferisce all'osservatore un aspetto molto imponente che pare cadere, con la nube nera, verso il basso.[2]
La pala presenta assonanze michelangiolesche, grazie alla vicinanza del Ghisoni ad artisti come Giulio Romano, Giorgio Vasari e gli artisti presenti a Mantova nella seconda metà del Cinquecento.[2]
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