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La Diana di Versailles è una statua di marmo, poco più grande della grandezza naturale[1], raffigurante la dea greca Artemide (Diana nella mitologia romana) con un capriolo. L'opera si trova al Museo del Louvre di Parigi. È una copia romana (I-II secolo d.C.) da un originale bronzeo greco, attribuito a Leocare (325 a.C. circa) andato perduto. La statua è anche nota come Diane à la biche (in francese Diana della cerva), Diane Chasseresse (Diana cacciatrice), Artemide della caccia oppure Artemide con la cerva.

Diana di Versailles
Autorecopia romana di un originale bronzeo di Leocare
DataI-II secolo d.C.
Materialemarmo
Altezza201 cm
UbicazioneMuseo del Louvre, Parigi

Storia


La statua fu scoperta in Italia: il sito web del Louvre suggerisce nella città di Nemi, dove in antichità era presente un santuario; altre fonti ritengono che sia stata rinvenuta a Tivoli, nei pressi di Villa Adriana; statue dal medesimo soggetto sono state trovate nelle aree archeologiche di Leptis Magna (odierna Libia) e Adalia (attuale Turchia). Nel 1556[2] fu donata da Papa Paolo IV a Enrico II di Francia, con un sottile ma ineludibile allusione alla sua maîtresse-en-titre, Diana di Poitiers. Fu installata come elemento principale nel giardino della Regina (jardin de la Reine) presso il castello di Fontainebleau, esposta ad ovest della Galleria dei cervi; lì era l'opera che spiccava maggiormente ed era tra le prime sculture romane ad essere viste in Francia. "Sola tra le statue esportate dall'Italia prima della seconda metà del XVII secolo, la Diana cacciatrice acquisì una reputazione fuori dall'Italia pari ai capolavori del Belvedere o di Villa Borghese"[3], sebbene i suoi visitatori la confondessero con l'Artemide di Efeso[4].

Nel 1602 Enrico IV la rimosse per trasferirla al Palazzo del Louvre, dove la statua fu installata in una galleria progettata appositamente per essa, la Salle des Antiques (Sala degli Antichi, ora Salle des Caryatides, Sala delle Cariatidi). All'epoca il suo restauro fu ad opera di Barthélemy Prieur. Fu sostituita nel Palazzo di Fontainebleau da una copia bronzea del Prieur nel 1605; la copia fu posta su di un alto piedistallo marmoreo in stile manierista, elaborato dall'ingegnere idraulico Tommaso Francini, con riproduzioni di cani da caccia e teste di cervo bronzei dai quali fuoriescono zampilli d'acqua, con un parterre circondato da una limonaia.[5] Un'ulteriore replica in bronzo delle stesse dimensioni fu realizzata nel 1634 da Hubert Le Sueur per Carlo II d'Inghilterra, il cognato di Luigi XIII di Francia.[6]

La Diana fu spostata nella Galleria degli Specchi della Reggia di Versailles da parte di Luigi XIV. Per il castello di Marly fu eseguita una copia marmorea nel 1710 da Guillaume Coustou.

Poiché considerata uno dei tesori francesi, la Diana cacciatrice tornò al Louvre nell'An VI della Prima Repubblica (1798). Fu restaurata una seconda volta nel 1802 da Bernard Lange.

Una miniatura dell'opera si trovava sul caminetto del salotto di prima classe del Titanic. Nel 1986, Robert Ballard scoprì e fotografò la statua sul fondale marino vicino alla prua del relitto.


Descrizione


Copia bronzea della statua, datata 1813, nei giardini di Fontainebleau.
Copia bronzea della statua, datata 1813, nei giardini di Fontainebleau.

