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Quattro stagioni è una serie di quattro dipinti realizzata dal pittore Giuseppe Arcimboldo.

Quattro Stagioni
AutoreGiuseppe Arcimboldo
Data1563
TecnicaPittura a olio su tavola
Dimensioni66×50 cm
UbicazioneLouvre, Parigi

Storia


Dopo la partenza verso la corte di Vienna, nel 1562 Giuseppe Arcimboldo divenne pittore di corte sotto l'erede al trono e futuro imperatore Massimiliano II, per il quale compose due cicli di dipinti, Le stagioni e I quattro elementi. La loro disposizione era studiata in modo tale che ognuna delle stagioni fosse rivolta verso un elemento, creando un sistema di rapporti tra microcosmo e macrocosmo propri della dottrina aristotelica; l'interpretazione attuale è quella di opere volte a celebrare il reame viennese tramite un assetto allegorico. Dei dipinti della versione originale rimangono soltanto L'Inverno e L'Estate, custoditi al Kunsthistorisches Museum di Vienna; le versioni più conosciute sono però quelle del Louvre, copie eseguite dallo stesso Arcimboldo su richiesta di Massimiliano II nel 1573. Si differenziano dall'originale viennese per una cornice floreale presente in tutti e quattro i dipinti.

Nei primi anni del novecento quest'opera era considerata una "macabra burla" dei disegni caricaturali di Leonardo, che forse Arcimboldo poté vedere a Milano; probabilmente il pittore ne fu ispirato per la composizione delle sue teste, ma i legami tra i due artisti non sono chiari.[1]


Descrizione e stile



Primavera


La Primavera è una donna composta da una grande varietà di fiori, con il capo rivolto verso sinistra come l'Autunno. Tutta la figura ha origine da una composizione floreale, la pelle del viso e le labbra sono petali di rosa, boccioli e corolle, i capelli sono un bouquet variopinto e rigoglioso, gli occhi sono bacche di belladonna.[2] Una collana di margherite ne orna il collo, mentre il corpo è coperto da una vasta selva di foglie di differenti fogge.

L'impianto allegorico del dipinto è stato largamente studiato, e dall'analisi risultano chiari alcuni particolari: si nota una preponderanza dell'iris sul seno della donna, mentre l'orecchino è formato da un'aquilegia; assieme al giglio che risalta sul capo, si tratta di fiori con una valenza simbolica molto evidente, in particolare in un'iconografia lontana da quella italiana.


Estate


Nella versione originale, come in quella del Louvre, è il solo dei dipinti a portare la firma di Arcimboldo, anche se la paternità dell'autore non è messa in dubbio per i restanti tre. Il soggetto è ancora una donna, ma, a differenza della Primavera, ha il viso rivolto verso destra: questo crea quindi una divisione a coppie dei dipinti.[3]

Il volto, a differenza della Primavera, è costituito non di fiori ma di frutti, verdure e ortaggi: le ciliegie ornano tutto l'orlo della capigliatura e si ritrovano anche sul viso a comporre il labbro superiore; la guancia è formata da una pesca, il naso è un cetriolo, l'orecchio visibile è una melanzana, e il sopracciglio una spiga di grano.[4]

Il vestito è formato interamente da grano, sul collo merlato si nota la scritta GIUSEPPE ARCIMBOLDO F,[5] mentre sulla manica è inciso l'anno 1573; dal petto spunta un carciofo.


Autunno


L'Autunno è rappresentato come un uomo dai lineamenti grossolani, poco gentili; come la Primavera, egli guarda verso sinistra. Il collo, formato da due pere e da alcuni ortaggi, spunta da un tino parzialmente distrutto mentre le doghe di legno che lo formano sono tenute legate tramite dei rami di salice.

La faccia è formata da pere e mele, visibili in particolare sulla guancia e per il naso; il mento è una melagrana, mentre l'orecchio, un fungo, regge un pendente a forma di fico. Le labbra e la bocca sono formate dal riccio della castagna mentre la peluria del viso è resa tramite del grano. La capigliatura è composta esclusivamente da uve e viti, alla cui sommità si trova una zucca, contraltare del giglio della Primavera.


