Lo Spasimo di Sicilia (Andata al Calvario) è un dipinto a olio su tavola trasportato su tela (318x229 cm) di Raffaello Sanzio e aiuti, databile al 1517 e conservato nel Museo del Prado di Madrid. L'opera è firmata su una pietra in primo piano "RAPHAEL URBINAS".
Disambiguazione – "Andata al Calvario (Raffaello)" rimanda qui.Se stai cercando l'Andata al Calvario a Londra, vedi Pala Colonna (Raffaello).
La tavola fu commissionata dal monastero olivetano di Santa Maria dello Spasimo[1] (da cui il nome dell'opera) di Palermo. Dipinta a Roma entro il 1517 (quando venne replicata su un'incisione di Agostino Veneziano) venne inviata per mare, ma la nave subì un viaggio avventuroso, riportato dal Vasari e da Vincenzo Borghini, finendo per naufragare. Le onde portarono la tavola verso le coste nei dintorni di Genova, dove fu "ripescata e tirata in terra, fu veduta essere cosa divina e per questo messa in custodia, essendosi mantenuta illesa e senza macchia o difetto alcuno, percioché sino alla furia de' venti e l'onde del mare ebbono rispetto alla bellezza di tale opera".[2] Mentre la fama del ripescaggio miracoloso si spandeva, i siciliani dovettero ricorrere al favore del papa per riaverla: di nuovo imbarcata arrivò finalmente a destinazione a Palermo.[3]
Nel 1661 venne acquistato dal viceré spagnolo del Regno di Sicilia Ferrando de Fonseca per il re Filippo IV, che la volle sull'altare maggiore della cappella del monastero dell'Escorial. Fu a Parigi dal 1813 al 1822, per effetto delle spoliazioni napoleoniche, e in tale occasione si procedette al trasporto su tela, pratica allora consueta in Francia, dopodiché tornò nelle collezioni spagnole.[4]
Le condizioni della pala, anche a causa del cambio di supporto, non sono buone, per cui è stata rimossa per il restauro[5] fino alla sua nuova presentazione alla mostra El último Rafael nel 2012.
Descrizione e stile
La pala d'altare mostra il Redentore che caduto sulla via del Calvario si rivolge alla Madre, sorretta dalla Maddalena e dalle pie donne. La scena è molto affollata, con numerosi soldati sia a piedi che a cavallo, ma ha una piacevole apertura paesistica al centro, tra le due macchie di colore dello stendardo rosso e di un edificio.
L'espressività è drammatica e intensa, con un veloce incedere della narrazione: Gesù sembra chiedere soccorso alla madre, che allunga le braccia invano, come per volerlo sostenere; nella concitazione generale un soldato sta per sferzare un colpo di lancia e un altro, girato di spalle, strattona la corda legata in vita a Gesù senza pietà; al centro la possente muscolatura di Simone di Cirene si fa carico dello sforzo di risollevare la croce.[3]
Evidenti sono i rimandi al gusto nordico, come la Piccola e la Grande Passione di Dürer, e alla concitazione michelangiolesca, tali da anticipare il manierismo.[3] L'ideazione è sicuramente del Sanzio, ma la stesura è riferita in gran parte agli allievi, come usuale nell'ultima fase della carriera del pittore.[4]
Incisioni
Quadro dello Spasimo o Lo Spasimo di Sicilia, incisione da disegno eseguito al Prado di Domenico Cunego nel 1781;[6][7]
Spasimo di Sicilia, incisione di Ferdinando Salma del 1808 del dipinto del Prado, l'originale fu inviato in Francia come bottino di guerra.[7]
Spasimo di Sicilia, incisione di Carlo Normaut del 1818 del dipinto del Prado.[7]
Spasimo di Sicilia, intaglio in rame di Paolo Toschi, disegnato a Parigi ed eseguito a Parma nel 1832: è una riproduzione decisamente molto bella e fedele al dipinto del Prado. Il disegno fu effettuato nella bottega di restauro del Bonnemaison a Parigi prima del 1819.
Una riproduzione è dedicata a Ludovico I re di Baviera;[7]
Una riproduzione è custodita nello studio di Paolo Toschi di Palazzo Poldi;
Una riproduzione è custodita nella Cancelleria degli Studi di Parma;
Una riproduzione in dagherrotipo è presente nella Collezione del Collegio dei Gesuiti di San Rocco.
Pagina 341, Pietro Zani, "Enciclopedia metodica critico-ragionata delle belle arti: dell'abate d. Pietro Zani fidentino" , Parte seconda, Volume VII, Tipografia Ducale, Parma, 1821.
Pagina 267, Francesco Santo Vallardi, "Manuale del raccoglitore e del negoziante di stampe contenente le stampe antiche e moderne." , Milano, 1843.
Bibliografia
Pierluigi De Vecchi, Raffaello, Rizzoli, Milano 1975.
Paolo Franzese, Raffaello, Mondadori Arte, Milano 2008. ISBN 978-88-370-6437-2
Pietro Giordani, "Del quadro di Rafaello detto lo Spasimo e dell'intaglio in rame fattone dal cav. Toschi discorso di Pietro Giordani a sua eccellenza Giulietta di Villeneuve"
Pagine 389 - 397, "Biblioteca italiana: o sia giornale di letteratura, scienze et arti" , Volume 69, Imperiale Regia Stamperi, Milano, 1833.
• M. A. Spadaro, Raffaello e lo Spasimo di Sicilia, Accademia di Scienze Lettere ed Arti, Palermo 1991
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии