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Il Trittico di Danzica o del Giudizio Universale è un dipinto a olio su tavola (221x161 cm il pannello centrale e 223,5x72,5 ciascuno scomparto laterale) di Hans Memling, databile al 1467-1473 circa e conservato nel Museo Nazionale di Danzica.

Trittico di Danzica
AutoreHans Memling
Data1467-1473 circa
Tecnicaolio su tavola
Dimensioni223,5×306 cm
UbicazioneMuseo Nazionale di Danzica, Danzica

Storia


Il trittico venne commissionato dal banchiere fiorentino Angelo Tani, direttore del Banco Medici a Bruges, per adornare l'altare di San Michele nella Badia Fiesolana nei pressi di Firenze. Gli stemmi del committente e di sua moglie Caterina Tanagli si trovano vicino ai ritratti dei due sulle ante esterne del trittico[1]. La coppia si era sposata nel 1467 e si sa che il dipinto venne spedito nel 1473, per cui la datazione oscilla tra queste due date, con un più probabile inizio della stesura verso il 1470.

Durante il viaggio sulla galea San Tommaso, il 27 aprile 1473 l'opera venne trafugata con tutto il carico durante la navigazione nella Manica, per un assalto del corsaro di Danzica, Paul Beneke, che donò poi l'opera alla cattedrale della sua città. Nonostante le richieste di papa Sisto IV e di Lorenzo il Magnifico non venne mai restituita. Qui divenne uno dei modelli fondamentali per tutta la pittura dell'area baltica. Il trittico venne spostato solo nel XX secolo, nell'attuale museo.

Attribuita per la prima volta a Memling nel 1843 da H. G. Hotho[2], la sua paternità è unanimemente riconosciuta ed è considerata, unitamente al Reliquiario di sant'Orsola, il suo capolavoro. Mentre Stendhal[3] definì l'opera «una crosta della scuola tedesca», il Voll[4] vi vide un profondo senso artistico e un'energia poetica lontana da virtuosismi esteriori.


Descrizione


Dettaglio
Dettaglio

Il trittico si compone di un grande pannello centrale rappresentante il Giudizio Universale, di un pannello sinistro, dipinto su entrambe le facce, con la Porta del Paradiso, sul retro, il donatore Angelo Tani presso una statua della Madonna, e di un pannello destro, con l'Inferno e sul retro la Donatrice Caterina Tanagli presso la statua di san Michele.


Pannello centrale


Il pannello centrale mostra Cristo giudice che, assiso sull'arcobaleno, con i piedi su un globo (la terra) e circondato da una sfolgorante nube di fuoco, dà avvio al Giudizio. In alto quattro angeli recano i simboli della Passione (colonna della flagellazione, croce, corona di spine, lancia di Longino, spugna di aceto, chiodi e martello), mentre una spada e un giglio sono ai lati della testa di Cristo, come a indicarla per centrare l'attenzione dello spettatore sulla sua figura. Ai suoi lati, sulla stessa nube, allineati su due file in scorcio, si trovano gli apostoli, la Vergine e Giovanni Battista, mentre in basso si vede san Michele che, sulla terra, dà compimento al giudizio.

Gesù e Michele compongono l'asse verticale del dipinto, attorno a cui ruotano tutti i movimenti di personaggi, con andamenti pressoché simmetrici. Straordinario è il riflesso della scena sull'armatura di Michele, vero e proprio sfoggio virtuosistico delle impareggiabili conoscenze sul "lustro" possedute dai fiamminghi.

Al suono delle trombe angeliche, suonate dagli angeli nel livello mediano, i morti si risvegliano dai sepolcri e Michele li giudica soppesandoli con la bilancia: a destra finiscono i dannati, incalzati dai diavoli, e a sinistra i beati. un tema tipicamente medievale, quello della lotta tra un angelo e un diavolo per un'anima, è raffigurato alla sinistra di Michele. Tra i peccatori c'è chi ha avanzato l'ipotesi che possa trovarsi un ritratto di Tommaso Portinari, rivale e successore del Tani alla guida dell'istituto bancario fiorentino.

La parte bassa del pannello è dominata dai corpi nudi, che si ritrovano anche nei due scomparti laterali.


Pannello sinistro


Dettaglio
Dettaglio

Nel pannello di sinistra i beati vengono accompagnati in paradiso: accolti da san Pietro e da un angelo sulla scala divina di cristallo, essi, con calma e deferenza, sono rivestiti durante l'ascesa dagli angeli e guidati alla porta del Paradiso, raffigurata come uno sfavillante portale gotico, ricco di bassorilievi allegorici, sul cui ballatoio sta l'orchestra angelica, sullo sfondo del cielo dorato dell'Empireo, che sfolgora attraverso le nubi.


