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L'arca di san Domenico è il monumento sepolcrale realizzato per Domenico di Guzmán (morto a Bologna il 6 agosto 1221). Si trova nella basilica di San Domenico di Bologna, più precisamente nella cappella di San Domenico, aperta sulla navata destra della basilica. L'aspetto attuale è il frutto di diversi interventi effettuati tra il XIII e il XVIII secolo. È una delle più importanti opere d'arte della città anche per testimonianze lasciate da Nicola Pisano, fra' Guglielmo e Arnolfo di Cambio, Niccolò dell'Arca, Michelangelo e Alfonso Lombardi.

Arca di San Domenico
L'arca di san Domenico nel suo aspetto attuale
AutoriNicola Pisano
Niccolò dell'Arca
fra' Guglielmo
Arnolfo di Cambio e Michelangelo
Alfonso Lombardi
DataXIII-XVIII secolo
Materialemarmo
UbicazioneBasilica di San Domenico, Bologna
Coordinate44°29′22.2″N 11°20′40.2″E

Storia


Domenico di Guzmán morì a Bologna il 6 agosto 1221, nel convento da lui istituito e che oggi prende il nome di convento di San Domenico. Sepolto inizialmente nell'altare della piccola e oggi scomparsa chiesa conventuale di San Nicolò delle Vigne, nel 1233 la sua salma fu posta in una cassa di cipresso, racchiusa in un semplice sarcofago marmoreo, e traslata dietro l'altare di una cappella laterale della navata sinistra della nuova basilica in corso di costruzione. Il 13 luglio 1234, Domenico fu canonizzato da papa Gregorio IX e in seguito a tale evento e all'espansione dell'ordine domenicano i pellegrini cominciarono ad accorrere sempre più numerosi a visitare il sepolcro del santo, accalcandosi sul piccolo sarcofago marmoreo che diventò ben presto inadeguato.

Si decise quindi di ricollocare i resti del santo in un monumento più insigne, innalzandolo per renderlo più visibile. Nacque quindi il primo nucleo medievale dell'arca con sei pannelli marmorei, decorati ad altorilievo e descriventi sei scene della vita del santo, per racchiudere il nuovo sarcofago. L'opera fu commissionata a Nicola Pisano nel 1264 e portata a compimento il 5 giugno 1267. Alla sua esecuzione parteciparono anche alcuni allievi, quali Arnolfo di Cambio, Lapo e Donato (questi ultimi citati da Giorgio Vasari, ma non altrimenti noti) e il converso domenicano Guglielmo da Pisa. Il sarcofago parallelepipedo in origine poggiava su quattro (forse sei o otto) colonne cariatidi, alcune delle quali si conservano oggi fuori contesto (Museo del Bargello a Firenze, Museum of Fine Arts a Boston e Museo del Louvre a Parigi).

Nel 1411 l'arca fu spostata nel transetto destro della chiesa, nel frattempo trasformato in cappella dedicata al santo fondatore.

Nei secoli successivi furono eseguite importanti aggiunte all'originaria arca medievale. Nel XV secolo Niccolò da Bari (o "d'Apulia", detto appunto "dell'Arca") eseguì la decorazione della cimasa sopra il sarcofago di Nicola Pisano e realizzò l'angelo reggitorcia di sinistra (1469-1473). Alla fine dello stesso secolo il giovane Michelangelo contribuì con alcune piccole ma significative statue: quella di San Petronio, di San Procolo e l'angelo reggicandelabro di destra (1494). Il secolo successivo Alfonso Lombardi eseguì la stele sotto il sarcofago (e sopra l'altare) raffigurante l'Adorazione dei Magi e scene della vita del santo (1532).

All'inizio del XVII secolo venne realizzata l'attuale cappella di San Domenico e l'arca venne spostata nella locazione attuale.

Infine Jean-Baptiste Boudard eseguì il bassorilievo sotto l'altare con la morte di San Domenico (1768).


Descrizione e stile


Parte alta della cimasa di Niccolò dell'Arca (1469-1473)
Parte alta della cimasa di Niccolò dell'Arca (1469-1473)
Parte bassa della cimasa di Niccolò dell'Arca (1469-1473)
Parte bassa della cimasa di Niccolò dell'Arca (1469-1473)
Sarcofago di Nicola Pisano con i due pannelli frontali (1264-1267) e di quattro statue (soprastanti) di santi protettori di Bologna di Niccolò dell'Arca (1469-1473)
Sarcofago di Nicola Pisano con i due pannelli frontali (1264-1267) e di quattro statue (soprastanti) di santi protettori di Bologna di Niccolò dell'Arca (1469-1473)
Dettaglio della stele di Alfonso Lombardi (1532): prime tre scene della vita di Domenico
Dettaglio della stele di Alfonso Lombardi (1532): prime tre scene della vita di Domenico
Dettaglio della stele di Alfonso Lombardi (1532): visione di fra' Guala della morte di Domenico
Dettaglio della stele di Alfonso Lombardi (1532): visione di fra' Guala della morte di Domenico
Dettaglio dell'Angelo reggicandelabro di Michelangelo (1494)
Dettaglio dell'Angelo reggicandelabro di Michelangelo (1494)

La cimasa di Niccolò dell'Arca


Alla sommità della cimasa, nonché dell'intera arca, si vede Dio Padre che sorregge il mondo con la mano sinistra tenendolo vicino al cuore. Sotto i suoi piedi troviamo un altro globo più grande. Più in basso si vedono i simboli della creazione: i festoni di frutta stanno a significare la terra, i due putti si riferiscono al cielo e gli otto delfini al mare.

