Il Giudizio universale di Franco e Filippolo de Veris è un grande affresco conservato nell'esterno della chiesa di Santa Maria dei Ghirli di Campione d'Italia. Risale al 1400 ed è una delle opere più interessanti pervenuteci del gotico internazionale lombardo, nel filone espressivo-grottesco, lo stesso di Belbello da Pavia.
Giudizio universale | |
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Autore | Franco e Filippolo de Veris |
Data | 1400 |
Tecnica | affresco |
Ubicazione | Chiesa di Santa Maria dei Ghirli, Campione d'Italia |
Coordinate | 45°57′47.37″N 8°58′07.97″E |
Considerato il capolavoro della bottega di padre e figlio De Veris, è ricordato nell'attribuzione e nella datazione (completato il 23 giugno 1400) da un'iscrizione, oggi illeggibile, ma trascritta da Gerspach e Toesca (una copia antica della stessa scritta, incisa in marmo, si trova murata nel primo pilastro del portico).
L'opera è composta di due zone: una superiore, di dimensioni maggiori e di qualità superiore, forse opera del padre Franco, e una inferiore, con le torture dell'Inferno.
Nella parte superiore Cristo giudice siede su un trono d'impianto architettonico gotico, contornato da angeli riccamente abbigliati, recanti gli strumenti della Passione; ai lati, gruppi di dannati e di beati dipinti con particolare realismo.
L'inferno, su sfondo rosso cupo, è rappresentato con crudo realismo, con i vari tormenti inflitti ai peccatori.
All'estrema destra si trova una scena cortese, dove un giovane aristocratico, riccamente abbigliato, sta in piedi davanti a una donna e le dedica una canzone, mentre alla sua sinistra un servo grottesco suona un rabel, una sorta di viola, e sembra battere il tempo col piede destro. Il carattere trascendentale dell'affresco viene indicato in alto dal Sole, dalla Luna e dalle figure allegoriche dei quattro elementi (aria, terra, fuoco, acqua).
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