Pannello destro


Dettaglio
Dettaglio

In quello di destra è rappresentato l'inferno: un angelo con la tromba, fungente da raccordo con il pannello centrale, vigila sull'antro infuocato dove i dannati, in pose drammaticamente caotiche e scomposte, sono torturati dai diavoli, che li prendono con uncini e altre armi per scaraventarli nelle fiamme eterne.

La scena infernale spesso sollecitava le fantasie degli artisti nordici, permettendo di creare infinite scene grottesche e macabre, con invenzioni sorprendenti nelle fisionomie dei diavoli; Memling però, più intellettuale e sofisticato, preferì piuttosto concentrarsi sulle figure e sulle espressioni dei dannati, evitando il ricorso alla fantasia spinta dei suoi colleghi.


Stile


Proprio dal confronto con il celebre Polittico del Giudizio universale di Rogier van der Weyden, al quale Memling si ispirò, «si vede quanto Memling fosse più progredito: Rogier suddivise la scena in nove tavole che non hanno un nesso molto organico tra di loro, mentre Memling concepisce la superficie del quadro come un tutto unitario; in Rogier troviamo ancora chiaramente il rapporto con le sculture medievali, mentre Memling persegue compiti puramente pittorici; Rogier, infine, si accostò soltanto con grande cautela al problema del nudo, invece il maestro della fine del secolo si distingue proprio per aver dato con particolare predilezione, in questo soggetto più che mai adatto allo scopo, un numero per quanto possibile alto di movimentati nudi maschili e femminili», rilevando altresì la loro «foggia morbida ed elegante» e la «toccante espressione del viso».


Ricostruzione


Aperto

Chiuso


Note


  1. A. Warburg, Sitzungsberichte der Kunstgeschichtlichen Gesellschaft, Berlin 1891
  2. Geschichte der deutschen und niederländischen Malerei, Berlin 1843
  3. Vie de Haydn, Mozart er Métastase, 1814
  4. Memling, des Meisters Gemälde, 1909

Bibliografia



Voci correlate



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Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 216152138558510980056 · LCCN (EN) nr2002014823 · GND (DE) 4283802-2 · BNF (FR) cb12463889w (data)
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На других языках


[de] Das Jüngste Gericht (Hans Memling)

Das Jüngste Gericht, auch Triptychon des Weltgerichts, ist ein Triptychon von Hans Memling. Das Bildthema ist der Offenbarung des Johannes entnommen.

[en] The Last Judgment (Memling)

The Last Judgment is a triptych attributed to Flemish painter Hans Memling and painted between 1467 and 1471. It is now in the National Museum in Gdańsk in Poland. It was commissioned by Angelo Tani,[1] an agent of the Medici at Bruges, but was captured at sea by Paul Beneke, a privateer from Danzig. A lengthy lawsuit against the Hanseatic League demanded its return to Italy. It was placed in the Basilica of the Assumption but in the 20th century it was moved to its present location.

[es] El Juicio Final (Memling)

El Juicio Final es un tríptico realizado por el pintor alemán Hans Memling. Está realizado en óleo sobre tabla, y fue pintado en el período 1466-1473. La tabla central mide 242 cm de alto y 180,8 cm de ancho. Las tablas laterales o alas, miden 242 de alto y 90 de ancho. Se exhibe actualmente en el Museo Nacional de Gdánsk, en Polonia.

[fr] Le Jugement dernier (Hans Memling)

Le Jugement dernier est un triptyque de Hans Memling exposé au Musée National à Gdańsk (section Art Ancien). Sur le panneau central, le Christ et saint Michel trient les âmes des morts. Sur le volet de gauche, les élus montent au ciel, et sur celui de droite, les damnés chutent en enfer. Au verso du volet de gauche, figure le commanditaire Angelo Tani, et au verso de celui de droite, son épouse, Catarina di Francesco Tanagli.
- [it] Trittico di Danzica

[ru] Страшный суд (картина Мемлинга)

«Страшный суд» (ок. 1461—1473) — триптих Ганса Мемлинга, выполненный им по заказу представителя банка Медичи в Брюгге Анджело Тани. Один из ранних шедевров этого художника, соединивший в себе все характерные черты нидерландской живописи XV века.



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