Ancora più in basso troviamo il mistero della Redenzione: Gesù Cristo morto è rappresentato in mezzo a due angeli, a destra quello dell'annunciazione e a sinistra quello della passione. Allo stesso livello degli angeli i quattro evangelisti (san Matteo, san Marco, san Luca e san Giovanni) che hanno diffuso al mondo intero il messaggio di Redenzione operato da Gesù Cristo.

Dopo le rappresentazioni del Padre e del Figlio, viene lo Spirito Santo. Lui non ha immagini, ma se ne vedono gli effetti: poco sotto si trovano, appoggiate a una cornice, i santi protettori di Bologna. Otto statue, nella parte anteriore: san Francesco, san Petronio, san Domenico e san Floriano; nella parte posteriore: sant'Agricola, san Giovanni Battista, san Procolo e san Vitale.


Il sarcofago di Nicola Pisano e allievi


I 4 lati del sarcofago parallelepipedo sono decorati dai sei pannelli scolpiti ad altorilievo da Nicola Pisano e allievi. Questi rappresentano le Storie della vita e miracoli di san Domenico, intervallate da sei statuette: due al centro dei lati maggiori raffiguranti Cristo redentore e la Vergine stante con il Bambino, e quattro santi angolari legati all'istituzione dell'Ordine domenicano: Agostino, Onorio III, Paolo e Domenico con la disciplina. Cronologicamente la storia di san Domenico parte dal pannello di destra posto sul lato lungo del sarcofago rivolto verso l'entrata e si procede poi verso sinistra in senso orario:

Dall'analisi stilistica di molte figure scolpite che presentano caratteristiche più goticheggianti, con forme nervose e lineamenti più marcati, ma soprattutto per il fatto che dal 1265 Nicola era contemporaneamente impegnato a Siena per l'importante commissione del pergamo del Duomo, gli studiosi sono concordi nel vedere un'ampia partecipazione della bottega: fu scolpita prevalentemente da Arnolfo di Cambio e dal converso domenicano Guglielmo da Pisa, oltre che da due altri allievi (Lapo e Donato) citati da Vasari, ma non altrimenti noti.


La stele di Alfonso Lombardi


Sotto al sarcofago decorato da Nicola Pisano e allievi troviamo la stele di Alfonso Lombardi con l'adorazione dei magi (al centro) e scene della vita del santo (ai lati). Partendo da sinistra abbiamo:


Altre decorazioni


Ai lati della stele di Alfonso Lombardi ci sono due angeli reggitorcia. Quello di sinistra è di Niccolò dell'Arca (1469-1473) mentre quello di destra è di Michelangelo (1494). Sotto l'altare dell'Arca è presente un bassorilievo con la morte di Domenico di Jean-Baptiste Boudard (1768). Dietro l'arca è conservato anche il prezioso reliquiario trecentesco di Jacopo Roseto da Bologna (1383) contenente il capo di san Domenico, che veniva portato in processione per le vie della città in occasione della festa del Santo.


Il valore documentario dell'Arca


Le sei scene scolpite da Nicola Pisano ai lati del sarcofago hanno un notevole valore documentario, oltre che artistico, in quanto sono raffigurazioni di episodi narrati allo scultore da frati dell'ordine che avevano conosciuto Domenico quando questi era ancora in vita. L'arca si configura quindi come un documento della vita del santo.

L'arca è anche un modo per ammirare e confrontare gli stili della scultura italiana nelle varie fasi della sua storia, dal XIII secolo (Nicola Pisano e allievi) al XVIII secolo (Jean-Baptiste Boudard), passando attraverso il XV secolo (Niccolò dell'Arca e Michelangelo) e il XVI secolo (Alfonso Lombardi).


Il messaggio dell'Arca


L'arca è un vero e proprio compendio di teologia. Va letta dall'alto verso il basso e riporta sia la disposizione gerarchica della Chiesa che la successione cronologica degli eventi. Alla sommità si trova Dio Padre, dominatore del mondo che infatti è raffigurato sotto i suoi piedi. Allo stesso tempo però Dio tiene un'altra raffigurazione del mondo vicino al suo cuore, ad indicare che ama l'oggetto del suo dominio. Più sotto c'è tutto il suo creato, ovvero la terra, l'aria e il mare, rappresentati rispettivamente dalle ghirlande di fiori e frutti, dagli angeli e dai delfini. All'interno di questo creato c'è il Mistero della Redenzione, rappresentato dal Cristo e dai due angeli, quello dell'annunciazione (dell'incarnazione di Dio nell'uomo) e quello della Passione che appare al Cristo nel giardino del Getsemani. Sullo stesso livello si trovano i quattro evangelisti che diffondono il messaggio della Redenzione al mondo intero. Ad un livello ancora più basso si colloca l'opera della Chiesa, rappresentata dagli 8 santi patroni di Bologna. In seno a questa chiesa nasce l'Ordine dei Frati Predicatori, il cui capostipite è Domenico, celebrato dall'arca e conservato al suo interno.

Attorno all'arca, tutte le sere, i frati domenicani del convento che la ospitano si riuniscono per pregare il loro padre fondatore.


Bibliografia



Voci correlate



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[de] Arca di San Domenico

Die Arca di San Domenico ist ein reich verziertes Marmorgrabmal in der Kirche San Domenico in Bologna, das die sterblichen Überreste des hl. Dominikus bewahrt. Dominikus’ Körper liegt in einem Sarg aus Zypressenholz, sein Kopf wird separat im Reliquienschrein des Goldschmieds Jacopo Roseto da Bologna (1383) auf der Rückseite des Grabmals aufbewahrt.

[es] Arca de Santo Domingo

El Arca de Santo Domingo es el monumento funerario que contiene los restos de Santo Domingo de Guzmán, en la basílica de Santo Domingo de Bolonia.
- [it] Arca di san Domenico



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