Inverno


L'Inverno è rappresentato come un vecchio la cui pelle è un tronco nodoso, con escoriazioni naturali e rigonfiamenti del legno; tali deformazioni insistono nel rappresentare quindi le rughe e la pelle rovinata dall'età. La barba, rada e poco curata, è resa tramite radici o piccoli rami; la bocca è formata da due funghi. L'occhio visibile è una spaccatura nera del legno, così come l'orecchio è ciò che resta di un ramo spezzato; i capelli sono un groviglio di rami, accompagnato sul retro da una serie di piccole foglie. La spoglia figura è ravvivata solamente dai colori del limone e dell'arancia, pendenti da un ramo proveniente dal "petto" dell'uomo: l'inverno è infatti la stagione in cui la natura non è rigogliosa e non dà frutti, se non gli agrumi in Italia.[2]

La veste dell'uomo è una semplice stuoia di paglia, su cui però è ricamato uno stemma che forse rimanda al committente dell'opera: nella versione originale del dipinto il vecchio indossa un mantello con sopra effigiata una M ed una corona, in questo caso certamente un richiamo a Massimiliano II.[6] L'inverno, prima stagione dell'anno nel calendario imperiale romano e perciò la più importante tra le quattro, venne associata all'imperatore in maniera anche più diretta tra i contemporanei.[6][7]


Le quattro stagioni



Note


  1. Kaufmann, 27
  2. Kaufmann, 96
  3. Kaufmann, 50
  4. Kaufmann, 61
  5. F sta per FECIT.
  6. Kaufmann, 97
  7. Thomas DaCosta Kaufmann, The Mastery of Nature. Aspects of Art, Science, and Humanism in the Renaissance, University of Chicago Press, 1993, pp. 124.

Bibliografia



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[de] Vier Jahreszeiten (Arcimboldo)

Als die Vier Jahreszeiten wird eine Gruppe von vier Gemälden bezeichnet, in denen Giuseppe Arcimboldo je eine der vier Jahreszeiten personifiziert in einem sogenannten Kompositkopf dargestellt hat: Jeder Kopf ist aus vielen für diese Jahreszeit charakteristischen Pflanzen und Pflanzenteilen zusammengesetzt. Die erste von mehreren Serien mit diesem Sujet entstand 1563 für Erzherzog Maximilian. Es sind dies die ersten von Arcimboldo gemalten Kompositköpfe.

[en] The Four Seasons (Arcimboldo)

The Seasons or The Four Seasons is a set of four paintings produced in 1563, 1572 and 1573 by Giuseppe Arcimboldo. He offered the set to Maximilian II, Holy Roman Emperor in 1569, accompanying The Four Elements. Each shows a profile portrait made up of fruit, vegetables and plants relating to the relevant season. The set was accompanied by a poem by Giovanni Battista Fonteo (1546-1580) explaining their allegorical meaning.

[es] Las cuatro estaciones (Arcimboldo)

Las Estaciones es una serie de cuatro cuadros pintados por Giuseppe Arcimboldo en 1563, en 1572 y en 1573. Fueron ofrecidos a Maximiliano II Habsburgo en 1569, acompañados de Los cuatro elementos (pintados en 1566). Se acompañaron con un poema de Giovanni Battista Fonteo (1546-1580), que explicaba el sentido alegórico.[1]

[fr] Les Saisons (Arcimboldo)

Les Saisons est une série de quatre tableaux peints par Giuseppe Arcimboldo en 1563, en 1569, en 1572 et en 1573. Ils sont offerts à Maximilien II de Habsbourg, accompagnés des Quatre Éléments (peints en 1566). Y est joint un poème de Giovanni Battista Fonteo (1546-1580) qui en explicite le sens allégorique[1].
- [it] Quattro stagioni (Arcimboldo)

[ru] Времена года (Арчимбольдо)

«Времена года» (итал. l Quattro stagioni) — живописный цикл из четырех картин, созданный Джузеппе Арчимбольдо (итал. Giuseppe Arcimboldo; 1527—1593) в 1563 году. Он был подарен императору Максимилиану II в 1569 году вместе с циклом картин «Четыре стихии», написанном в 1566 году. Цикл 1573 года хранится в музее Лувра. Выполнен маслом на холсте. Размер каждой картины — 76 × 64 см[1].



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