Ludovico Pratesi (Roma, 1961) è un critico d'arte italiano e curatore di mostre.
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Dopo aver conseguito la maturità classica nel 1979, si è laureato in giurisprudenza nel 1984 e in storia dell’arte moderna nel 1995, con una tesi su Antonello da Messina. Inizia a collaborare con il quotidiano La Repubblica nel 1985, mentre due anni dopo pubblica il primo volume dedicato ai Cortili di Roma, più volte ristampato. Cura la prima mostra di arte contemporanea, Arte a Roma 1980-89 presso la galleria Rondanini nel 1989, e nel 1992 inizia la collaborazione con Carolyn Christov-Bakargiev con la mostra Molteplici culture, al museo del Folklore in Trastevere. Dedicata ad una riflessione sul multiculturalismo, riuniva 64 artisti, tra in quali Damien Hirst, Alfredo Jaar, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti e David Hammons, invitati da 26 curatori, come Hans Ulrich Obrist, Alanna Heiss, Chris Dercon, Dan Cameron e Saskia Bos.
Nel 1994 fonda Artel, il primo quindicinale d’arte via fax. Nel 1998 dirige lo spazio Futuro insieme a Costantino D'Orazio, che propone mostre di artisti emergenti e progetti espositivi nei quartieri della periferia romana. Nel 2001 diventa direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, dove propone mostre personali di artisti italiani e internazionali di diverse generazioni, tra i quali Giuseppe Penone, Tony Cragg, Candida Höfer, Paolo Icaro, Eliseo Mattiacci, Francesco Gennari, Giovanni Ozzola, Stefano Arienti e Gianni Caravaggio oltre a Jannis Kounellis, che nel 2016 realizza alla Pescheria la sua ultima mostra personale in Italia prima della sua scomparsa. È stato uno dei soci fondatori dell’AMACI (Associazione Musei Italiani di arte contemporanea) della quale è stato vicepresidente per due mandati. Dal 2003 ha curato, insieme a Joachim Blüher il progetto Soltanto un Quadro al Massimo, un ciclo di mostre giocato sul confronto tra due opere di artisti della stessa generazione, uno italiano e uno tedesco, che prosegue fino al 2013. Nel 2007 ha curato il progetto Memoriale dal Convento, una serie di mostre personali di artisti italiani nel convento dei Servi di Maria a Monteciccardo, dedicata al concetto di isolamento, con la partecipazione di Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini e Giovanni Anselmo.
La sua attività curatoriale è stata contraddistinta da mostre e progetti legati al dialogo tra arte antica e contemporanea, in contesti diversi. Dal 1999 al 2009 ha curato il progetto Giganti, che prevedeva l’allestimento di opere nell’area dei Fori Imperiali (Mario Merz, Tony Cragg, Josepk Kosuth, Marina Abramović), nel 2002 la mostra Incontri, prima mostra di arte contemporanea alla Galleria Borghese. Nel 2016 ha curato la mostra di Ugo Rondinone al Macro Testaccio e ai Mercati di Traiano.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 44416492 · ISNI (EN) 0000 0000 2692 4317 · SBN CFIV112371 · LCCN (EN) n87877218 · WorldCat Identities (EN) lccn-n87877218 |
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