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Carlo Belloli nel 1979
Biografia
Testo visuale su lavagna. Foto di Paolo Monti, Milano 1963Poesia visiva, settembre 1961
Carlo Belloli è stato l'esponente dell'ultima generazione di poeti legati al Futurismo, la prima avanguardia storica italiana del Novecento. Belloli è il precursore della Poesia Concreta e il padre della Poesia Visuale. Nell'introduzione alla sua raccolta di testi-poemi murali (1944, con prefazione di Filippo Tommaso Marinetti), enunciò la teoria della Poesia Visuale.
Il lavoro di Belloli, presentato al pubblico da Marinetti come futuro del futurismo, fonde un linguaggio tecnico al non-finito della poesia, mettendo in luce i limiti di una Letteratura del secondo dopoguerra che esigeva, nella poesia e nell'arte, la ricerca dell'assoluto formale. Nel 1943, infatti, l'aeropoeta firma la tavola di collaudo di testi – poemi murali, scrivendo dell'autore: "Belloli ha intuito il futuro del futurismo[...] punto interrogativo all'immortalità, poesia e prosa si superano facendo spazio ad un nuovo concetto di comunicazione sensibile. Il testo-poema di Belloli anticipa quel linguaggio di parole-segnali collocate nella rete comunicante di una civiltà matematica che dovrà riconoscersi nell'economia del colloquio dei gesti delle emozioni. anche un monosillabo potrà costituire uno spettacolo fonetico compiutamente comunicante".
"Nel 1943, dieci anni prima che Gomringer pubblicasse il suo primo Constellations, un ventunenne poeta italiano, Carlo Belloli, figlio del quattordicesimo Conte di Seriate scrisse e compose Testi-Poemi murali, "treni" è stata scritta nell'anno in cui l'Italia si arrende incondizionatamente agli Alleati e dichiarò, un mese più tardi, guerra alla Germania (8 ottobre, 1943). Egli scrisse anche Parole per al guerra, dalle quali è tratta "guerra terra". L'altra parola “serra”, nel poema indica militarmente “il serrare le righe”. “Guerra Terra” è un ideogramma nel quale la tipografia è stata resa una componente organica di significato. Belloli nel 1943 stava realizzando quello che sarebbe stato chiamato, sedici anni dopo, Poesia Concreta. In quell'anno incontrò anche Filippo Tommaso Marinetti. Nel 1944 entrambi TESTI-POEMI MURALI e Parole per al guerra furono pubblicati, rispettivamente, da Erre e dalle Edizioni di Futuristi in Armi, di Milano. Belloli scrisse un'introduzione ai Testi-Poemi murali spiegando le sue nuove teorie e collegandole a specifiche necessità del linguaggio rese evidenti dall'esistenza che sopravviveva alla guerra. Questa famosa prefazione anticipa di molto ciò che venne pubblicato molto dopo nel manifesto della Poesia Concreta, ma, di certo, né Gomringer né il gruppo Noigrandes potevano essere a conoscenza del lavoro di Belloli."[1]
Nell'anno 1959, anno commemorativo del primo cinquantenario della nascita del Futurismo, Carlo Belloli assieme ad alcuni protagonisti del movimento: Giovanni Acquaviva, Cesare Andreoni, Alessandro Bruschetti, Tullio Crali, Pino Masnata, Bruno Munari e Agnoldomenico Pica uniti ad uomini la cui cultura danno corpo, a Milano, ad una fondazione permanente di studi su questa estetica. Nasce Isisuf - Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo
"Poeta parolibero, visuale e concreto Carlo Belloli raccoglie le sue prime parole in libertà nel 1944 a Milano nel numero unico "Futuristi in armi" diretto da Marinetti. Dei suoi "Testi-poemi murali", sempre del 1944, "Achtung", è considerato il primo poema concreto pubblicato nel mondo. A Belloli infatti si deve la prima enunciazione teorica sullo poesia visuale l'autore anticipa le modalità di una nuova poetica che si affermerà a livello internazionale solamente negli anni cinquanta con le attività del concretismo e del visualismo poetici. Il valore del termine 'visuale' significa per Belloli un'attenzione alla dimensione ottica delle parole, ai loro nessi, alle funzioni interne, colte nell'ambito della loro fisicità. Visuale, e non visivo, sta inoltre ad indicare la necessità di uno spazio conoscitivo non riducibile alla sfera del visivo, che per Belloli esprime una specifica operazione di scambio tra valori verbali e iconici, mentre la sua ricerca ha bisogno di processi più elastici nell'ambito del proprio funzionamento, della propria struttura poetica. II caso di Belloli è interessante e contraddittorio per Ie medesime letture critiche esercitate sullo sua figura, da più parti, Belloli rifiuta per esempio il collegamento con l'impostazione tipografica dell'avanguardia storica. Al di là di queste argomentazioni rimane lo spessore di una ricerca che agisce sulle generazioni successive indicando infiniti processi di articolazione di quella "lingua in sé" in cui i materiali acquistano una organizzazione visuale ogni volta irripetibile. Oggi Belloli non fa che approfondire e rilanciare i problemi della poesia di ricerca, seguendo nuove strade, emancipando nuove parole, conferendo al loro corpo uno spazio di molteplici percezioni; di inesauribili mutazioni, attraverso metafore e simboli debitamente incrociati."[2]
"Continuando a perseguire fino alle ultime realizzazioni poetiche l'alternanza fra "poemi collazionati" e "testi visuali", la vita e il suo contrario prorompono nell'urgenza musicale del ricordo di Mary Vieira [un'artista che rivendicava la parola "poesia" per la propria attività plastica], nella ripetizione della sillaba "bi" in "bici cletta / bici eletta / bici diletta / bici detta / bici / in bici / domani" [in bi-cicletta, Milano, ixidem, 2002, 250 copie numerate e firmate]. Nel rigore degli anni quaranta-novanta, nella coerenza delle visualizzazioni supportate da ferree teorizzazioni e da un linguaggio erudito e personale, a poco a poco la decisione anti-autobiografica di Carlo Belloli trascolora in un'abitudine formale più sfumata, che non la contraddice, nel futuro del XXI secolo."[3]
Oltre all'analisi speculativa effettuata sulle geometrie del significante, Belloli ha attivato un meccanismo di innovazione nella scrittura poetica e nella speculazione critica degli artisti contemporanei, ancora oggi rintracciabile nella pubblicazione di libri, riviste e presentazioni critiche di mostre.
Opere
Nei lavori di Belloli la forma del senso e la parola dell'invenzione diventano pensiero leggibile, concetto integrato agli aspetti visuali del testo scritto. Belloli compie sperimentazioni tipografiche avanzate negli anni quaranta, svolgendo un ruolo di collegamento tra il Futurismo e quello che poi diventerà il fenomeno della Poesia Concreta; tendenza trasversale sviluppatasi negli anni cinquanta che coinvolge artisti di molte nazionalità: Augusto e Aroldo de Campos, Decio Pignatari, Eugen Gomringer, Paul De Vree, Arrigo Lora-Totino, Adriano Spatola, Seiichi Niikuni e Shohachiro Takahashi. Tra le opere principali di Belloli sono stati pubblicati:
tipogrammi per marinetti, edizioni mare nostrum, Milano 1943
parole per la guerra, edizioni di futuristi in armi, Milano 1943
testi-poemi murali, edizioni erre, Milano 1944 (con un collaudo di Filippo Tommaso Marinetti)
tavole visuali, edizioni di gala, Roma 1948
corpi di poesia, in plexiglas e resine fenoliche, mediterranean publishing company, Milano-Roma-New York 1952
gabbianoteca/un poema galleggiante esemplare unico in sugheromonoedizioni dell'elfo, Milano 1952
poemi collazionati, presses universitaires de france, 1980
hansjörg glattfelder: campi cromatici come torsione direzionale, Arte Struktura, Milano, 1980
z/zenit, edizioni d'arte zarathustra, Milano 1981
parole a farfalla, edizioni do soul, Mantova 1981
paolo buzzi oggi/testo-poema da un sodalizio futurista, edizioni della biblioteca comunale centrale di palazzo sormani, Milano 1981
ologrammi per uno spazio virtuale select press, Basilea 1984
poemi alluminiati, select press, Milano 1989
poema di viaggio, edizioni morra, Napoli 1991
aviogrammi mail-art, terra press, Basilea 1993
dieci poemi collazionati, edizioni ixidem, Milano 1996
poemas ultracolacionados, globo editora, Rio de Janeiro 2000
Critica e saggistica
Arte mediterranea, Palermo, 1951
Il genio di Leonardo, Lugano-Basilea, 1953
Filologia cibernetica e linguaggio dell'estetica, Palermo-Roma, 1953
Il surrealismo di Alberto Martini, Bottega delle arti, 1954
Cinema d'avanguardia: storia delle tecniche e critica delle estetiche, Milano, 1957
Poesia audiovisuale: Note per un'estetica dell'audiovisualismo, Editions du groupement international de poésie d'avantgarde, 1959
Stenogrammi della geometria elementare: lucistrutture integrative di Roger Humbert, Scheiwiller, Milano, 1960
Per un'estetica neomediterranea, Roma, 1958; Opere d'arte animate e moltiplicate, Milano, 1960
Intransigenza di Schwitters come reazione al conformismo, Roma, 1960
Unità organizzate Antonio Calderara, Edizioni Salto, 1961
40 futuristi, Toninelli arte moderna, 1962
Nuove direzioni della cinevisualità plastica totale, Milano, 1962
Michel Seuphor: aprile 1962, Galleria Lorenzelli, Milano, 1962
Carmelo Cappello, Galleria Schneider, Roma, 1962
Mansouroff: esposizione, personale a carattere antologico, Galleria Lorenzelli, Milano, Novembre 1963
Il contributo russo alle avanguardie plastiche, Milano-Roma-, 1964
Dall'arte concreta al cinevisualismo, Stoccarda, 1967
Bruno Munari: idee di nuove funzioni, Basilea, 1968
Leonardo Mosso: Logotektur als theoretisierbare praxis, Torino-Milano, 1969
10 situazioni iconogrammiche vibrotesturate: Giovanni Korompay, Milano, 1970
1. [i.e. Prima] Retrospettiva italiana di Adolf Fleischmann: Milano, Square gallery, gennaio 1970
10 condizioni lineari di segnaletica aleatoria: Pie Adrian, Torino, 1970
Infracromatici come frizione di luce: Eleni Zerva, Torino, 1971
Diciotto operatori plastici in convergenza linguistica, Roma-Saint Vincent, 1972
Accertamento del colore intermaterico: Nicolay Diulgheroff, Torino, 1972
Il rinnovamento della sintesi spirituale mediterranista come parametro di autonoma essenzialità espressiva strutturata, nell'avanguardia letteraria e plastica europea, Zagabria, 1974
Legislazione dell'archetipo: 13 x 13, Milano, 1974
Multicollages di Nicolay Diulgheff, Milano, 1974
Idrogrammi come luce dematerializzata, Milano, 1975
Rotoplastik: Knut Hesterberg, Maulburg, 1976
Inerenza espressiva dell'anticipatore Diulgheroff, in Diulgheroff futurista: collages e polimaterici 1927-1977 di MARZIO PINOTTINI, All'Insegna del Pesce d'Oro, Milano, 1977
Gustavo Botta fra le avanguardie europee e il conservatorismo lombardo fine secolo, La Martinella numero 7- 81979
Gianni Colombo, proposte di interventi ambientali: spazio come azione ludoplastica polisensoriale, Milano, Arte Struktura, 1978
Enzo Benedetto o del movimento cromotesturale espansivo, Edizione privata, 1979
Direttrici operative della nuova visualità, 1985: venti opere per un manifesto, Licia Alberi, Carmelo Cappello, Eugenio Carmi, Gianni Colombo, Mario de Maio, Gianni Metalli, Marcello Morandini, Gianfranco Pardi, Lorenzo Piemonti, Paolo Scirpa, Arte Struktura, Milano, 1985
Salavdor Presta. Eologrammi cubiformi in un ventennio di ricerca, Catalogo della mostra tenuta dal 23 ottobre al 23 novembre 1993, contiene uno scritto di Carlo Belloli e svariate riproduzioni fotografiche delle opere a colori.
Cromofrangenti in cartorilievo + luciflessori: Mirella Forlivesi, Edizioni di Arte Struktura, 1993
Cromoatmosfere di Tomasello: un clima psicologico pluristrutturato, pubblicazione in occasione dell'esposizione personale di Luis Tomasello dal 26 maggio al 26 giugno 1994
Pedrazzini: oltre l'immaginario, Iacchetti stampa editore, 1998
Bibliografia e cataloghi
Mary Ellen Solt, Concrete Poetry: A World View, Co-edited by Willis Barnstone. Published by Indiana University Press in 1953
Eugene Wildman, The Chicago review anthology of concretism, Swallow Press, 1967
Pierre Garnier, Spatialisme et poésie concréte, Editions Gallimard, Paris, 1968, pg. 17
AA. VV.,Hispanic Arts. A magazine of literature, music and visual arts, Volume 1, number 3&4, Winter/Spring 1968; saggio A world look at Concrete Poetry, di Mary Ellen Solt
AA. VV., Phantomas, Homo Ludens, Periodique parait six fois l'an, Decembre 1968, pg.205
Dietrich Mahlow e Arrigo Lora-Totino, Poesia concreta: Indirizzi concreti, visuali e fonetici, Esposizione a Ca' Giustinian, Sala delle Colonne, 25 settembre-10 ottobre 1969
Michael Kirby, Futurist performance, Dutton, 1971, pg. 121,122,124
Luciano Nicastro, poesia visuale concreta, in Futurismo oggi III, 20, Roma, Settembre 1971
Filippo Tommaso Marinetti, F. T. Marinetti futurista, Guida Editori, 1977, pg. 412
Filippo Tommaso Marinetti, Collaudi Futuristi, a cura di Glauco Viazzi, guida Editori, Napoli, 1977, pg. 279
John Jessop, International anthology of concrete poetry, Volume 1, Poetry Toronto Books, 1978
Giuseppe Morrocchi, Scrittura visuale: ricerche ed esperienze nelle avanguardie letterarie, 1978, pg. 169
Glauco Viazzi, I poeti del Futurismo 1909-1944, Biblioteca Longanesi&C., Milano, 1978, pgg. 45, 713-720
Pino Masnata, Poesia visiva. Storia e teoria, Bulzoni Editore, Roma, 1984, pg. 192
Claudia Salaris, Storia del futurismo, Editori riuniti, 1985, pgg. 9, 256
Achille Bonito Oliva, La parola totale, una tradizione futurista 1909-1986, Galleria Fonte d'Abisso Edizioni, Modena, 1986, pg. 166, 170
Gayatri Chakravorty Spivak, Sarah Harasym, The Post-Colonial Critic: Interviews, Strategies, Dialogues, Routledge, 24/mag/1990 - 168 pagine
Tung H. Jeong, Display Holography (Fourth International Symposium - Proc. SPIE 1600), Editor (Bellingham, WA: SPIE, 1991), pp.229–236
AA.VV., Beauty is difficult. Homage to Ezra Pound, Museo D'arte Moderna, Bolzano 1991, pg. 104
Alberto Asor Rosa, Dizionario della Letteratura Italiana del Novecento, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1992, pg. 53
AA. VV. Poésure et Peintre, Centre de la Vieille Charitè, Museés de Marseille, Rèunion des Musées Nationaux, fevrier 1993, pgg. 292, 336-343, 513
Günter Berghaus, Futurism and Politics: Between Anarchist Rebellion and Fascist Reaction, 1909-1944, Berghahn Books, 1996, pg. 270
Enrico Mascelloni e Sarenco, Poesia Totale. 1897-1997: Dal colpo di dadi alla poesia visuale, Palazzo della Ragione, Mantova, Adriano Parise Editore, Mantova, 1997, pgg. 111, 122, 146, 149, 167
Craig J. Saper, Networked art, University of Minnesota Press, 19/giu/2001, pg. 78
AA.VV. a cura di Ezio Gogoli, Il Dizionario del Futurismo, Editore Mart - Vallecchi Edizioni, Firenze 2001
Claudio Parmiggiani, Alfabeto in Sogno. Dal carme figurato alla poesia concreta, Edizioni Gabriele Mazzotta, 2002, pgg. 47, 405, 407
Giancarlo Pavanello, Carlo Belloli nel futuro del XXI secolo, pubblicato in RISVOLTI, Quaderni di linguaggi in movimento, Edizioni Riccardi, anno V, Aprile 2002, n.8
Wanda Strauven, Marinetti e il cinema: tra attrazione e sperimentazione, Campanotto Editore, 2006, pg. 164
AA. VV., a cura di Giorgio Zanchetti, La Parola nell'arte. Dal Futurismo ad oggi attraverso le Collezioni del Mart, Editore Skira, Milano, 2007
AA. VV., Poesie futuriste, Piccola Casa Editrice Acquaviva, G. D'Ambrosio Angelillo, 2009, pg. 109, 157
Giorgio Di Genova,Storia dell'arte italiana del '900, Volume 6,Parte 2, Edizioni Bora, 2009, pgg. 794, 828, 1126
Ferretti G. Carlo, Vanni Scheiwiller. Uomo, intellettuale, editore, Libri Scheiwiller, Milano, 2009, pg. 125
Johan Pas, Multiple Readings, Asa International, London, 2011, pg. 12
Note
AA. VV.,Hispanic Arts. A magazine of literature, music and visual arts, Volume 1, nº 3 & nº 4, Winter/Spring 1968; saggio A world look at Concrete Poetry, di Mary Ellen Solt
Achille Bonito Oliva, La parola totale, Una tradizione futurista 1909-1986, Galleria Fonte d'Abisso Edizioni, 1986, pp. 166, 170
Giancarlo Pavanello, Carlo Belloli nel futuro del XXI secolo, pubblicato in RISVOLTI, Quaderni di linguaggi in movimento, Edizioni Riccardi, anno V, Aprile 2002, n.8
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