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Ugo Ojetti (Roma, 15 luglio 1871 – Fiesole, 1º gennaio 1946) è stato uno scrittore, critico d'arte, giornalista e aforista italiano.

Ugo Ojetti
Ugo Ojetti

Biografia


Ugo Ojetti in età matura.
Ugo Ojetti in età matura.

Figlio della spoletina Veronica Carosi e del noto architetto Raffaello Ojetti, personalità di vastissima cultura, consegue la laurea in giurisprudenza e, insieme, esordisce come poeta (Paesaggi, 1892). È attratto dalla carriera diplomatica, ma si realizza professionalmente nel giornalismo politico. Nel 1894 stringe rapporti con il quotidiano nazionalista La Tribuna, per il quale scrive i suoi primi servizi da inviato estero, dall'Egitto.

Nel 1895 diventa immediatamente famoso con il suo primo libro, Alla scoperta dei letterati, serie di ritratti di scrittori celebri dell'epoca[1] redatti in forma di interviste, genere all'epoca ancora in stato embrionale. Scritto con uno stile che si pone fra la critica ed il reportage, il testo viene considerato, e come tale fa discutere, un momento di analisi profonda del movimento letterario dell'epoca. L'anno seguente Ojetti tiene a Venezia la conferenza “L'avvenire della letteratura in Italia”, che suscita un vasto numero di commenti in tutto il Paese.

I suoi articoli diventano molto richiesti: scrive per Il Marzocco (1896-1899), Il Giornale di Roma, Fanfulla della domenica e La Stampa. La critica d'arte occupa la maggior parte della sua produzione. Nel 1898 inizia la collaborazione con il Corriere della Sera, che si protrae fino alla morte.[2]

Tra il 1901 e il 1902 è inviato a Parigi per il Giornale d'Italia; dal 1904 al 1909 collabora a L'Illustrazione Italiana: tiene una rubrica intitolata “Accanto alla vita”, che poi rinomina “I capricci del conte Ottavio” ("conte Ottavio" è lo pseudonimo con cui firma i suoi pezzi sul settimanale). Nel 1905 si sposa con Fernanda Gobba e prende domicilio a Firenze; dal matrimonio tre anni dopo nasce la figlia Paola. Dal 1914 abiterà stabilmente nella vicina Fiesole. Invece trova nella villa paterna di Santa Marinella (Roma), soprannominata “Il Dado”, il luogo ideale in cui riposarsi, trascorrere le sue vacanze e scrivere le sue opere.

Partecipa come volontario alla prima guerra mondiale. All'inizio della guerra riceve l'incarico specifico di proteggere dai bombardamenti aerei le opere d'arte di Venezia. Nel marzo 1918 fu nominato "Regio Commissario per la propaganda sul nemico". Fu incaricato di scrivere il testo del volantino, stampato in 350 000 copie in italiano e in tedesco, che fu lanciato il 9 agosto, dai cieli di Vienna dalla squadriglia comandata da Gabriele D'Annunzio.[3]

Nel 1920 fonda la sua rivista d'arte, Dedalo (Milano, 1920-1933), dove si occupa di storia dell'arte antica e moderna. Dall'impostazione della rivista dimostra una sensibilità e un modo di accostarsi all'arte e di divulgarla diversi dai canoni del tempo. La rivista diventa subito occasione d'incontro tra critici, intellettuali, artisti come Bernard Berenson, Matteo Marangoni, Piero Jahier, Antonio Maraini, Ranuccio Bianchi Bandinelli, Pietro Toesca, Lionello Venturi e Roberto Longhi. L'idea di base della rivista è che l'opera d'arte abbia valore di testimonianza visibile della storia e delle civiltà più di ogni altra fonte. Nel 1921 avvia una rubrica sul Corriere utilizzando lo pseudonimo "Tantalo". Tiene la rubrica ininterrottamente fino al 1939.

Sul finire del decennio inaugura una nuova rivista, Pegaso (Firenze, 1929-1933). Infine, lancia la rivista letteraria Pan, fondata sulle ceneri della precedente esperienza fiorentina. Tra il 1925 e il 1926 collabora anche a La Fiera Letteraria. Tra il 1926 ed il 1927 è direttore del Corriere della Sera.

Ojetti con Isa Miranda (1937)
Ojetti con Isa Miranda (1937)

È tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti nel 1925 ed è nominato Accademico d'Italia nel 1930. Fa parte fino al 1933 del consiglio d'amministrazione dell'Enciclopedia Italiana. Ojetti organizza numerose mostre d'arte e dà vita ad importanti iniziative editoriali, come Le più belle pagine degli scrittori italiani scelte da scrittori viventi per l'editrice Treves e I Classici italiani per la Rizzoli. Sul significato dell'architettura nelle arti ebbe a dire:

«l'architettura è nata per essere fondamento, guida, giustificazione e controllo, ideale e pratico, d'ogni altra arte figurativa»

(L'architettura (Commenti), in Dedalo, 6.1925/26, p. 412.)
La finestra di Ojetti a villa Il Salviatino con una targa che lo ricorda
La finestra di Ojetti a villa Il Salviatino con una targa che lo ricorda

Collaborò anche con il cinema: nel 1939 firmò l'adattamento per la prima edizione sonora de I promessi sposi, che costituì la base della sceneggiatura per il film del 1941 di Mario Camerini.

