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Massacro in Corea è un dipinto a olio su compensato (110×210 cm) realizzato nel 1951 dal pittore spagnolo Pablo Picasso. È conservato nel Musée National Picasso di Parigi.

Massacro in Corea
AutorePablo Picasso
Data1951
Tecnicaolio su tela
Dimensioni109,5×209,5 cm
UbicazioneMusée National Picasso, Parigi

Storia


L'opera rappresenta un episodio della guerra di Corea del 1950, il "massacro di Sinchon": tra il 17 ottobre e il 7 dicembre 1950 circa 35.000 civili coreani rimasero uccisi nell'area di Sinchon, nella Corea del Nord sud-occidentale, a seguito di una insurrezione anti-comunista immediatamente precedente l'occupazione della città da parte delle forze delle Nazioni Unite; al massacro di simpatizzanti comunisti o presunti tali parteciparono, oltre agli insorti locali, anche un distaccamento della polizia segreta sudcoreana e truppe regolari statunitensi[1]. Il quadro viene generalmente interpretato come una critica dell'intervento statunitense nel conflitto coreano[2][3][4].


Significato


Il quadro mostra un gruppo di soldati che stanno per fucilare donne e bambini; la nudità delle vittime rappresenta l'innocenza e l'impossibilità di difendersi, a denuncia della crudeltà della guerra, combattuta per le vie della città a discapito dei civili. Questi non venivano incarcerati o fatti prigionieri, bensì giustiziati sul posto, colpevoli di vivere nel fronte sbagliato. Le donne sono gravide, come simbolo della fertilità e della vita; infatti Picasso voleva rappresentare l'idea di donna come Madre, potenza generatrice e non distruttiva. Questo simbolo di vita viene contrastato dall'immagine dei soldati che, privati dei loro attributi maschili, mostrano, oltre all'assenza di umanità, il conseguente annichilimento della fecondità.

Una delle donne ha lo sguardo rivolto verso l'alto, le braccia distese in segno di una disperata preghiera, mentre i bambini, spaventati, cercano conforto tra le braccia delle loro madri: il primo si nasconde dietro la madre, nascondendo il volto per non vedere cosa accadrà; il secondo è abbracciato alla madre, in attesa della morte; un altro bambino è colto nella corsa disperata verso la madre, con lo sguardo spaventato rivolto verso i soldati; l'ultimo bambino sembra non accorgersi di cosa stia succedendo, infatti è intento a raccogliere un fiore. Il quadro presenta caratteristiche del cubismo nei volti delle donne, straziati dal dolore e dalla disperazione.

Gli uomini, al contrario delle donne che si presentano ferme ad attendere, si muovono in avanti andando incontro ai civili; ciò è accentuato dal soldato in primo piano, che porta in avanti la gamba sinistra e come gli altri punta il fucile. Sul capo portano elmi dalle forme strane, elemento che, unito alla loro nudità, ricorda i guerrieri greci, che combattevano nudi per avere maggior agilità ma portavano elaborati elmi che potessero incutere timore. I soldati non presentano stemmi o segni che possano ricondurre all'esercito a cui appartengono, poiché Picasso non intendeva schierarsi da alcun fronte bensì sottolineare il crimine compiuto da entrambi gli eserciti. Infatti il quadro dimostra l'impegno pacifista di Picasso, peraltro già ampiamente mostrato in altre sue opere, tra le quali la celebre Guernica.

Un uomo tiene in mano la spada simbolo del potere; nei suoi occhi si leggono furore e odio, emozioni sottolineate dalla fermezza e dalla decisione che i loro corpi mostrano nell'atto che devono compiere. A risaltare la drammaticità della scena sono i colori freddi. L'opera si ispira chiaramente a il 3 maggio 1808 di Francisco Goya, rappresentante la fucilazione di alcuni ribelli da parte delle truppe francesi, così come anche al successivo L'esecuzione dell'imperatore Massimiliano di Manet.


Esposizione


Secondo Sandra Petrignani (Addio a Roma) quest'opera non fu esposta alla mostra su Picasso tenutasi nel 1953 alla Galleria d'arte moderna di Roma e venne tenuta imballata per pressione di Alcide De Gasperi.[5]


Note


  1. (EN) The Truth About the Sinchun Massacre, su korean-war.com. URL consultato il 12 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2012).
  2. David Hopkins, After modern art: 1945-2000, Oxford University Press, 2000, p.15. ISBN 0-19-284234-X, ISBN 978-0-19-284234-3.
  3. William Rubin (a cura di), Picasso A Retrospective, Museum of Modern Art, 1980, p. 383.
  4. Ingo F. Walther, Pablo Picasso, 1881-1973: genius of the century, Taschen, 2000, p. 94. ISBN 3-8228-5970-2, ISBN 978-3-8228-5970-4.
  5. Australia, si incollano al quadro di Picasso che Roma non volle esporre, su iltempo.it, 9 ottobre 2022. URL consultato l'11 ottobre 2022.

Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Massaker in Korea

Massaker in Korea (frz.: Massacre en Corée) ist der Titel eines Ölgemäldes des spanischen Malers Pablo Picasso aus dem Jahr 1951. Es gehört zur Sammlung des Musée Picasso in Paris.

[en] Massacre in Korea

Massacre in Korea (French: Massacre en Corée) is an expressionistic painting completed on 18 January 1951 by Pablo Picasso. It is Picasso's third anti-war painting and depicts a scene of a massacre of a group of naked women and children by a firing squad. It has been considered to be a condemnation of American intervention in the Korean War.[1][2][3] The painting is exhibited in the Musée Picasso in Paris.

[es] Masacre en Corea

Masacre en Corea es uno de los cuadros de Picasso pintado en 1951. Inspirado en un cuadro de Goya que presenta a las tropas francesas fusilando civiles en España, durante la guerra de independencia española, bajo las órdenes de Joaquín Murat (el Dos de Mayo).

[fr] Massacre en Corée

Massacre en Corée est un tableau de l'artiste Pablo Picasso peint à Vallauris le 18 janvier 1951, en réaction au massacre de No Gun Ri en 1950, où 400 civils furent assassinés par les soldats américains, lors de la Guerre de Corée démarrée six mois plus tôt. L’œuvre mêle les styles expressionniste et cubiste. Le tableau est conservé au musée national Picasso-Paris[1],[2].
- [it] Massacro in Corea

[ru] Резня в Корее

«Резня в Корее» — экспрессионистская картина Пабло Пикассо, законченная 18 января 1951 года. Она была написана маслом на фанере и ныне хранится в Музее Пикассо в Париже. Работа служила критикой вмешательства США в Корейскую войну[1][2][3]. На ней может быть изображено событие, похожее на бойню у деревни Ногылли в июле 1950 года, когда неизвестное количество южнокорейских беженцев было убито американскими войсками, или бойню в Синчоне в том же году, предполагаемое массовое убийство, совершённое в Хванхэ-Намдо (Северная Корея). Так или иначе «Резня в Корее» изображает гражданских лиц, которых убивают антикоммунистические силы. Искусствовед Кирстен Ховинг Кин утверждает, что она была «вдохновлена сообщениями об американских зверствах» в Корее[4].



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