Diana è rappresentata come una cacciatrice dalla figura snella e mascolina, seguita da un cervo (più piccolo rispetto alle dimensioni reali) colmo di vitalità. Lei guarda verso destra, forse proprio verso un cervo, siccome con la mano destra alzata prende una freccia dalla faretra. Nella mano sinistra sta impugnando un arco, in gran parte andato perduto, pronta per attaccare; proprio la mancanza dell'arco trasforma il soggetto da cacciatrice e preda a uno pastorale. Diana, o Artemide, indossa un chitone dorico, un himation attorno alla sua vita e dei sandali.


Note


  1. La statua è alta 201 centimetri.
  2. In base a Musée du Louvre on-line catalogue.
  3. Francis Haskell e Nicholas Penny, Taste and the Antique: the Lure of Classical Sculpture, 1500-1900 1981:196.
  4. L'errore fu confutato da Jean-Aymar Piganiol de La Force, Nouvelle description des châteaux et des parcs de Versailles et de Marly (Paris, 1713), Haskell and Penny note (1981:196).
  5. La limonaia fu rimossa sotto il regno di Luigi Filippo di Francia. Nel 1813 l'attuale copia bronzea, datata 1634, sostituì quella di Prieur, la quale fu ricollocata nella Galleria dei cervi.
  6. Attualmente si trova al Castello di Windsor.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni



На других языках


[de] Diana von Versailles

Als Diana von Versailles wird eine etwas mehr als lebensgroße Statue aus Marmor der römischen Göttin Diana bzw. der griechischen Göttin Artemis mit einem Hirsch bezeichnet. Sie steht im Pariser Louvre in der Galerie des Caryatides, einem eigens für die Statue entworfenen Raum (Inventarnummer Ma 589). Es handelt sich dabei um eine römische Kopie hadrianischer Zeit (1. Hälfte 2. Jahrhundert n. Chr.) einer verlorenen griechischen Bronzestatue aus der Zeit um 340–320 v. Chr., die Leochares zugeschrieben wird (siehe Artemis von Versailles).

[en] Diana of Versailles

The Diana of Versailles or Artemis, Goddess of the Hunt (French: Artémis, déesse de la chasse) is a slightly over-lifesize[1] marble statue of the Roman goddess Diana (Greek: Artemis) with a deer. It is currently located in the Musée du Louvre, Paris. The statue is also known as Diana with a Doe (French: Diane à la biche), Diana Huntress (French: Diane chasseresse), and Diana of Ephesus. It is a partially restored Roman copy (1st or 2nd century AD) of a lost Greek bronze original attributed to Leochares, c. 325 BC.[2][3]

[es] Diana de Versalles

La Diana de Versalles, conocida también como Diana cazadora (Diane Chasseresse), Artemisa de la caza o Diana con la cierva (Diana à la Biche), es una estatua en mármol de la diosa griega Artemisa (en la mitología romana: Diana) que se encuentra en el Museo del Louvre, en París.[1][2]Representa a la diosa en movimiento, con la mano izquierda descansando sobre la cornamenta de un pequeño ciervo y la derecha en su carcaj. La estatua, que tiene un tamaño ligeramente mayor al natural,[3]es una copia romana perteneciente al siglo I o II de un original griego en bronce que se perdió. La obra original está fechada aproximadamente en 325 a. C. y pertenecía al segundo clasicismo.[1]Su autoría se atribuyó durante mucho tiempo a Leocares,[4]aunque también se ha propuesto a Praxíteles como el autor del bronce griego.
- [it] Diana di Versailles

[ru] Диана Версальская

Диана Версальская, Диана-охотница, или Артемида (фр. La Diane de Versailles, Diane chasseresse, Artémis) — древнеримская мраморная статуя первой половины II в. н. э., времени правления императора Адриана, воспроизводящая произведение раннеэллинистического скульптора, выполненное в бронзе, возможно, работы афинского скульптора Леохара (ок. 325 г. до н. э.)[1]. Cкульптура изображает идущую богиню охоты Артемиду, положившую руку на рога оленя. Экспонируется в центре Зала Кариатид парижского Лувра (348-й зал Крыла Леско, инвентарный номер Ma 589). Одноимённый экземпляр находится в фондах музея.



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