Aderì alla Repubblica Sociale Italiana[4]; dopo la liberazione di Roma, nel 1944, fu radiato dall'Ordine dei giornalisti. Passò gli ultimi anni nella sua villa Il Salviatino, a Fiesole, dove morì nel 1946.

Antonio Gramsci scrisse che « la codardia intellettuale dell'uomo supera ogni misura normale »[5]. Indro Montanelli lo ricordò sul Corriere della Sera: « È un dimenticato, Ojetti, come in questo Paese lo sono quasi tutti coloro che valgono. Se io dirigessi una scuola di giornalismo, renderei obbligatori per i miei allievi i testi di tre Maestri: Barzini, per il grande reportage; Mussolini (non trasalire!), quello dell'Avanti! e del primo Popolo d'Italia, per l'editoriale politico; e Ojetti, per il ritratto e l'articolo di arte e di cultura »[6].


Opere



Letteratura



Storia e critica d'arte


Profondo conoscitore ed appassionato studioso d'arte, Ugo Ojetti ha pubblicato sull'argomento diversi importanti libri:


Romanzi



Racconti



Teatro



Reportages



Raccolte di articoli



Memorie e taccuini



Aforismi


Ojetti è celebre anche per i suoi aforismi, massime e pensieri, molti dei quali sono raccolti nei 352 paragrafi di Sessanta, volumetto scritto dall'autore nel 1931 per i suoi sessant'anni e pubblicato nel 1937 da Mondadori.


Lettere



Intitolazioni


Presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi si è tenuta una mostra dedicata alle fotografie scattate per la rivista e che costituiscono il Fondo Ojetti.[7]


Note


  1. Carducci, Panzacchi, Fogazzaro, Leoy, Verga, Praga, De Roberto, Cantù, Butti, De Amicis, Pascoli, Marradi, Antona-Traversi, Martini, Capuana, Pascarella, Bonghi, Graf, Scarfoglio, Serao, Colautti, Bracco, Gallina, Giacosa, D'Annunzio.
  2. Lorenzo Benadusi, Il «Corriere della Sera» di Luigi Albertini, Roma, Aracne, 2012. Pag. 180.
  3. Vittorio Martinelli, La guerra di d'Annunzio. Da porta e dandy a eroe di guerra e "comandante", Gasparri, Udine, 2001, p. 98 e 265.
  4. Renzo De Felice, Mussolini l'alleato, vol. II "La guerra civile (1943-1945)", Einaudi, Torino, 1997, p. 112n
  5. A. Gramsci, Letteratura e vita nazionale, p. 158.
  6. Indro Montanelli, Il vero Ojetti da prendere a modello, Il Corriere della Sera del 13 novembre 2000
  7. M. Tamassia (a cura di), Spigolature dal fondo Ojetti. Immagini dalla rivista “Dedalo”, Livorno, Sillabe, 2008.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Predecessore Direttore di Dedalo Successore
nessuno dal 1920 al 1933 nessuno
Predecessore Direttore del Corriere della Sera Successore
Pietro Croci dal 18 marzo 1926 al 17 dicembre 1927 Maffio Maffii
Predecessore Direttore di Pegaso Successore
nessuno dal gennaio 1929 al giugno 1933 nessuno
Predecessore Direttore di Pan Successore
nessuno dal dicembre 1933 al dicembre 1935 nessuno
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[de] Ugo Ojetti

Ugo Ojetti (* 15. Juli 1871 in Rom; † 1. Januar 1946 in Florenz) war ein italienischer, stark nationalistisch agierender Kunstkritiker, Journalist und Schriftsteller. Einen größeren Teil seiner Beiträge zeichnete er mit dem Pseudonym Il Conte Ottavio.

[en] Ugo Ojetti

Ugo Ojetti (15 July 1871 – 1 January 1946) was an Italian journalist-commentator and author. He wrote prolifically on a wide range of topics. His output also includes short stories and at least seven novels. Nevertheless, during his later decades he increasingly focused on arts criticism, and it is as an art critic that he is most frequently identified in the more generalist sources. Widely admired for his mastery of language, and especially of Italian, he is also commended by admirers as an exceptionally effective aphorist.[1][2][3][4]

[es] Ugo Ojetti

Ugo Ojetti (en ocasiones castellanizado como Hugo Ojetti) (Roma, Italia, 15 de julio de 1871 - Florencia, Italia, 1 de enero de 1946) fue un escritor, ensayista y periodista italiano.

[fr] Ugo Ojetti

Ugo Ojetti, né le 15 juillet 1871 à Rome et mort le 1er janvier 1946 à Florence, est un critique d'art, journaliste et écrivain italien à forte influence nationaliste. Il utilise le pseudonyme Il Conte Ottavio pour une grande partie de ses contributions.
- [it] Ugo Ojetti



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